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L’Archivio Storico della Biennale acquisisce l’Archivio Brunetta
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L’Archivio Storico della Biennale acquisisce l’Archivio Brunetta

La biblioteca dello storico del cinema Gian Piero Brunetta è composta da 9.000 volumi e da una vasta tipologia di documenti e immagini sull’intera storia del cinema.

Con l’Archivio Gian Piero Brunetta, insieme alla Biblioteca del critico Tullio Kezich già acquisita nel 2023, si forma un patrimonio unico sulla memoria del Cinema.

Acquisizione dell’archivio Brunetta

La Biennale di Venezia è lieta di annunciare l’acquisizione, per l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee, dell’Archivio del docente emerito e grande storico del cinema Gian Piero Brunetta - autore tra l’altro della recente storia de La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 1932-2022 – finalizzata alla conservazione e alla valorizzazione dell’importante biblioteca, composta da 9.000 volumi, e di una vasta tipologia di documenti e immagini sull’intera Storia del Cinema.

Il Presidente Roberto Cicutto, il Direttore generale Andrea Del Mercato, la responsabile dell’Archivio Storico Debora Rossi e il Direttore artistico del Settore Cinema Alberto Barbera, insieme a tutta la Biennale, sono grati a Gian Piero Brunetta per questa donazione e per la fiducia verso l’istituzione, che si impegna a preservare e utilizzare al meglio il fondo nell’interesse del mondo del cinema e della cultura.

I fondi dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee

Questa nuova acquisizione da parte dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee segue quella – avvenuta nel 2023 grazie ad Alessandra Levantesi Kezich – della Biblioteca di un’altra eccezionale personalità italiana della cultura cinematografica, il critico Tullio Kezich (scomparso nel 2009), con 6.000 volumi e 3.000 riviste e opuscoli. Pertanto l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale, già ricco di una vasta biblioteca di cinema e dei documenti legati alla Mostra più antica al mondo, diventa così luogo di conservazione e valorizzazione di un patrimonio unico sulla memoria del Cinema, nonché punto di riferimento per gli studi e le ricerche su questa disciplina.

Tali acquisizioni si aggiungono a quelle realizzate nell’ultimo quadriennio di altri preziosi Fondi relativi ad Arti visive, Architettura, Musica, Teatro e Fotografia (Fondo Luca Ronconi, Archivio Fondazione Luigi Nono, Archivio Luca Massimo Barbero, Fondo Lorenzo Capellini, Associazione Nuova Icona, Archivio Enzo Di Martino, Archivio Premio Architettura Città di Oderzo, Archivio Palazzo Grassi). L’insieme multidisciplinare dei Fondi costituirà uno straordinario valore aggiunto per il Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee, nuova sede e naturale sviluppo dell’Archivio della Biennale, in via di realizzazione all’interno dell’Arsenale di Venezia, che sarà aperto e a disposizione tutto l’anno di studenti, ricercatori, storici e appassionati.

Note bio-bibliografiche

L’Archivio Gian Piero Brunetta conta 9.000 volumi principalmente di cinema, ma anche di teatro e altre arti, nonché riviste e altri materiali quali sceneggiature realizzate di Loy, Margadonna, Pasolini, Scola, sceneggiature non realizzate, tesi di laurea, brochure, foto, manifesti, corrispondenza, scritti originali relativi all’attività editoriale e di conferenziere.
Gian Piero Brunetta (Cesena, 1942) è professore emerito di Storia e critica del cinema all’Università di Padova, dove ha insegnato per oltre 40 anni. Autore della fondamentale Storia del cinema italiano (1979), ha pubblicato, tra i moltissimi titoli, Buio in sala (1989), Il viaggio dell’icononauta (1997), L’isola che non c’è (2015), La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 1932-2022 (La Biennale di Venezia-Marsilio), Cinema italiano. Una storia grande 1905-2023. Per Einaudi ha curato la Storia del cinema mondiale (1999-2001) e il Dizionario dei registi del cinema mondiale (2005-2008). Ha ideato o collaborato a una quarantina di mostre, da Il consumo culturale (1981) della Biennale di Venezia, al Centenario del Cinema di Cinecittà del 1995 fino all’Expo 2015. Tra i vari riconoscimenti, gli è stato conferito il Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei.

 

La Biblioteca Tullio Kezich comprende 6.000 libri principalmente di cinema, ma non solo (romanzi, saggi storici), nonché 2.000 riviste di cinema italiane e internazionali, 1.000 opuscoli, brochure, press kit, ritagli stampa, tesi di laurea, foto. Materiali importanti di questa raccolta sono dedicati alla grande passione di Kezich, il western, e al suo grande amico, Federico Fellini.
Tullio Kezich (Trieste, 1928 – Roma, 2009), intellettuale poliedrico, è stato critico cinematografico, sceneggiatore, produttore, scrittore e drammaturgo. Negli anni è stato critico per testate come "Cinema", "Sipario" (di cui è stato direttore dal 1971 al 1974), "Panorama", "Repubblica" (fin dalla fondazione nel 1976) e "Corriere della sera" (a partire dal 1989). Nel 1952 ha partecipato alla fondazione del quindicinale "Cinema nuovo". Nel 1961 ha creato a Milano, in società con Ermanno Olmi, la casa di produzione 22 dicembre, ed è stato produttore in Rai dal 1967 per vent’anni. Tra i volumi più significativi della sua vastissima bibliografia, quelli dedicati al western (Il western maggiorenne. Saggi e documenti sul film storico americano, 1953; Il mito del Far West, 1974), il diario Su La dolce vita con Federico Fellini (1960), la serie, proseguita per decenni, intitolata Il mille film, a partire dal volume del 1977, e quella annuale Il centofilm a partire dallo stesso anno, il volume su Salvatore Giuliano ‒ Il film di Francesco Rosi (1999), fino a Dino De Laurentiis, la vita e i film (2001), scritto con la moglie Alessandra Levantesi.