fbpx Biennale Teatro 2018 | Gisèle Vienne - I apologize
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Teatro

Gisèle Vienne - I apologize

Avviso: spettacolo cancellato per indisposizione dell’attore protagonista.

 

(2004, 75')
creato da Gisèle Vienne presso Les Subsistances, Lione nel 2004
testi, scritti e letti da Dennis Cooper
musica originale eseguita dal vivo da Peter Rehberg
luci Patrick Riou
make-up Rebecca Flores
bambole create da Raphaël Rubbens, Dorothéa Vienne-Pollak, Gisèle Vienne
traduzione dall’inglese-americano in francese di Laurence Viallet
creato in collaborazione con, e interpretato da Jonathan Capdevielle, Anja Röttgerkamp, Jean-Luc Verna
produttore DACM
coproduttori Les Subsistances, Lyon, WP-Zimmer, Anvers con il sostegno di Centre Chorégraphique National de Grenoble nell’ambito di Accueil-Studio (2004), Ministère de la Culture – Drac Rhône-Alpes, Région Rhône-Alpes, Conseil Général de l’Isère & ske (Autriche)
con il sostegno di Institut International de la Marionnette & Compagnie des Indes per le riprese video
La Compagnia Gisèle Vienne è sostenuta dal Ministère de la culture et de la communication – DRAC Grand Est, la Région Grand Est e Ville de Strasbourg
La Compagnia è sostenuta da Institut Français per le tournée internazionali
Gisèle Vienne è artista associata presso Nanterre-Amandiers, centre dramatique national e presso the Théâtre National de Bretagne, Direction Arthur Nauzyciel

Commento dell'autrice

I Apologize è nato dalla ricostruzione di un incidente, che è la base da cui derivano varie versioni dello stesso avvenimento, al fine di definirne lo statuto di verità e realtà. Queste diverse versioni assumono connotati sfocati, a metà strada tra la rappresentazione di un avvenimento reale e quella di una fantasticheria; sono il fondamento strutturale della pièce, una riflessione sulla realtà e sulle sue possibili rappresentazioni.
Un giovane è incaricato di essere il portavoce di queste diverse versioni della realtà, dirigendo un uomo e una donna, icone barocche e rock, e una ventina di ragazzine, tutte di circa dodici anni, personificate da bambole articolate. Lentamente, uno stato di confusione si insinua nella nostra percezione della realtà, che appare così come un mondo di approssimazioni e di soggettività, di cui riempiamo gli enormi buchi con le nostre fantasie.

L’autore americano Dennis Cooper ha scritto appositamente per questo spettacolo poesie e monologhi, che mettono in discussione il nesso reale o immaginato tra tali fantasie e gli avvenimenti che si svolgono sul palcoscenico. Cooper in persona leggerà i testi, che sono in stretta connessione con la colonna sonora di Peter Rehberg. I testi e l’allestimento della pièce interagiscono ed evocano immagini associate al desiderio sessuale, alla morte e al delitto. Sollevano interrogativi sull’immaginazione rapportata alla fantasia e sull’impossibile realizzazione della fantasia stessa.

Benché la musica e le parole abbiano un ruolo centrale, sono i corpi e le bambole a costituire, in definitiva, il fulcro del progetto. È per questo che lo spettacolo, seppure innegabilmente influenzato dalla coreografia, ha comunque le sue radici in un processo di lavoro che è quello proprio del burattinaio.
Vuole essere un’esplorazione delle emozioni associate al complesso legame tra erotismo, morte e l’inquietante immobilità di bambole e burattini.

Teatro alle Tese

SESTIERE CASTELLO
CAMPO DELLA TANA 2169/F
30122 VENEZIA
TEL. 0415218711
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