Padiglione Venezia
SESTANTE DOMESTICO
Commissario: Maurizio Carlin
Curatrice: Giovanna Zabotti
Espositori: Safet Zec, Pietro Ruffo, Vittorio Marella, Franco Arminio
Sede: Padiglione Venezia, Giardini
Abbiamo bisogno
di un luogo: ci vuole
una mano,
una casa, un sorriso,
qualcosa che ci faccia
da perimetro.
—F. Arminio
Il Padiglione Venezia vuole essere questo: l’esplorazione di una condizione non geografica, non di lingua, non sociale ma affettiva, di ricerca di sé e della propria completezza emotiva e sentimentale. Il sentirsi a casa è senza dubbio una sensazione, ma spesso, nell’immaginario comune, è unicamente legato a un luogo o diversi luoghi in cui ci sentiamo liberi di essere noi stessi. Il progetto affronta questa dinamica in maniera intima scegliendo i linguaggi della poesia e della pittura in cui il visitatore può immergersi: come nella vita reale, ogni particolare ha il suo perché. Entrare nello spazio espositivo significa penetrare nelle radici della propria natura, per cercare una consapevolezza anche di ciò che non può rappresentare “casa” perché lontano ed estraneo.
Sestante domestico è, quindi, uno strumento di ricerca attraverso la storia e il nostro io, la natura e l’amore, tra le opere di Pietro Ruffo, di Safet Zec, di Vittorio Marella, dei giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, con un osservatorio particolare fornito dagli “artisti in partenza” del concorso Artefici del Nostro Tempo e la scultura di Koen Vanmechelen ospitata all’esterno.