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Biennale Musica 2018

Keith Jarrett

Leone d’oro alla carriera

Commento di Ivan Fedele

Pianista, improvvisatore, compositore, Keith Jarrett è tra i massimi protagonisti della contemporaneità musicale, grazie alla versatilità proteiforme di un’attività dispiegatasi nel corso dei decenni lungo molteplici direttrici, apparentemente parallele eppure inscindibili, ricche di punti di contatto e intersecazioni. Acclamato unanimemente come uno dei più importanti pianisti nel campo dell’improvvisazione e del jazz (epocali gli straordinari set di piano solo grazie ai quali divenne celebre a livello planetario a partire dagli anni settanta), Keith Jarrett è un artista che si è cimentato con straordinario talento e creatività in diversi generi musicali, tra i quali il repertorio classico, componendo partiture raffinate e graffianti al tempo stesso. La sua sterminata discografia è la testimonianza di un’arte senza confini e di una personalità unica nel campo del jazz e non solo, il cui approccio e la cifra stilistica così personali ne fanno un maestro universale della storia della musica.

Keith Jarrett -
Note biografiche

Keith Jarrett (1945, Allentown - Usa) inizia a suonare il pianoforte a 3 anni e musica classica a 7, per poi intraprendere studi di composizione all’età di 15 anni. Nei primi anni ’60 inizia a suonare jazz.

Nel 1965-66 è in tournée con Art Blakey’s Jazz Messengers, nel 1966–68 con il Charles Lloyd Quartet. Fonda un proprio trio con Charlie Haden e Paul Motian, poi quartetto con l’aggiunta del sassofonista Dewey Redman. Nel 1970–71 diventa importante membro del gruppo elettro-fusion di Miles Davis, dove suona pianoforte elettrico e organo, il suo ultimo impegno come sideman. In seguito si dedicherà esclusivamente alla musica acustica sia in assolo che come leader.

Nel 1971 inizia la sua collaborazione esclusiva con ECM Records, l’etichetta discografica tedesca diretta da Manfred Eicher. Dalla collaborazione nasce un catalogo di quasi 80 dischi, fra cui le 16 registrazioni degli innovativi concerti improvvisati di solo piano. Alla fine degli anni ‘70 è invitato a Oslo da Manfred Eicher a registrare con i tre migliori jazzisti scandinavi: il sassofonista Jan Garbarek, il contrabbassista Palle Danielsson e il batterista Jon Christensen. Il quartetto diventerà noto come Belonging e registerà i 5 album più venduti dalla ECM tra il 1976-79.  Nel 1983 registra con il contrabbassista Gary Peacock e il batterista Jack Dejohnette una serie di ‘standard’ dal ricco corpus degli spettacoli di Broadway e dalle melodie jazz degli anni ’30, ’40 e ‘50. Il trio si scioglie nel dicembre 2014 dopo 30 anni di torunée, 100 concerti in tutto il mondo e 20 dischi premiati. A marzo di quest’anno, ECM pubblicherà After The Fall, un doppio CD dai materiali d’archivio del concerto tenuto dal trio quando era al uo massimo nel novembre 1998 alla NJPAC (New Jersey Performing Arts Center) di Newark.

Nel 2007 il leggendario contrabbassista Charlie Haden è nello studio di Jarrett in New Jersey per 4 giorni interi: nascono due dischi di grande successo, Jasmine (2010) e Last Dance (2014), due mesi prima che Haden mancasse. ECM ha pubblicato molte pagine di letteratura pianistica – di Bach, Barber, Bartók, Händel, Mozart, Pärt, Sciostakovic – suonate da Jarrett, oltre a Bridge of Light, composizioni orchestrali e di musica da camera scritte da Jarrett. Jarrett ha inoltre registrato musiche di Alan Hohvaness, Peggy Glanville Hicks e Lou Harrison, tutte dirette da Dennis Russell Davies.

Jarrett ha ricevuto diversi premi e onoreficenze in tutto il mondo: Polar Music Prize (Stoccolma, 2003); Leonie Sonning Music Prize (Copenhagen, 2004); Commandeur de l’Ordre des arts et des lettres (Parigi, 2007); National Endowment of the Arts Jazz Master Award for Lifetime Achievement (New York, 2014).

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