Tutto nasce da un dialogo impossibile di ispirazione leopardiana: Gesù di Nazaret incarcerato parla attraverso il muro della sua cella con il burattino Pinocchio. La messa in scena non è affidata a due attori in carne e ossa ma a due burattini di legno. In questa forma di straniamento, il teatro filosofico si veste di poesia e leggerezza e il divertimento del pubblico adulto torna allo stupore e alla meraviglia del pubblico bambino.
La produzione del 2005, Beati i perseguitati... capofila della trilogia, introduce al linguaggio del teatro di figura di Brunello e Molnár più Il pane quotidiano, in prima assoluta, in cui Arlecchino, ridotto in miseria, ha perso casa e pur di non finire appeso con gli altri burattini in un museo ha scelto la strada e chiede la carità sugli scalini della cattedrale...
Qui assisterete alla preghiera di un burattino che si rivolge alla statua dell’angelo Gabriele dall’aureola tutta d’oro, a un furto sacrilego, al crollo di una statua, alla testa di san Gabriele che riprende vita e soprattutto a una laica Annunciazione: Colombina concepirà un figlio e tutti ne gioiranno. Una commedia, come dirà il burattinaio al pubblico nel suo prologo fuori della baracca a sua giustificazione e discolpa, che non è sua ma è stata scritta da Colombina, una testa di legno tra le più longeve del suo repertorio.
La Biennale