fbpx Biennale Teatro 2017 | I percorsi di Biennale College - Teatro
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2017

Biennale College - Teatro

Laboratori

 

NATHALIE BÉASSE

Date: 26 luglio – 12 agosto 2017

26 – 30 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella

31 luglio – 12 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: francese / inglese

Destinatari: attori, ballerini, performer senza limiti di età

Partecipanti: 14 (uditori non ammessi)

 

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP

All you need...

Workshop attorno a Jean Seberg.

Lavoreremo sulla storia di Jean Seberg, sul suo cinema, sulle sue prese di posizione politiche e sul suo intimo. L'attore sarà il tramite di una storia, di un discorso, di un'emozione, di un'immagine, di una musica, di un dialogo tratto da un film...

Cercheremo un approccio sensibile al corpo, intimo e condivisibile, sull'ascolto di sé e dell'altro, delle sue sensazioni, nella semplicità dell'incontro. L'attore lavorerà sull'immagine privata e pubblica di Jean Seberg e ci porterà la sua individualità. Tutto ciò affinché la storia possa diventare “delle storie”, per avvicinarci a questa donna in armonia con il suo tempo, per ascoltare la sua voce, per scoprire altro su di lei e su noi stessi...

 

Nathalie Béasse

Formata alle Beaux-Arts e poi al CNR Art Dramatique d'Angers, Nathalie Béasse si nutre anche degli apporti del Performing-Art, incontrandone le sperimentazioni alla H.B.K. di Braunschweig in Germania, una scuola permeata dall'insegnamento di Marina Abramovic. Nel 1995, si unisce al gruppo ZUR (Zone Utopiquement Reconstituée).

Nel 1999 fonda la sua compagnia per sviluppare un lavoro più personale, al confine fra il teatro, la danza e le arti visive. Si fa notare con la sua prima messa in scena Trop-plein.

Affiancata da una squadra fedele di attori, musicisti e tecnici, inventa nelle sue creazioni una propria scrittura di scena.

Happy Child, Wonderful world, tout semblait immobile, ROSES o ancora le bruit des arbres qui tombent indagano i limiti, gli scivolamenti fra il reale e l'immaginario. In ogni momento si oscilla da un universo all'altro: immagini oniriche si dispiegano e dopo un istante prendono forma delle situazioni comiche, insolite.

A fianco del suo lavoro di scena, Nathalie Béasse ha sviluppato dal 2005 una serie di performance In Situ che concepisce per un ambiente urbano o naturale. S’ispira a un luogo, uno spazio che investe con corpi, storie, suoni, con una luce, che portano a rivolgere un nuovo sguardo su un paesaggio, un'architettura.

Molto legata a questo lavoro d’immersione in un ambiente singolare, spesso di durata breve, desidera continuare a inserire queste creazioni In Situ all'interno di nuove collaborazioni.

Conduce regolarmente laboratori per ogni tipo di pubblico: adolescenti con disabilità mentali, detenuti, attori professionisti o amatoriali.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

·  una foto formato fototessera

·  una foto a figura intera

·  un PDF con curriculum vitae

 

È consentita l’iscrizione a un solo workshop.

Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

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SUZAN BOOGAERDT / BIANCA VAN DER SCHOOT

Date: 26 luglio – 12 agosto 2017

26 – 30 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella

31 luglio – 12 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: inglese

Destinatari: solo interpreti (danzatori e attori)

Partecipanti: 14 (uditori non ammessi)

 

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP

Indagheremo la natura ermetica dell'arte inspirata alla vita e all'opera di Lee Lozano, artista visiva e concettuale.

Nell'anno 1969 Lozano si è data le seguenti direttive: gradualmente ma con determinazione evitare di presenziare alle funzioni ufficiali o pubbliche "dei quartieri alti" o a incontri legati al "mondo dell'arte" per dedicarsi invece all'indagine della rivoluzione totale, personale e pubblica. Nel 1971 inizia un'altra famosa opera di rifiuto: Decidere di Boicottare le Donne. Questo esperimento lungo un mese è finito in un rigetto sistematico di tutte quelle che condividono il suo genere, rigetto che durò per il resto della sua vita.

Nel laboratorio esploreremo l'impulso di rifiutare. Concentrando la nostra attenzione sulla consapevolezza del corpo e sulle traduzioni fisiche, esamineremo il principio di tirarsi indietro. Cosa possiamo imparare, in un momento in cui abbiamo una compulsione oscena di esporci, dall’atto di assenza della Lozano?

 

Bogaerdt / Van der Schoot

Suzan Boogaerdt e Bianca van der Schoot lavorano insieme dal 2000, da quando entrambe hanno completato il corso di mimo alla scuola di teatro di Amsterdam.

Dal 2011 lavorano sulla serie Visual Statements, una serie di performance visive sulla "société du spectacle" e sul ruolo della cultura dell'immagine nel mondo di oggi. Un mondo di rappresentazioni nel quale 'il reale' muore. La serie consiste in: BIMBO, SMALL WORLD, Spectacular Performance, Hideous (Wo)men e The Immortals. Nella serie Visual Statements, Boogaerdt e Van der Schoot creano un teatro rivoluzionario e disdicevole che gode di una posizione speciale nel teatro olandese. Le autrici hanno vinto il VSCD Mime Prize per il loro progetto Hideous (Wo)men, creato insieme a Susanne Kennedy.

In anni recenti Boogaerdt/VanderSchoot hanno sviluppato il loro lavoro al Toneelgroep Oostpool Arnhem. Da quest'anno fanno parte dell'ensemble del Theater Rotterdam. A Rotterdam stanno lavorando sulla nuova serie Playgrounds. Dopo il primo episodio Playground1#OUR HOUSE, il nuovo spettacolo Playground2#FREDDIE debutterà questa primavera al Operadagen Rotterdam. FREDDIE è un'istallazione performativa che celebra il dolore e la gioia del vivere-insieme. Nel futuro immediato, oltre ai progetti basati a Rotterdam, Boogaerdt/VanderSchoot continueranno il lavoro con Kennedy al nuovo Volksbuehne Berlin, nel programma di Chris Dercon.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

·  una foto formato fototessera

·  una foto a figura intera

·  un PDF con curriculum vitae

·  eventuali video di propri lavori

 

È consentita l’iscrizione a un solo workshop.

Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

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KATRIN BRACK

Date: 26 luglio – 12 agosto 2017

26 – 30 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella

31 luglio – 12 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: tedesco / italiano

Destinatari: preferibilmente scenografi

Partecipanti: 14 / (uditori non ammessi)

 

È prevista una presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP

Ho scelto l’artista Charlotte Posenenske (1930–1985) come artista di riferimento poiché apprezzo il suo concetto di scultura minimalistico, partecipato e democratico. Trovo interessante che l’attività della giovane Posenenske come scenografa e costumista abbia avuto come conseguenza il suo approccio all’architettura di scena che si è riflesso nel seguito del suo agire artistico.

Nel 1968 Charlotte Posenenske si espresse in modo critico sulla pratica artistica in voga all’epoca: "Mi risulta difficile abituarmi al fatto che l’arte non possa dare alcun contributo alla soluzione di problemi sociali urgenti." (Charlotte Posenenske, Statements, in: Art international, Vol. XII/5, maggio 1968)

Nel mio workshop, prendendo spunto dall’opera dell’artista, cerco di pormi degli interrogativi sul lavoro di scenografia odierno.

 

Katrin Brack

Katrin Brack ha studiato scenografia alla Kunstakademie di Düsseldorf col prof. Karl Kneidl dal 1978 al 1984. In seguito è stata assistente di Karl-Ernst Hermann alla Schauspielhaus di Bochum e al Wiener Burgtheater di cui all’epoca era intendente Claus Peymann. Dal 1985 ha svolto l’attività di scenografa nei seguenti teatri: al Burgtheater di Vienna, al Theatre de Vidy di Lausanne, al NT di Gent/Gand, al Toneelgroep di Amsterdam; al Deutschen Theater, al Maxim-Gorki-Theater, al Schaubühne e al Volksbühne di Berlino; al Deutschen Schauspielhaus e al Teatro Thalia di Amburgo; ai Kammerspielen di Amburgo e ai Salzburger Festspielen. Ha collaborato a più riprese con i registi Dimiter Gotscheff e Luk Perceval, ma anche con Armin Petras, Angela Richter e Johan Simons.

Agli Incontri di Teatro di Berlino hanno partecipato delle produzioni teatrali con le scenografie di Katrin Brack  nel 2000 („Schlachten“), 2002 („Traum im Herbst“), 2004 („Kampf des Negers und der Hunde“), 2006 („Iwanow“), 2007 („Der Tartuffe“) e da ultimo nel 2016 („John Gabriel Borkman“).

Nel sondaggio di critica teatrale della rivista „Theater Heute“ Katrin Brack è stata insignita nel 2004 per „Kampf des Negers und der Hunde“,  nel 2005 per „Iwanow“ e nel 2007 per „Der Tartuffe“, entrambi con allestimenti di Dimiter Gotscheff, del titolo di “scenografa” dell’anno.

Nel 2006 le è stato assegnato il premio per il teatro tedesco „DER FAUST“ per la scenografia di „Iwanow“ e nel 2007 il premio austriaco „NESTROY“ per „Moliere, eine Passion“ con la regia di Luk Perceval.

Dal 2009 Katrin Brack ha una docenza e insegna scenografia all’Accademia delle Arti Figurative di Monaco. È membro dell’Accademia Tedesca delle Arti Rappresentative.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

·  una foto formato fototessera

·  una foto a figura intera

·  un PDF con curriculum vitae

 

È consentita l’iscrizione a un solo workshop.

Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

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MARIA GRAZIA CIPRIANI

Date: 26 luglio – 12 agosto 2017

26 – 30 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella

31 luglio – 12 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: italiano

Destinatari: attori e registi coinvolti nel lavoro attoriale

Partecipanti: minimo 12 – massimo 16 (uditori non ammessi)

 

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP

"Non tagliatemi le ali"

“Se potessi dare indietro tutto per poter camminare tranquilla per strada, lo farei!”

Queste le ultime parole di Amy Winehouse la notte della sua morte. Un abisso tra Amy persona e Amy personaggio, che raggiunge vette stellari grazie a uno straordinario talento creativo musicale e vocale. Una gabbia di solitudine e infelicità da cui non riesce a liberarsi se non "mutilandosi" per sempre. Espressione che conduce alla necessità teatrale di trasfigurare Amy in altri archetipi. Pensiamo al racconto elaborato da Andersen in Scarpette rosse, avente assonanze col nostro soggetto, che possono divenire fonte di studio e non solo teatrale. “Quando il ritmo incalza e mi sopraffà-non posso far a meno di ballare-puoi provare a fermarmi -ma non potrai- il ritmo inonda il mio cuore-la melodia mi nutre-la musica mi fa a pezzi...”(Amy)

 

Maria Grazia Cipriani vive a Lucca, dove lavora presso il Teatro del Giglio, da quando la Compagnia Teatro Del Carretto, da lei fondata nel 1983 insieme allo scenografo Graziano Gregori, ha la Residenza.

Da allora, in un sodalizio creativo con lo scenografo stesso, è autrice e regista di tutti gli spettacoli allestiti, alcuni dei quali ancora in repertorio: in un percorso di ricerca espressiva nato sulla fusione e confusione tra meraviglioso e reale, nasce subito nello stesso 1983, una Biancaneve all'insegna della crudeltà primitiva della fiaba.

Lo spettacolo, costruito sul gusto concreto della materia e dell'artigianato, e mirato a esplorare il segreto dell'incontro tra l'interprete umano e la figura animata, rivela immediatamente la Compagnia al mondo teatrale.

La visionaria ricerca tra il viaggio interiore, il sogno e il concreto lavoro teatrale, prosegue negli anni con la drammaturgia più amata come quella shakespeariana e il meraviglioso mitologico e favolistico in un repertorio che include Romeo e Giulietta, Iliade, Sogno di una notte di mezza estate, Odissea, Bella e Bestia, Le Troiane, Metamorfosi, Pinocchio, Amleto, Giovanna al rogo, e il più recente Le Mille e una notte.

Ormai realtà del teatro di Ricerca Internazionale, il Teatro Del Carretto viaggia con il suo repertorio in tutta Europa ed oltre oceano, mostrandosi capace di superare naturalmente barriere linguistiche e culturali: ospite di molti Festival Internazionali, riceve numerosi riconoscimenti e Premi in ambito nazionale ed estero.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

·  una foto formato fototessera

·  una foto a figura intera

·  un PDF con curriculum vitae

·  lettera di motivazione

·  video (registi: video di spettacoli di cui hanno curato la regia; attori: video di spettacoli in cui hanno lavorato o di audizioni già fatte)

 

È consentita l’iscrizione a un solo workshop.

Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

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SIMONE DERAI

Date: 26 luglio – 12 agosto 2017

26 – 30 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella

31 luglio – 12 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: italiano / inglese

Destinatari: attori, cantanti e performer fino ai 25 anni di età

Partecipanti: 16 (uditori non ammessi)

 

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP

Vacca Sacra / azione aniconica per M.M.

Norma Jean Baker non combacia affatto con Marilyn Monroe. È questa dissociazione tra maschera e persona, tra immagine involucro ed io-cuore, tra corpo offerto in pasto e spirito velato ad ucciderla. Sia che sia morta per mano propria, sia che sia morta per mano altrui. Per noi è lo stesso: Norma Jean Baker, trofeo ambulante, vera vacca sacrificabile, è stata uccisa anche se si fosse suicidata. Dalla stagione degli incendi dell’agosto del 1934, alla Casa dell’Orfano di Los Angeles, fino a domenica 5 agosto del 1962 a Brentwood, ci proponiamo di tracciare una mappa di sentieri e passi, piccola azione aniconica per icona in cenere.

 

Simone Derai, regista, nasce a Castelfranco Veneto nel 1975. Incontra il teatro alle scuole superiori e si laurea all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Dopo un lungo praticantato teatrale, a fianco di alcuni maestri, fonda con altri compagni (Paola Dallan, Marco Menegoni, Mauro Martinuz, Giulio Favotto solo per citarne alcuni) il progetto collettivo Anagoor riversando in questa esperienza l’inclinazione verso il disegno, la scrittura e la creazione di immagini, l’esigenza di una personale sperimentazione scenica, l’interesse per la storia dell’uomo e la dimensione tragica, le proprie urgenze etiche e politiche. Dal 2000 cura la drammaturgia, il disegno di scene, costumi e luci, e la regia e degli spettacoli e dei video di Anagoor per i quali ha ricevuto una Segnalazione Speciale al Premio Scenario 2009, il Premio Hystrio 2013, e il premio "Jurislav Korenic" come miglior giovane regista al GRAND-PRIX del 53mo Festival MESS di Sarajevo, il Premio Hystrio 2016 alla regia, il Premio della Critica ANCT e il Premio Rete Critica. Nel 2016 Alekandr Sokurov lo sceglie come assistente alla regia per il proprio debutto teatrale Go.Go.Go da Brodskij. Dichiara di fare un teatro che s’inventa quotidianamente, cercando di volta in volta le soluzioni più adatte, nella fiducia che il teatro sia uno spazio di creazione ampio ed elastico capace di meticciato linguistico, ma anche nel disperato tentativo di afferrare la materia sfuggente dell’indicibile. Il percorso pedagogico che propone insiste sul doppio piano del pensiero e del cuore, del controllo e dell’istinto.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

·  una foto formato fototessera

·  una foto a figura intera

·  un PDF con curriculum vitae

·  un PDF con lettera di motivazioni

·  un link a un video in cui il candidato si racconta brevemente ed esegue un brano canoro a sua scelta a cappella

 

È consentita l’iscrizione a un solo workshop.

Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

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ROBERTA FERRARESI

Date: 26 luglio – 12 agosto 2017

26 – 30 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella

31 luglio – 12 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: italiano

Destinatari: Persone interessate ad affinare la pratica di critico/osservatore di teatro. Non sono necessarie esperienze pregresse. È tuttavia preferibile avere una conoscenza di base in campo teatrale e dimestichezza con qualche linguaggio di espressione e comunicazione (es. scrittura, social media, fotografia, disegno, video ecc.). È importante la conoscenza di almeno un'altra lingua oltre la propria.

Partecipanti: 10 (uditori non ammessi)

 

WORKSHOP

Il laboratorio avrà come scopo l'esercizio di una pratica critica intesa come una continua creazione site-specific che non smette di interrogarsi su se stessa e che si rigenera nelle forme e nei contenuti a partire dal confronto con l'oggetto che si trova a osservare. Il laboratorio consisterà in un percorso di ricerca in senso stretto, individuale e condiviso, dove si affiancheranno la sperimentazione di diversi approcci all'arte performativa e alla pratica critica con l'immaginazione di modi diversi per osservare e raccontare il teatro attraverso la sua esperienza quotidiana. Ai partecipanti si richiederà di seguire ogni giorno le attività della Biennale Teatro e di raccontarle in formati di scrittura breve e non solo testuale, che non saranno necessariamente oggetto di pubblicazione quotidiana. Parallelamente, si lavorerà alla costruzione collettiva di un “luogo” di documentazione, approfondimento e spostamento rispetto alla Biennale Teatro per gli artisti e gli osservatori del Festival che sarà l'esito finale del workshop.

 

Roberta Ferraresi

Roberta Ferraresi (1983) si occupa di teatro dal 2004. È assegnista di ricerca al Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna, dove si occupa inoltre di assistenza alla didattica ed è redattore della rivista “Culture Teatrali”. Co-dirige la webzine “Il tamburo di Kattrin” dal 2010, con cui sviluppa progetti di diffusione e approfondimento della cultura teatrale sostenibili, intensivi e site-specific. Scrive anche su “Doppiozero”. Negli anni ha lavorato nel settore comunicazione di alcuni enti teatrali e ha collaborato alla realizzazione di laboratori di scrittura critica per diversi festival e teatri italiani. Dal 2014 al 2017 è membro della Commissione Teatro del Mibact.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

·  una foto formato fototessera

·  una foto a figura intera

·  un PDF con curriculum vitae

·  un testo tassativamente non pubblicato che consista nell'analisi e interpretazione di un oggetto, fatto o esperienza (non solo teatrale e non per forza legato all'arte)

 

Dopo una valutazione e selezione delle domande pervenute, ci si riserva la possibilità di richiedere un colloquio (anche via Skype)

 

È consentita l’iscrizione a un solo workshop.

Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

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ANNA-SOPHIE MAHLER

Date: 26 luglio – 12 agosto 2017

26 – 30 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella

31 luglio – 12 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: tedesco / inglese

Destinatari: attori, musicisti (in particolare percussionisti) e sound designers

Partecipanti: 16 (uditori non ammessi)

 

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP

Walking the tightrope – Aglaja Veteranyi

Il workshop prende a tema l'autrice svizzera-romena Aglaja Veteranyi (1962-2002), il cui linguaggio si distingue per l’affilata precisione, le frasi brevi e solo all'apparenza semplici che colpiscono con una forza esistenziale.

Cresciuta in una famiglia romena circense, scappata dalla Romania nel 1967, la scrittrice è stata costretta a lavorare come ballerina e artista circense. Nel 1977 la famiglia si stabilisce in Svizzera; qui impara da autodidatta a leggere e a scrivere in tedesco, non avendo mai frequentato prima una scuola.

Da queste esperienze trae il suo romanzo autobiografico "Perchè il bambino cucina la Polenta". In questo romanzo, il flusso narrativo è costantemente interrotto da dichiarazioni e domande stampate in maiuscolo, lasciando il resto della pagina in bianco:

 

SONO STATA QUALCUNO SOLO PRIMA DI NASCERE

LASCIO CADERE A TERRA LA MIA PELLE

GESU' CRISTO È ANCHE UN ARTISTA CIRCENSE

CHE ODORE HA DIO?

 

Inizieremo il lavoro con un'indagine su queste frasi utilizzando mezzi drammatici e musicali, reagendo alle pesanti ripercussioni psicologiche del materiale. La lettura a voce alta di questi testi sarà soggetta alla stessa disciplina di un numero sul trapezio: tutto è a rischio, sempre, non c'è alcun riparo.

 

Anna-Sophie Mahler è nata a Kassel nel 1979.

Studia regia alla "Hochschule für Musik Hanns Eisler" a Berlino e vive a Zürigo.

Fra il 2002 e il 2004, è assistente alla regia al "Theater Basel" e diventa poi assistente regista con Christoph Marthaler e Christoph Schlingensief. Dal 2004, è attiva come regista per il teatro e per l'opera lirica. Le sue produzioni sono state eseguite al Theater Basel, al Nationaltheater Weimar, al Luzerner Theater, al HAU Berlin, al Schauspielhaus Graz, al Konzerttheater Bern e al Theater Bremen, fra altri.

A Basilea fonda la sua compagnia "CapriConnection" nel 2006. Il lavoro di "CapriConnection" mescola materiale documentario con musica ed immagini in modi spesso sorprendenti che fanno riflettere. Il progetto "Ars moriendi" ha partecipato al Festival "Impulse" nel 2011. Per il "Zürcher Festspiele" (2013), CapriConnection ha sviluppato il progetto di teatro musicale "Tristan oder Isolde", ambientato nei resti della scenografia originale di Anna Viebrock per il "Tristan und Isolde" di Richard Wagner al Bayreuther Festspiele. Per il Münchener Opernfestspiele al Bayerische Staatspoper, Anna-Sophie Mahler ha creato il progetto "Francesca da Rimini" nel 2015.

Nel 2016, è invitata al Berliner Theatertreffen con la sua produzione per il Münchener Kammerspiele di "Mittelreich", basato sul romanzo omonimo di Josef Bierbichler.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

·  una foto formato fototessera

·  una foto a figura intera

·  un PDF con curriculum vitae

 

È consentita l’iscrizione a un solo workshop.

Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

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LUK PERCEVAL

Date: 26 luglio – 12 agosto 2017

26 – 30 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella

31 luglio – 12 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: inglese

Destinatari: attori/attrici e danzatori/danzatrici

Partecipanti: 10 (uditori non ammessi)

 

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP

"Goodnight, Thank You. You've Been a Lovely Audience" (Sinéad O'Connor, 2003)

Qualsiasi articolo pubblicato su Sinéad Marie Bernadette O'Connor si conclude con un riferimento alla canzone scritta da Prince nel 1990 NOTHING COMPARES 2 U. Da quando ha ottenuto questo strepitoso successo musicale, Sinéad O'Connor si è ripetutamente ritirata dalla scena pubblica, ha chiuso la sua carriera, composto e pubblicato lettere di addio. Ha studiato teologia, si è unita alla chiesa cattolica ortodossa dell'Irlanda come priora Madre Bernadette Mary, oppure ha annunciato il suicidio: per poi – dopo poco tempo – registrare un nuovo disco o iniziare una nuova tournée – dimettendosi dalle sue dimissioni. "[...] Sono disposta a riprovarci."

I partecipanti al workshop presenteranno la vita di Sinéad O'Connor quale musicista, e la sua lotta con il pubblico per la sovranità interpretativa sulla sua propria vita. Nel confrontarsi con una selezione soggettiva di testimonianze personali di Sinéad O'Connor (interviste, post su Facebook, tweet, etc.), i partecipanti costruiranno la loro personale, contradittoria, frammentaria immagine della vita di O'Connor e trasferiranno la loro indagine artistica al pubblico.

 

Luk Perceval

Luk Perceval ha iniziato la sua carriera nel teatro come attore al Nationaltheater di Anversa, per lasciarlo cinque anni dopo e fondare la compagnia teatrale libera “Blauwe Maandag Compagnie“. Dal 1984 la dirigerà per 14 anni e realizzerà molte produzioni che verranno insignite di prestigiosi premi e inviti a festival, tra cui: DE MEEUW, VOADER, IVANOV, STRANO INTERLUDIO, WILDE LEA, JOKO FÊTE SON ANNIVERSAIRE. Nel 1998 Perceval diventa il direttore del Nationaltheater di Anversa che convertirà in “Het Toneelhuis“ e in cui metterà in scena l'acclamatissimo ZIO VANJA e MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE. In Germania per i Münchner Kammerspielen elabora, tra l'altro, “SOGNO D'AUTUNNO“ di Jon Fosse (invitato al Berliner Theatertreffen nel 2002) e l' “OTELLO” di Shakespeare. In qualità di regista d'opera realizza TRISTANO E ISOTTA, L'AFFARE MAKROPULOS, IL VESPRO DELLA BEATA VERGINE. I suoi lavori “Otello“, “Zio Vanja”, “Morte di un commesso viaggiatore”,… vengono rappresentati ai festival di teatro internazionali e premiati. Dal 2005 al 2008 Luk Perceval è regista capo alla Schaubühne di Piazza Lenin a Berlino.

Dal 2009 Luk Perceval è regista dirigente del Teatro Thalia di Amburgo. Al Teatro Thalia mette in scena, tra l'altro: “Amleto“ e “Draußen vor der Tür“, per cui viene insignito in aprile del 2014 a Mosca del premio “Maschera d'oro” nella categoria  “The Best Foreign Production Presented in Russia in 2013“. La sua produzione “Ognuno muore solo“ dal romanzo di Hans Fallada nel maggio del 2013 viene invitato al Theatertreffen. Una giuria specializzata di critici teatrali in seguito ad un sondaggio della rivista specializzata “Theater heute“ lo sceglie come “produzione dell'anno 2013“. Sarà proprio la produzione che varrà a Luk Perceval il premio teatrale tedesco “Der Faust“. Nel 2014 elabora la produzione “FRONT – da Niente di nuovo sul fronte occidentale“, come coproduzione internazionale con il NTGent. Sarà questo il lavoro che gli varrà al Mess Festival di Sarajevo il premio  Laurel Wreath d'oro come migliore regista.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

·  una foto formato fototessera

·  una foto a figura intera

·  un PDF con curriculum vitae

·  un video di presentazione di 5 minuti massimo

 

La selezione finale verrà effettuata dopo un colloquio via Skype

Il workshop verrà tenuto da Luk Perceval e Benedikt Haubrich

 

È consentita l’iscrizione a un solo workshop.

Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

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FRANCO VISIOLI / LETIZIA RUSSO

Date: 26 luglio – 12 agosto 2017

26 – 30 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella

31 luglio – 12 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: italiano

Destinatari: drammaturghi, sound designers e musicisti, attori

Partecipanti: 16 (uditori ammessi)

 

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP

Cara immaginazione, ciò che più amo in te è che non perdoni.

André Breton

Unica Zürn, nata nel 1916, è stata un'artista e scrittrice tedesca, morta suicida nel 1970. Vicina al movimento dei surrealisti, ha esplorato, attraverso disegni, romanzi e fotografie, quel confine tra realtà visibile e realtà invisibili che non spiega la complessità della vita e il mistero della morte, ma li racconta per frammenti e visioni.

Durante il workshop, che si rivolge a drammaturghi, sound designer, attori, musicisti, partiremo da L'uomo nel gelsomino, uno dei testi più significativi di Zürn, e, prendendo spunto e sviluppando le tecniche surrealiste di scomposizione e ricomposizione, esploreremo nuove possibilità sonore e semantiche degli oggetti, siano essi cose o parole, alla ricerca di un incontro altro con il mistero nascosto in ciò, in noi e fuori di noi.

 

Letizia Russo è nata a Roma nel 1980.

Comincia a scrivere per il teatro nel 1998. Il suo primo testo, Niente e Nessuno, viene messo in scena nel 2000 durante il festival Per Antiche Vie diretto da Mario Martone. Con il suo secondo testo, Tomba di cani, vince il Premio Tondelli nel 2001 e il premio Ubu nel 2003. Lo spettacolo è stato diretto da Cristina Pezzoli, con Isa Danieli nel ruolo della protagonista. Il testo è andato in scena anche in Germania, Brasile, Cile. Nel 2005 scrive Primo Amore, diretto e interpretato, in Italia, da Paolo Zuccari nella prima versione, mentre nel 2016 viene interpretato da Roberto Turchetta con la regia di Michele di Mauro; in Brasile è stato diretto da Alvise Camozzi, con João Miguel, premio Shell come migliore interpretazione; in Francia è stato interpretato da Mathieu Mantainer, con la regia di Isabelle Mouchard. Fra gli altri suoi testi: Edeyen, diretto da Fausto Russo Alesi, anche interprete; Binario Morto – Dead End, scritto per il festival Shell Connections; Per una donna, produzione A.T.I.R. Teatro Ringhiera, con Sandra Zoccolan; Se ci sei batti un colpo, con Fabio Mascagni, regia di Laura Curino.

Come adattatrice, ha lavorato, tra gli altri, a La Trilogia della Villeggiatura di Carlo Goldoni, regia di Antonio Latella, alla Schauspielhaus di Colonia; Madame Bovary, regia di Andrea Baracco, con Lucia Lavia e Lino Musella.

Ha frequentato la Royal Court International Recidency nel 2002.

Dal 2015 fa parte del progetto New Text, New Stage II, creato dall'istituto Ibsen International di Oslo.

Una raccolta di suoi testi è pubblicata da Ubulibri.

 

Franco Visioli (Mantova, 1956) ha studiato musica privatamente durante l’infanzia.

Iscritto all’Università di Bologna dal 1975 al 1981 frequenta tre corsi di laurea senza terminarne alcuno, assorbendo nel contempo lo spirito dell’onda movimentista cha ha segnato quegli anni. Dal 1980 si trasferisce definitivamente a Bologna per vivere di musica professionalmente.

Nel 1987 frequenta i corsi estivi del Recording Workshop in Ohio, USA. Nel settembre di quell’anno firma un contratto di fonico con ERT (Emilia Romagna Teatro) per l’allestimento e le repliche de “La Signorina Else” di A. Schnitzler con la regia di Therry Salmon. Inizia così il suo percorso in teatro.

Del 1989 l’incontro con Massimo Castri. Quell’incontro ha determinato la sua futura vita professionale spingendolo a lasciare ERT per un percorso autonomo come sound designer. “…Massimo era attentissimo ai particolari della scrittura scenica, mi chiedeva di seguire e arricchire la drammaturgia, di entrarci in relazione aggiungendo senso al racconto attraverso i suoni...e io mi trovavo a fare cut and paste sui Revox, con gli spezzoni di nastro allineati sugli schienali delle poltrone di platea, solo qualche fila dietro le canottiere del Castri messe là ad asciugare...” Il lavoro con Massimo Castri si è esaurito solo con la fine prematura del Maestro nel 2013. Collaborazione degna di nota, tra le tante, è stata nel 1996 “Zio Vania” regia di Peter Stein produzione Teatro di Roma diretto allora da Luca Ronconi. Con Stein anche nel 1997 a Salisburgo per l’allestimento e repliche di “Libussa”, ultimo spettacolo firmato dal regista in qualità di direttore del settore teatro del Festival.

Nel 2003 l’incontro con Antonio Latella che lo coinvolge in “Querelle” di Jenet da allestire al Teatro Garibaldi di Palermo. “…partire dallo Stabile di Torino, in quel periodo diretto da Castri, per trovarsi al Garibaldi di Palermo con Latella è stato come attraversare una vertigine..rimettersi in gioco completamente..avere la possibilità di portare in scena la proprio musica..”

Del 2008 l’incontro con Letizia Russo in occasione dell’allestimento de “Die Trilogie der Sommerfrische” da Goldoni per Schauspielhaus di Colonia.

Ha al suo attivo 112 allestimenti, l’ultimo dei quali  è “Pinocchio” (2017) prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, attualmente in programmazione.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

·  una foto formato fototessera

·  una foto a figura intera

·  un PDF con curriculum vitae

·  Drammaturghi – due estratti di testi già elaborati (originali e/o adattamenti)

·  Sound designer e musicisti – audioclip esemplificativa del tipo di ricerca svolta dal candidato

·  Attori – clip video esemplificativi di almeno due lavori svolti

 

È consentita l’iscrizione a un solo workshop.

Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

• FORMULARIO DI ISCRIZIONE >>

 

Biennale Teatro
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