fbpx Biennale Architettura 2018 | Amateur Architecture Studio
La Biennale di Venezia

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Amateur Architecture Studio

How to ‘legalize’ spontaneously-built illegal structures in the city by means of design



Wang Shu; Lu Wenyu

Amateur Architecture Studio insegna, testa materiali, costruisce prototipi, cambia le opinioni della gente e tenta di offrire alle persone il tempo di cogliere una via alternativa verso il progresso. Con tutto ciò non si cancella il passato, che trova invece un modo per intrecciare i desideri di oggi con le competenze di ieri, valorizzando la cultura. Scrive Kenneth Frampton nel catalogo della mostra The Architect’s Studio (nel 2017 al Louisiana Museum of Modern Art in Danimarca): “Dal loro studio di Hangzhou, Wang Shu e Lu Wenyu hanno assistito di persona, visto l’impatto sulla loro città, alla devastazione causata dalla indiscriminata modernizzazione cinese. Trent’anni fa avevano espressamente scelto Hangzhou come luogo ideale dove vivere e lavorare, soprattutto per il patrimonio di tradizioni artistiche e il rapporto armonioso con la natura che caratterizzava la città”. Amateur Architecture Studio ridà vita a dipinti di paesaggi cinesi e li immette nella vita. Questi dipinti costituiscono un arricchimento per Wang Shu e Lu Wenyu: invitano a farsi avanti, a entrare nel loro spazio. Usando le matite invece del computer, si fanno guardiani del luogo e dell’atmosfera. I vuoti “trovati” nel tessuto urbano in evoluzione del villaggio di Guashan forniscono ai due architetti l’opportunità di sviluppare dei prototipi all’interno di minuscoli frammenti di FREESPACE. Lo spazio viene da loro manipolato con intelligenza allo scopo di offrire inventiva e dignità al lavoratore migrante o a basso reddito.
YF+SMcN

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