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La Biennale di Venezia

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Biennale Arte 2015

ARENA

ALL THE WORLD'S FUTURES

L'ARENA

Concepita dall’architetto David Adjaye, l’ARENA funge da luogo di raccolta della parola parlata, dell’arte del canto, degli spartiti, dei copioni, dei recital, delle proiezioni di film, e costituisce il foro delle pubbliche discussioni incentrate sulle teorie del Capitale. Per tutta la durata di All the World’s Futures, artisti, musicisti, compositori, attori, intellettuali, studenti e visitatori sono invitati a contribuire al programma delle letture e delle performance che avvolgeranno le gallerie circostanti con una molteplicità di voci in una dimostrazione epica di oralità.

IL PROGRAMMA

Isaac Julien

b. 1960 United Kingdom

Das Kapital Oratorio (live readings 30’ each)

Courtesy Galería Helga de Alvear

Quotidiano, tre volte al giorno

Il cardine del programma dell’ARENA è il Das Kapital Oratorio, un’imponente lettura dal vivodei tre volumi di Das Kapital (Il Capitale) di Karl Marx. In questo meticoloso progetto di ricerca bibliografica, che prende spunto dal rito sikh dell’Akhand Path (una recitazione ininterrotta del libro sacro per la quale si alternano più lettori nell’arco di diversi giorni), Das Kapital viene letto da attori come un testo drammaturgico durante tutti i sette mesi della Biennale Arte. Una sequenza continua di altre performance orali tra le quali recital di libretti, testi di canti, copioni accompagnano la lettura dal vivo del fondamentale e tuttora controverso testo di Marx.

Conceived by Okwui Enwezor with Isaac Julien in collaboration with Mark Nash

Directed by Isaac Julien

Produced by Luz Gyalui

Research and coordination by Tim Roerig

Performed by Ivana Belac, Francesco Bianchi, Elena Bondi, Jacopo Giacomini, Caroline Jones, Jenni Lea Jones, Philip Jones, Ivan Matijašic, Andrea Romano and Steven Varni

 

 

Jason Moran & Alicia Hall Moran

b. 1975 / 1973 United States

Work Songs (40’)

Courtesy the artist and Luhring Augustine, New York

giovedì – domenica

Jason Moran e Alicia Hall Moran, con il loro Work Songs, mappano e approfondiscono il tempo dei canti di lavoro nelle prigioni, nei campi, nelle case. La mappatura di questi canti di lavoro ha un doppio approccio, concettuale e emozionale. Negli spazi dell’ARENA, una voce solista eseguirà un ciclo di canti di lavoro. Inoltre, all’Arsenale, Moran e The Bandwagon eseguiranno dei canti di lavoro più recenti, composti negli ultimi dieci anni, che fanno risaltare l’aspetto strumentale e il contenuto melodico propri delle composizioni di questo tipo, nell’intento di mettere in evidenza i mantra che negli anni hanno sostenuto i lavoratori in tutto il mondo.

Performed by Rashida Bumbray, Roosevelt André Credit, Lisa E. Harris, Steven Herring, Andrea Jones-Sojola, Alicia Hall Moran, Anthony Mills, Latasha N. Nevada Diggs, Jamet Pittman and Phumzile Sojola

 

 

Jeremy Deller

b. 1966 United Kingdom

Broadsides and Ballads of the Industrial Revolution (20’)

Courtesy the artist and Hayward Gallery, London

martedì - venerdì

Jeremy Deller esplora il tema delle condizioni di vita e di lavoro nelle fabbriche, a partire dalla fine del XIX secolo e fino ai nostri giorni, basandosi su materiali d’archivio. Il suo lavoro approfondisce problematiche quali l’assenza dei diritti dei lavoratori, i contratti a zero ore, le ore prefissate di lavoro e di pausa, il concetto di “tempo lavorativo” – e lo fa attraverso lo studio e l’esecuzione dei canti che una volta si vendevano per strada. Questi canti “di fabbrica”, un incrocio tra musica popolare e folk, a volte parlano del lavoro in generale, a volte raccontano in modo più specifico le condizioni lavorative all’interno delle fabbriche. Pur essendo conosciute come factory songs, queste composizioni probabilmente non erano cantate all’interno delle fabbriche, a causa del forte rumore dei macchinari.

Performed by Sara Bertolucci, Andrea Biscontin, Marco Cisco, Federica Delle Crode, Daniela Gungui, Michael Miazzi, Alessia Pugliati and Jennifer Reid

 

 

Joana Hadjithomas & Khalil Joreige

b. 1969 Lebanon

Latent Images: Diary of a Photographer (120’)

Courtesy Galerie In Situ Fabienne Leclerc, Paris; CRG

Gallery, New York; The Third Line, Dubai

giovedì - domenica

Joana Hadjithomas e Khalil Joreige presenterano una performance quotidiana di lettura del loro libro d’artista Latent Images: Diary of a Photographer, che costituisce la terza parte del progetto Wonder Beirut.  Il libro si basa su centinaia di rullini mai sviluppati dal fotografo libanese Abdallah Farah tra il 1997 e il 2006. Il fotografo, testimone della Beirut del dopoguerra, ripropone eventi politici e sociali, ma anche personali e quotidiani, coprendo un arco temporale di quasi un decennio. In questo volume in edizione limitata, le descrizioni delle immagini prendono il posto delle fotografie; brevi frammenti di testo descrivono le immagini invisibili, creando un nuovo spazio immaginario. Vari gruppi di persone si alterneranno per leggere il testo, restituendolo al pubblico attraverso una molteplicità di voci. L’intento, quindi, è quello di dare voce alla narrazione e sostituire al concetto di immagine latente l’immagine che emerge attraverso il corpo. 

Performed by Pamela Breda, Geoffrey Carey, Joanna Kate Dolan, Nicholas Kahn, Marta Lovatto, Vito Lupo, Adriano Iurissevich, Margherita Manino, Arianna Moro, Ilona Morokina, Eva Maria Ohtonen, Sofia Pauly, Gabriel Pressman, Mattia Stasolla, Isadora Tomasi, and Antonella Tosato

 

 

Ivana Müller

b. 1972 Croatia

We Are Still Watching (20’)

Courtesy the artist

martedì e giovedì - domenica

Ivana Müller propone We Are Still Watching, una lettura eseguita dagli spettatori stessi. La pièce darà vita a una comunità di lettori in cui ognuno dovrà trovare il proprio ruolo durante la lettura condivisa del copione. La conversazione sarà dettata dal testo ma per mantenere viva la performance sarà necessaria la costante partecipazione degli attori. Se persisteranno in questo esercizio, il copione indurrà a formulare la seguente domanda: fino a che punto i lettori sono anche attori?

 

 

Maja Bajevic

b. 1967 Bosnia

Arts, Crafts and Facts (22’ 18’’)

Courtesy the artist; Peter Kilchmann Gallery, Zurich; Michel Rein, Paris and Brussels

Maja Bajevic presenta un video che risponde alla denigrazione del lavoro umano causato dalla finanziarizzazione dell’economia globale. Nell’era del capitalismo finanziario, il capitale perde la sua concretezza venendo reinvestito in servizi e prodotti finanziarsi intangibili. Per comporre il libretto delle Arts, Crafts and Facts, Bajevic ha ricercato le ripercussioni che hanno avuto le fluttuazioni dei prezzi mondiali delle materie prime come il caffè e il cacao, su tutti i livelli dell’economia, dai prezzi al dettaglio alle quotazioni delle azioni,  dal reddito dei proprietari di casa a quello dei proprietari di negozi. Il libretto viene recitato sullo sfondo di una fabbrica tessile nel contesto socialista dell’ex Yugoslavia e traccia gli effetti della speculazione neoliberale sulle condizioni di vita della classe operaia globale.

Libretto by Maja Bajevic, Anja Bogojevic, and Tijana Vignyevic

 

 

Olaf Nicolai

b. 1962 Germany

Non Consumiamo… (to Luigi Nono) (20’)

Courtesy the artist and Galerie Eigen + Art, Berlin and Leipzig

Vocal performances available in twelve backpacks

Olaf Nicolai presenta una nuova performance ispirata alla innovativa composizione in due parti di Luigi Nono Un volto, e del mare / Non consumiamo Marx (1969). Quando i manifestanti veneziani furono allontanati dagli stabilimenti della 34esima edizione della Biennale di Venezia nel 1968,  il compositore italiano incorporò le registrazioni audio di questi eventi in Non consumiamo Marx. Ispirandosi alla risposta musicale di Nono ai tumulti rivoluzionari del 1968, Nicolai invita i performer a rispondere con delle canzoni alle letture dal vivo di Das Kapital di Karl Marx nell’ARENA. Ogni giorno dei solisti scriveranno e canteranno una nuova canzone registrandola poi con uno smartphone.  Le registrazioni saranno ritrasmesse in digitale e saranno fruibili dai visitatori dell’ARENA grazie a un sistema di zainetti da indossare. In questo modo, l’intera esibizione sarà trasformata in un palcoscenico in cui ogni spettatore può assumere il ruolo di attore.

Performed by Ekkehard Abele, Andreas Fischer, Noa Frenkel, Daniel Gloger, Susanne Leitz-Lorey, Natasha López, Angelika Luz, Truike van der Poel and Pascal Zurek

 

 

Charles Gaines

b. 1944 United States

Sound Texts (45’)

Courtesy the artist; Paula Cooper Gallery, New York; Susanne Vielmetter Projects Los Angeles

Mensile

Charles Gaines presenta la sua nuova magistrale composizione originale per la Biennale Arte 2015, tratta dal corpus del suo lavoro più recente, Sound Texts, una serie di disegni in grande scala di partiture musicali di canti. Alcuni di questi risalgono addirittura alla Guerra Civile americana (1860–1865), altri sono degli anni ’50 del Novecento. La composizione musicale originale di Gaines si basa su cinque arrangiamenti tratti da quattro sue opere, Sound Texts,esposte in Mostra. I cinque pezzi musicali sono progressivamente stratificati uno sull’altro durante il mese di programmazione delle esecuzioni, nel periodo di apertura dell’esposizione.

Original composition by Charles Gaines, arrangements for piano and string quartet by Sean Griffin

Conducted by Sean Griffin and performed by Alessandro Fagiuoli (violin), Stefano Antonello (violin), Andrea Amendola (viola), Luca Paccagnella (cello), Alessia Toffanin (piano), and Lisa La Pietra (soprano)

 

 

Mathieu Kleyebe Abonnenc

b. 1977 France

Evil Ni**er, Gay Guerrilla, Crazy Nig**er, For Julius Eastman

(21’ 29’’ / 29’ / 120’)

Courtesy the artist

Mensile

Mathieu Kleyebe presenta un memoriale temporaneo alla musica e alla personalità del musicista, cantante e straordinario compositore afroamericano Julius Eastman (1940-1990), il cui singolare e inimitabile contributo alla musica classica, contemporanea e d’avanguardia è esposto nell’ARENA per tutta la durata dell’Esposizione. Le tre composizioni di Eastman per quattro pianoforti a coda, Evil Nigger (1979), Gay Guerrilla (1980) e Crazy Nigger(1980), saranno provate ed eseguite dal vivo ogni mese. Per l’esecuzione di Crazy Nigger, fra l’altro, sarà sollecitata anche la partecipazione del pubblico.

Conducted by Jean-Christophe Marti and performed by Antoine Alerini, Violaine Debever, Tom Grimaud, Anna Jbanova, and Sarah Ristorcelli

 

 

the Tomorrow

a journal founded in Italy, 2014

Figures of Kapital (60’)

Courtesy the Tomorrow

Mensile

the Tomorrow punta l’attenzione su Das Kapital di Karl Marx come potenziale ricettacolo di storie e figure. Infatti, se la prosa del Capitale è tagliente e ancora in grado di alimentare discussioni, i personaggi appaiono obsoleti e remoti. I soggetti moderni – per i quali sono stati sviluppati i concetti di Das Kapital – non esistono più. Non c’è proletariato, né borghesia, né intellettuali – almeno non come li aveva immaginati Marx. Das Kapital sopravvive come una logica senza soggetti in grado di attivarla. the Tomorrow organizza due seminari, iniziando con un evento di apertura (Figures of Kapital) e continuando per tre giorni con delle annotazioni dal vivo sul libro (Tales on Kapital). Le conversazioni evolveranno attraverso la partecipazione di artisti, scrittori, filosofi, attori, musicisti, visitatori. Figures of Kapital e Tales on Kapital si sviluperanno come dialoghi incentrati su questioni come: quale sarà il prossimo atto del Capitale, quale la sua ambientazione e chi saranno i suoi dramatis personae?

Maggiori dettagli su  www.theTomorrow.net

 

Presented with the support of Galería Helga de Alvear; Republika Hrvatska Ministarstvo kulture /Republic of Croatia Ministry of Culture; Fondation Robert A. Matta; Zaza and Philippe Jabre; Anonymous; APEAL (The Association for the Promotion and the Exhibition of the Arts in Lebanon); Wassim Rasamny; Sandy and Tony Tamer; Joumana and Henri Asseily; Barjeel Art Foundation; Sandra Hegedus-Mulliez; SAM Art Projects; Laurent Dumas; Fonds de Dotation Emerige; Maison Rabih Kayrouz; Rosa-Luxemburg-Foundation, Berlin; LUMA Foundation; The Vinyl Factory; Galerie Eigen + Art, Berlin, Leipzig; and the additional support of Kvadrat; Moroso; Elham and Tony Salamé Thanks to Mary Jane Leach; Nemo Hill; Stacy Hardy; Guillaume Desanges and Musik der Jahrhunderte e.V./Christine Fischer; Gramofon, Sarajevo;

Refresh, Sarajevo; Fates factory; all participants in Arts, Crafts and Facts

 

 

Programma di Film dell’ARENA

 Il programma di film dell’ARENA propone una rilettura della storia cinematografica sulla base del Capitale. I filmmaker citati sono sia individui sia collettivi, impegnati tutti nella ricerca e nell’illustrazione degli effetti del Capitale sulle vite umane, sia nella Calcutta postcoloniale, sia nell’Africa rurale occidentale, sia nell’Europa occidentale. La selezione crea connessioni tra il Realismo  Socialista, gli esperimenti d’avanguardia del 1920 e 1930, e l’arte che riflette i vari generi cinematografici e i movimenti anticapitalisti degli ultimi cinquant’anni. Questi film, sia di finzione, sia documentari o sperimentali d’avanguardia, coinvolgono sia sul piano emotivo sia intellettuale ed esprimono un desiderio di cambiamento politico e sociale, attraverso l’azione militante diretta o attraverso una comprensione più riflessiva. I film sono stati selezionati da Okwui Enwezor in collaborazione con Mark Nash e Isaac Julien.

 

Berwick Street Film Collective

active 1970–1978 in London

The Nightcleaners, 1975 (90’)

Courtesy LUX DISTRIBUTION

 

Youssef Chahine

b. 1926—d. 2008 Egypt

Bab el hadid (Cairo Station), 1958 (77’)

Al-Ard (The Land), 1969 (130’)

Al-Asfour (The Sparrow), 1972 (105’)

Courtesy MISR INTERNATIONAL FILMS

 

Charlie Chaplin

b. 1889—d. 1977 Switzerland

Modern Times, 1936 (87’)

Courtesy Cineteca di Bologna

 

Duvet Brothers

active 1984–1988 in London

Blue Monday, 1984 (3’)

Courtesy LUX DISTRIBUTION

 

Ritwik Ghatak

b. 1925—d. 1976 India

Meghe Dhaka Tara (The Cloud-Capped Star), 1960

(126’)

Courtesy Cineteca di Bologna

 

Danièle Huillet & Jean-Marie Straub

b. 1936—d. 2006 France / b. 1933 France

Geschichtsunterricht (History Lessons), 1972 (85’)

Klassenverhältnisse (Class Relations), 1984 (126’)

Fortini/Cani, 1976 (83’)

Courtesy BELVA Film GmbH

Isaac Julien

b. 1960 United Kingdom

Frantz Fanon: Black Skin, White Mask, 1996 (73’)

Stuart Hall Memorial, 2014 (21’)

Territories, 1984 (25’)

Courtesy Isaac Julien Studio

 

Djibril Diop Mambéty

b. 1945—d. 1998 France

Touki Bouki, 1973 (85’)

Courtesy MAAG DAAN and Cineteca di Bologna

 

Chris Marker

b. 1921—d. 2012 France

La jetée, 1962 (28’)

Courtesy Cineteca di Bologna

La sixième face du pentagone (The Sixth Face of the Pentagon), 1968 (28’)

Courtesy RIPLEY’S FILM Srl, Roma

Le fond de l’air est rouge (Grin Without a Cat), 1977 (240’)

Courtesy ISKRA

Sans Soleil, 1983 (100’)

Courtesy Cineteca di Bologna

 

Sandra Lahire

b. 1950—d. 2001 United Kingdom

Uranium Hex, 1987 (11’)

Courtesy LUX DISTRIBUTION

 

Allan Sekula and Noel Burch

b. 1951—d. 2013 United States / b. 1935 United States

The forgotten space, 2012 (113’)

Courtesy Doc.Eye film

 

Mrinal Sen

b. 1923 Bangladesh

Calcutta 71, 1971 (132’)

Interview, 1971 (101’)

Padatik, 1973 (98’)

Courtesy the artist

 

Presented with the additional support of Galería Helga de Alvear

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