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La Biennale di Venezia: un messaggio sui diritti violati in Iran
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La Biennale di Venezia: un messaggio sui diritti violati in Iran

  

La Biennale di Venezia, unendosi ai messaggi provenienti da personalità e istituzioni di tutto il mondo, in particolare dopo la morte di Mahsa Amini, prosegue nel denunciare l’inaccettabile situazione attuale in Iran, dove non vengono rispettati i più elementari diritti umani e civili, e dove il popolo iraniano è sceso in piazza, marciando nelle strade, per protestare legittimamente contro un regime brutale e poliziesco.

La violenta reazione alle spontanee e crescenti proteste nelle strade dell’Iran, con il concomitante blocco di Internet e dei social, impedisce ogni possibilità di comunicazione e di espressione agli artisti e ai cittadini di quel grande Paese, ai quali va la massima solidarietà.

La Biennale di Venezia e la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, assieme agli altri festival e istituzioni culturali, devono diventare la voce di chi viene oppresso in modo violento e feroce fino all’omicidio. L’impegno assunto con il flash mob organizzato sul tappeto rosso all’ultima Biennale Cinema a sostegno dei cineasti imprigionati, si rafforza oggi con il pieno sostegno alle donne e agli uomini che coraggiosamente manifestano a rischio della propria vita per vedere riconosciuto il diritto alla libertà e ai diritti civili negati con la forza.