L’attivita e la ricerca di Rozana Montiel riflettono i valori che volevamo fossero espressi dalla 16. Mostra Internazionale di Architettura. Il suo lavoro è assai sofisticato, privo di indulgenza, concretamente determinato a realizzare una forma di architettura che lei stessa descrive come “costruzione sociale”.
La produzione di Montiel è eterogenea: case private, edilizia residenziale sociale a basso costo, parchi giochi, un santuario circolare lungo una via di pellegrinaggio, progetti per inceneritori, vasche per la raccolta dell’acqua. Crede fermamente che l’architettura debba rispondere ai bisogni estremi che emergono in Messico poiché è convinta che essa sia sempre obbligata a offrire “di più”. Montiel si chiede: “Come comunichiamo e trasferiamo la necessita della bellezza, come strumento per la creazione della città contemporanea? La bellezza non è un lusso ma un servizio di prima necessità”.
L’esposizione comunica i valori dello studio, il desiderio di “trasformare le barriere in confine” per aprire nuovi orizzonti, immaginando di rimuovere e sostituire la sezione di muro delle Corderie, lasciando entrare la vita del mondo esterno, la vita di Venezia, nello spazio assegnato. L’aspetto avvincente del lavoro di Montiel è il rifiuto di separare la bellezza dal bisogno e dalla funzione e di continuare a creare e promuovere le possibilità “oniriche” dell’architettura.
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Stand Ground trasforma le barriere in confini. Il muro diventa pavimento, lo sfondo si ricollega al primo piano. Decostruendo il muro, la sfera pubblica si integra con quella privata. Le barriere, trasformate in una struttura orizzontale, sorreggono l’orizzonte. Un muro è anche apertura, un passaggio, una porta, una finestra. La nostra opera dimostra l’integrazione dei diversi territori che si estendono ai due lati di una barriera.
Liberiamo lo spazio attraverso uno spostamento della percezione: il muro è riabilitato come infrastruttura connettiva. In spagnolo freespace è un gioco di parole: significa sia “libera lo spazio” (libera espacio) sia “margine di azione” (espacio libre). Per il nostro studio si tratta di un imperativo ad agire ma anche di uno spazio per azioni legate allo sviluppo potenziale di un luogo. I luoghi sono la base su cui strutturare resilienza ed equità.
Crediamo fermamente che l’architettura sia anche costruzione sociale. Nel nostro processo progettuale i luoghi si attivano grazie all’interazione. Creare luoghi libera lo spazio dai preconcetti: è un processo che coinvolge gli utenti non come consumatori di spazio ma come creatori di luoghi. Cercando il bene comune nei margini, potenziare la comunicazione e la creazione di luoghi da parte della comunità crea esperienze condivise che, a loro volta, intrecciano e rimodellano le relazioni tra i membri.
Crediamo in un approccio progettuale di supporto ai luoghi, in grado di offrire spazi di consapevolezza, cambiamento e scambio.
Rozana Montiel Estudio de Arquitectura
La Biennale di Venezia
16. Mostra Internazionale di Architettura FREESPACE
ORARI E SEDI
Venezia, Giardini – Arsenale
26 maggio - 25 novembre 2018
Chiuso il lunedì (escluso lunedì 28 maggio, 13 agosto, 3 settembre e 19 novembre)
GIARDINI
Orari: 10 - 18
Biglietteria: 10 - 17.30
Ultimo ingresso: 17.45
ARSENALE
Orari: 10 - 18
Biglietteria (Campo della Tana): 10 - 17.30
Ultimo ingresso: 17.45
Orario venerdì e sabato fino al 29 settembre: 10 - 20
Biglietteria: 10 - 19.30
Ultimo ingresso: 19.45
LA BIENNALE DI VENEZIA
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