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La Biennale di Venezia

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Biennale College Teatro 2018

Workshop

Venezia, 20 luglio > 5 agosto 2018

Il Settore Teatro vedrà coinvolti coloro che il Direttore artistico del settore Teatro della Biennale Antonio Latella riterrà, a suo insindacabile giudizio e in accordo con i Maestri dei singoli laboratori proposti, rispondere agli obiettivi di ciascuno dei percorsi di seguito descritti e ai requisiti richiesti dagli stessi, parte integrante del suo progetto artistico 2018.

Il progetto Biennale College - Teatro, coerentemente allo spirito delle recenti edizioni, si pone come luogo di ipotesi e confronto, spazio costantemente aperto all'incontro ed alla sperimentazione, in un processo che possa coinvolgere studiosi, spettatori, appassionati. Una vera e propria fabbrica di idee sulle possibilità del teatro: linguaggi, codici, tecniche, tecnologie e scienze della scena sono le linee guida di una verifica sistematica, affidata a Maestri ed esperti di tutto il mondo.

La presente edizione di Biennale College - Teatro prevede un numero significativo di giornate dedicate al lavoro con i Maestri prescelti, nell'ottica di offrire ad ogni partecipante la possibilità di prendere parte da un lato ad un autentico processo creativo e dall'altro di valorizzare la funzione formativa di ogni workshop, al contempo luogo di ideazione ed alta istruzione. L’incontro con i Maestri sarà preceduto da una sessione di lavoro che coinvolgerà la totalità dei partecipanti ai vari workshop, condotta dal Direttore Antonio Latella e prevista dal 20 al 22 luglio 2018.

Ogni Maestro e ogni partecipante al College si confronterà anche in questa edizione su un unico tema, esplicitato qui di seguito dal Direttore, per poi proporre l'esito di ogni workshop in una breve realizzazione scenica al termine dello stesso. Ognuna di queste inedite creazioni verrà presentata insieme alle altre in una sorta di maratona teatrale, prevista l’ultimo giorno del Festival.

BACIO
Il tema proposto quest’anno ai Maestri della Biennale College è quello del “bacio”.
Bacio come gesto entrato a far parte della nostra quotidianità, ma anche come atto performativo che sempre si rinnova fino a rendersi irripetibile e unico.
Si potrebbe partire da questa domanda: gli esseri umani si sono sempre baciati?
E il bacio stesso, o il gesto del baciarsi, ha conservato negli anni sempre la stessa valenza o il suo significato è andato mutandosi con il tempo?
È plausibile che nell’origine stessa del bacio o del baciarsi non ci sia soltanto qualcosa che coinvolge la sfera delle passioni; molti ricercatori, infatti, mettono in relazione l’atto del baciarsi con l’azione attiva del nutrimento. Nell’epoca dei nostri avi, il cibo, per poter essere ingerito, doveva essere masticato a lungo per poi essere passato di bocca in bocca, come ancora fanno molti animali; tutt’oggi, quando creiamo una piccola pressione con le nostre labbra su quelle di un neonato, lo vediamo istintivamente calmarsi come se avesse riconosciuto un gesto primordiale di protezione. D’altro canto, se le radici del baciarsi affondano nella preistoria, è anche vero che in molte aree del pianeta quest’atto è ancora oggi un autentico tabù.
Tutto ciò contribuisce a rendere l’atto del baciarsi, o il “bacio”, uno dei gesti più forti e misteriosi che esistano in natura.
Conosciamo molti modi di baciare o baciarsi che coinvolgono più parti del corpo: dal bacio sulla fronte, espressione di affetto e protezione, al bacio appassionato “alla francese”, da quello sulla guancia all’elegante baciamano, fino al bacio ad un oggetto inanimato. Al tempo stesso, seguendo l’evoluzione storica del gesto del baciare o del baciarsi, notiamo come esso si sia sempre trasformato, andando a segnalare fondamentali cambiamenti del costume; senza tralasciare, naturalmente, la vastissima iconografia del bacio che l’arte ci ha tramandato e che continuamente aggiorna.
Tutte queste declinazioni del baciare possono suscitare molte domande: perché dobbiamo baciare i morti, che significato ha questo gesto? Perché baciare il volto di gesso di un Cristo crocifisso scolpito da un artista di cui non sappiamo nulla?
E se quelle mani fossero colpevoli di un reato o si fossero macchiate di gravi colpe?
È proprio vero che il primo bacio non si scorda mai?

Antonio Latella

 

I percorsi di Biennale College - Teatro 2018
Il programma prevede che i partecipanti possano seguire dal mattino fino al primo pomeriggio i laboratori, nel secondo pomeriggio gli incontri con i registi degli spettacoli, la sera gli spettacoli della Biennale Teatro 2018.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
È consentita l’iscrizione a un solo workshop.
Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

La scadenza per l’invio delle domande di partecipazione è il 9 aprile 2018.

A tutti i candidati si richiede di compilare in tutte le sue parti il formulario di iscrizione online e di allegare la documentazione digitale richiesta (in lingua italiana o inglese).
Il percorso si terrà nella lingua indicata da ciascun Maestro.
Per tutti i laboratori per i quali è richiesto l’invio di video o di allegare documentazione, si prega di fare riferimento ai requisiti indicati da ciascun Maestro.
L’esito delle selezioni sarà comunicato agli interessati entro il mese di maggio 2018.

A chi è rivolto
Il bando è rivolto a candidati maggiorenni. I requisiti specifici sono indicati nella presentazione di ciascun workshop.

Costi
A ogni candidato selezionato sarà richiesto il pagamento dei diritti di segreteria (80,00 euro) solo in seguito alla comunicazione della propria ammissione.
I partecipanti potranno scegliere se acquistare, contestualmente al pagamento dei diritti di segreteria, un abbonamento agevolato per gli spettacoli di Biennale Teatro 2018.
Tutti i costi relativi alla partecipazione (viaggio, vitto, alloggio, trasporti locali) saranno a carico dei partecipanti.

Date: 20 luglio – 5 agosto 2018
20 – 22 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella
23 luglio – 5 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: inglese
Destinatari: attori, registi, danzatori che hanno esperienza di teatro fisico
Partecipanti: 16>20

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP
In questo workshop, Jakop Ahlbom utilizzerà i metodi che applica nel lavoro con i suoi attori/performer durante la fase di creazione. Gli esercizi sono mirati allo sviluppo della consapevolezza fisica e della sensibilità, e alla scomposizione di schemi e di abitudini che ci permetterà di scoprire nuove modalità di movimento. L'improvvisazione legata all'ambiente circostante e alla tensione fisica nei nostri corpi, basata su emozioni diverse, avrà quindi un ruolo fondamentale. Lavorando in gruppi, il regista farà capire come cambiamenti anche piccoli possano influire fortemente sul significato e sull'esperienza di una situazione. Il tema generale è 'Il Bacio'. In parallelo agli esercizi, si approfondiranno il contesto ed i diversi significati del bacio, oltre al significato del bacio nel tempo. Era diverso baciarsi nel 1920 rispetto al 1980 o al 1960?

Jakop Ahlbom
Jakop Ahlbom nasce in Svezia nel 1971. Nei primi anni novanta, si trasferisce nei Paesi Bassi dove studia il mimo a Amsterdam School of the Arts. Si laurea nel 1998, vincendo il premio Top Naeff assegnato allo studente più promettente. La giuria lo descrive come un talento entusiasta, esemplare ed esuberante. Dopo la laurea, lavora con una serie di professionisti del teatro come performer, coreografo e regista. Nel 2000 inizia a lavorare sulle proprie peculiari opere, quali Viefalt (2006), Lebensraum (2012) e Horror (2014). Il lavoro di Ahlbom non è definito da uno stile specifico. Le sue scritture seguono la logica apparentemente illogica dei sogni in un mondo ai confini del subconscio. Il suo armamentario stilistico è pieno di elementi derivati dalla farsa, dall'illusionismo, l'acrobazia, la danza, l'assurdismo, la musica, le arti visive, la poesia e la magia, e spesso si ispira a fonti cinematografiche. Gli elementi visivi sono essenziali nel lavoro di Ahlbom, e li affianca ad un materiale spesso psicologico forgiando fra di loro un rapporto indissolubile. Scompiglia le percezioni del suo pubblico con ripetizioni, loop e ricorrenti frasi in movimento che ogni volta spostano leggermente la realtà – lentamente ma inesorabilmente sfalsandola, distorgendola quasi impercettibilmente fino a farci trovare nelle dimensioni parallele che ha inventato. Egli crea un suo universo personale, allo stesso tempo logico ed inimitabile. Il lavoro di Ahlbom, in tutte le sue manifestazioni, è unico.

Foto Jakop Ahlbom: Arjan Benning

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

  • una foto formato fototessera
  • una foto a figura intera
  • un PDF con curriculum vitae

SILVIA CALDERONI in collaborazione con ILENIA CALEO

Date: 20 luglio – 5 agosto 2018
20 – 22 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella
23 luglio – 5 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: italiano
Destinatari: Performer, attori, danzatori e chi è interessato a lavorare sull’oggetto proposto.
Partecipanti: 16>20

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP

BACIARE. Ovvero studio senza pena da “Kiss” di Andy Warhol.

1964. Warhol fa uscire il suo secondo [anti-]film: “Kiss”, 54 minuti di silenzio accompagnati da una sequenza di 13 baci, ciascuno della durata di 3’ 30’’. “Kiss” sfida le leggi americane e le convenzioni di Hollywood, infrangendo la regola della censura che fissava a 3 secondi il limite massimo di un bacio sullo schermo. Baci tra persone dello stesso sesso, o di diversa etnia o razza, vietati al tempo. Non c’era bisogno di spiegare nulla. È tutto lì, nell’inquadratura, nella durata, nella successione dei corpi.
Può oggi un bacio avere la stessa forza? E, in termini più ampi, può ancora un’azione essere un manifesto?
Questo sarà il nostro punto di partenza. Rimettere dentro il campo i corpi in azione. Tentare di farne scrittura senza sovrascrivere. Inventare dispositivi scenici per farli reagire col presente. Ma in modo chimico, come un bacio.

 

Silvia Calderoni
Silvia Calderoni, attrice e performer, si forma artisticamente giovanissima con la coreografa Monica Francia e con Teatrino Clandestino. Dopo le due scuole europee per la formazione dell'attore dirette da Cesare Ronconi, è attrice in Paesaggio con fratello rotto di Teatro Valdoca. Dal 2006 fa parte della compagnia Motus ed è interprete degli spettacoli Rumore Rosa, ICS - Racconti crudeli della giovinezza, Let the sunshine in, Too-late, Iovadovia, Alexis. Una tragedia greca, nella tempesta, Caliban Cannibal. È protagonista insieme a Judith Malina di The plot is the revolution, lavoro che le ha permesso di condividere la scena con la fondatrice del Living Theatre. Attualmente è interprete del solo MDLSX, di cui firma anche la drammaturgia insieme a Daniela Nicolò, e dello spettacolo RAFFICHE di Motus. È Premio UBU 2009 come Miglior Attrice Under 30.
Nel 2013 è protagonista del film La leggenda di Kaspar Hauser di Davide Manuli insieme all’attore Vincent Gallo e fa parte del cast dei film Riccardo va all’inferno di Roberta Torre (2017) e Amori che non sanno stare al mondo di Francesca Comencini (2017).
Dal 2006 porta avanti una ricerca laboratoriale indipendente, di cui alcune tra le tappe più significative sono Strike! (Festival di Santarcangelo 2010), Arti Urbani (Festival Folle 2014) e ORA, percorso in diverse tappe/formati (Angelo Mai 2015) insieme a Ilenia Caleo, con cui dirige da due anni un laboratorio di arti performative all’interno del corso di Arti Visive allo IUAV di Venezia.

Foto Silvia Calderoni: Sergio Ximenay
 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

  • una foto formato fototessera
  • una foto a figura intera
  • un PDF con curriculum vitae

la proposta di una traccia musicale come colonna sonora di “Kiss” di Warhol

Date: 20 luglio – 5 agosto 2018
20 – 22 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella
23 luglio – 5 agosto: workshop con i Maestri

Il workshop rappresenta la prima fase del Bando giovani autori italiani under 40 - 2018/2020 di cui Linda Dalisi e Letizia Russo saranno tutors –  Iscrizioni entro il 15/03/2018

VAI AL BANDO

Lingua: italiano
Destinatari: autori italiani under 40
Partecipanti: 16

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP

E lo baciò.

“Giuda, con un bacio tradisci il figlio dell’uomo?”
(LC 22,48)

La master, destinata ad autori, prende le mosse da uno dei baci più famosi della storia, per indagare la natura apparente e profonda di un gesto che forse nasconde qualcosa di diverso da un semplice tradimento. Trattando quel cortocircuito tra due corpi come archetipo, lavoreremo a inventare possibilità altre per quel mondo di ragioni, cause, finalità e misteri, che vi si nasconde dietro. Cercheremo insieme quali linguaggi, registri narrativi e forme di scrittura, nella complessità di ciascuna intuizione, possano abitare il palcoscenico.

 

Linda Dalisi
Dopo l’incontro con Leo de Berardinis nel 1999 si trasferisce a Bologna dove diventa volontaria nel suo teatro. Dal 2002 come assistente alla regia lavora con Pierpaolo Sepe, Monica Nappo, Renato Carpentieri. Ha pubblicato per Dante&Descartes Messa in scena della mafia, saggio su Cani di bancata di Emma Dante. Nella stagione 2010-11 è drammaturga al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli; per la regia di Latella firma [H] L_DOPA (2010), Don Giovanni, a cenar teco 2011), Francamente me ne infischio (con Federico Bellini e lo stesso Latella) e C’è del pianto in queste lacrime (2012), MA (2015), Pinocchio (2017), e firma regia e drammaturgia di Misfit like a clown. Dal 2010 conduce un laboratorio per non attori provenienti da vari paesi del mondo, con cui realizza gli spettacoli Poi piovve la città, Dopo cento giravolte, Che terra è questa, Adiò e nel 2015 Se una notte di mezza estate i Bottom Brothers, a partire dal quale ha realizzato la sceneggiatura per l’omonimo film, con la regia di Adriano Foraggio. Drammaturga e socia fondatrice di stabilemobile, nel 2012 firma regia e drammaturgia di Mentre d’intorno infuria il mondo, e nel 2013 Il silenzio della ragione da Anna Maria Ortese per il Teatro Stabile di Napoli. Nel 2015-16 è tutor drammaturga per il progetto speciale Santa Estasi, per la scuola di alta formazione di ERT Emilia Romagna Teatro. Nel 2017 firma la drammaturgia de L’armata dei sonnambuli dall’omonimo romanzo di Wu Ming, per la regia di Pino Carbone, e debutta al Festival Primavera dei Teatri con la sua regia di Aiace.

Letizia Russo
Letizia Russo è nata a Roma nel 1980. Inizia a scrivere per il teatro nel 1998. Nel 2000 va in scena il suo primo testo, Niente e nessuno (una cosa finita). Con Tomba di cani riceve il Premio Tondelli nel 2001 e Premio Ubu nel 2003. Un'antologia dei suoi testi è pubblicata da Ubulibri. Tra i suoi titoli, rappresentanti in Italia e all'estero: Binario Morto – Dead End (2002, commissione del National Theatre di Londra per il festival Shell-Connections), Primo Amore (2003), Babele (2004), Edeyen (2005), Dare al Buio (2007), Blitz (2010), Per una donna e Cooking (2013), Se ci sei batti un colpo (2015), Filottete (2017). Ha curato la riscrittura di alcuni classici, tra i quali La trilogia della villeggiatura, di Carlo Goldoni, Madame Bovary, di Gustave Flaubert, Ivan, da I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij, Uno zio Vanja, da Zio Vanja di Anton Cechov. In Italia ha lavorato, tra gli altri, con Antonio Latella, Cristina Pezzoli, Serena Sinigaglia, Andrea Baracco, Vinicio Marchioni. I suoi testi sono tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, greco, rumeno, slovacco. È traduttrice verso l'italiano dall'inglese e dal portoghese. Ha insegnato dal 2006 al 2008 presso la Scuola Holden di Torino.

Date: 20 luglio – 5 agosto 2018
20 – 22 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella
23 luglio – 5 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: italiano
Destinatari: performer / attori
Partecipanti: 20

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP
Rispondo con entusiasmo all’invito e nella declinazione del tema proposto che è già accoglienza e reciprocità, come l’architettura fisica ed emotiva di ogni relazione tra platea e palcoscenico. Penso al BACIO, nella bellezza del respiro, nelle parti fisiche che baciano e sono baciate, e in tutte le sinapsi in attivazione, messe in movimento, in circolo; messe nel tempo che corteggia i ricordi, le sensazioni e li trasforma, cambia, come l’emozione. Penso alle parole necessarie, quelle che andiamo a cercare, per definizione, quelle mai capaci, quelle alterate, manomesse dalla distanza e dalla chimica del sentire.
Penso al bacio che non ha mai parole, penso al bacio come il momento in cui le parole tacciono, in cui se lo permettono, o quello in cui ci permettiamo noi di farne a meno, che non c’è bisogno, che non c’è parola che possa dire meglio quel silenzio. Penso al silenzio possibile, di quando è possibile il silenzio e sempre raro. Al suono forse del silenzio, a come questo sia intonato tono a tono, passo passo, un piede all’altro, una metrica.
Vorrei lavorare su questo confine, partendo da quel gioco che sono le RIME, le parole che fanno la recita del suono. Il concetto di appuntamento tra le parole che si incontrano e combinano.
Rima baciata, alternata, incrociata, incatenata, equivoca, perfetta, imperfetta.
Il bacio, come gesto del testo, gesto della parola, il gesto più alto, profondo, metamorfosi, destinazione, la sua sublimazione.

 

Roberto Latini
Attore, autore, regista, è nato a Roma nel 1970. Si è formato a Roma presso Il Mulino di Fiora, Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, dove si è diplomato nel 1992.  Fondatore negli anni delle compagnie Teatro Es, Clessidra Treatro è il fondatore di Fortebraccio Teatro, compagnia riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività culturali dal 1999. Si è laureato discutendo una tesi in Metodologia e Critica dello Spettacolo presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Tra gli altri, ha ricevuto il Premio Sipario nell'edizione 2011 per Noosfera Lucignolo, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore per il ruolo di Arlecchino ne Il servitore di due padroni regia di Antonio Latella, il Premio della Critica nel 2015 per I giganti della montagna e il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore per Cantico Dei Cantici. Da alcuni anni incontra attrici e attori attraverso moduli di un laboratorio intitolato “L’attore senza spettacolo”. Ha diretto il Teatro San Martino di Bologna dal 2007 al 2012. Teatrografia recente: 2018 Il Teatro Comico di C.Goldoni, regia Roberto Latini 2017, Quartett di H.Müller regia Roberto Latini 2017; Cantico Dei Cantici regia Roberto Latini 2016 Amleto + Die Fortinbrasmaschine da W.Shakespeare e H.Müller regia Roberto Latini 2015 Metamorfosi (di forme mutate in corpi nuovi) da Ovidio regia Roberto Latini 2014 I giganti della montagna di L.Pirandello regia Roberto Latini 2013 Il servitore di due padroni da C.Goldoni, di Ken Ponzio regia di Antonio Latella 2013 Noosfera Museum regia Roberto Latini 2012 Scene da Woyzeck di Büchner Berg regia di Federico Tiezzi 2012 Seppure voleste colpire regia Roberto Latini 2012 Ubu Roi di A.Jarry regia Roberto Latini 2011 Noosfera Titanic regia Roberto Latini 2010 Noosfera Lucignolo regia Roberto Latini 2010 L’uomo dal fiore in bocca di L.Pirandello regia Roberto Latini.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

  • una foto formato fototessera
  • una foto a figura intera
  • un PDF con curriculum vitae

una frase che contenga la parola "bacio"

Date: 20 luglio – 5 agosto 2018
20 – 22 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella
23 luglio – 5 agosto: workshop con i Maestri

Lingua: italiano e inglese
Destinatari: attori/ danzatori/ performer (con particolare interesse al lavoro sul corpo)
Partecipanti: 16 + 2 uditori

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP

STRAZIAMI MA DI BACI SAZIAMI
CREOLA di Ripp (Luigi Maglia), testo di Anacleto Francini nella versione di Milva, Nilla Pizzi o Daniele Serra

FILEMATOLOGIA. “Un bacio fa muovere 17 muscoli della lingua ma anche 9 milligrammi di acqua, 0,18 di sostanze organiche, 0,7 di materie grasse, 0,45 di sale, centinaia di batteri e milioni di germi. Ma cosa si cela dietro un gesto al contempo tanto quotidiano e tuttavia capace di una tale intensità?” Alain Montandon

Perché baciare?
Come baci?
Chi baci?
Cosa baci?
Hai mai baciato ballando, cantando, mangiando, piangendo, sognando, urlando, mordendo, fingendo?
Preferisci baciare o essere baciato?
Quale forma hanno le tue labbra?
Quale forma hanno le tue labbra sul corpo dell’altro?
Chi è l’altro?
Dire, fare, baciare, lettera o testamento?
Un percorso all’interno del corpo. Uno studio attorno alla relazione e a quello che questa comporta: un bisogno continuo di contatto e quindi di dialogo, realizzato o negato.  Le labbra come “avanguardia” del corpo. Il bacio come scambio di comunicazioni complesse. Il corpo come significante e il movimento come significato di un continuo desiderio. Questo l’inizio della nostra ricerca. Questo il nostro esercizio. Questo il nostro gioco e questo il nostro urlo: straziami ma di baci saziami.

 

Francesco Manetti
Attore, trainer e regista. Diplomato in recitazione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma di cui, dal 1998, è docente di Movimento e combattimento scenico. È golden distinction della British Academy of Dramatic Combat. Ha insegnato alla National School of Drama di New Delhi, all'A.C.T. di San Francisco, alla Scuola di Stato di San Pietroburgo. Ha lavorato in Inghilterra, Russia, Stati Uniti, Colombia, Canada, Croazia, India, Israele, Germania, Argentina e Nuova Zelanda. Come Regista ha diretto I Sette a Tebe, Chroma, La Tempesta, Pene d'amor perdute, Racconto d’inverno, Il non nome delle cose, A coup de nez, Cancroregina, Il Borghese gentiluomoRe Lear. Dal 2007 affianca Antonio Latella come responsabile dei movimenti e nel 2013 entra a far parte della sua compagnia  stabilemobile occupandosi in particolare dell’attività pedagogica; è stato diretto da Latella in Don Chisciotte, A. H. e Natale in casa Cupiello.

Alessio Maria Romano
Palermo 1978. Si diploma come attore presso la “Scuola del Teatro Stabile Torino”. Contemporaneamente si diploma in “Analisi del Movimento Laban/Bartenieff” (C.M.A.) in U.S.A. e in U.K. approfondendo così il suo interesse per il movimento scenico e la pedagogia del movimento. Studia con Luca Ronconi nel primo corso del Centro teatrale Santa Cristina. Studia con Raffaella Giordano all’interno del percorso biennale “Scritture per la danza Contemporanea”.  Alterna all’attività di attore una stretta collaborazione con Maria Consagra, della quale diventa assistente dal 2002 al 2008. Lavora per la Compagnia del Teatro Stabile di Torino come attore dal 2000 al 2005 con diversi registi fra cui M. Avogadro e G. Cobelli. Lavora con Luca Ronconi come assistente ai movimenti scenici del progetto “Domani” e dello spettacolo Itaca. Sempre per Ronconi firma i movimenti scenici di “Fahrenheit 451” e i movimenti coreografici dell’opera “Turandot” al Teatro Regio di Torino. Collabora per la preparazione fisica degli attori e i movimenti scenici/ coreografici con Carmelo Rifici (Tre sorelle, La Signorina Julie, I Giusti, La Tardi Ravveduta, Il Nemico, Il gatto con gli Stivali, Fedra, Medea, I puritani, Elektra e il progetto “BUIO”) e Valter Malosti (Sogno di una notte di mezza estate, La Signorina Julie, Lo stupro di Lucrezia, Amleto, Arialda, Antonio e Cleopatra e Akhenaton, Il giardino dei ciliegi). Cura i movimenti coreografici di “Coefore ed Eumenidi” per il centenario dell'Istituto Nazionale del dramma antico di Siracusa, con la regia di D. Salvo. Lavora per Sonia Bergamasco per i movimenti scenici di “Louise e Renèe” al Piccolo teatro di Milano nella primavera del 2017. Collabora con Andrea De Rosa per la realizzazione di “Baccanti” al teatro grande di Pompei nel giugno 2017.  Nel 2014 è assistente al corso di diploma Laban/Bartenieff presso L’I.M.S. presso la University of Utah, U.S.A.  Coordinatore didattico e docente di training fisico/movimento scenico presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino. Docente di “movimento espressivo” presso la Scuola del Teatro Piccolo di Milano e il Centro Teatrale Santa Cristina di L Ronconi. Fonda, insieme a Maria Consagra, “Thymos” centro studi Laban/Bartenieff di pedagogia del movimento.  Autore del solo “Maleficio” ispirato a F. G. Lorca.Finalista al premio Equilibrio 2012 con il lavoro “Sogni italiani”. Nel Febbraio 2016 fonda la compagnia A.M.R. con il lavoro/studio “Dispersi”.  Premio nazionale della critica (ANCT) 2015 come pedagogo e coreografo teatrale.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

  • una foto formato fototessera
  • una foto a figura intera
  • un PDF con curriculum vitae

video: canta e/o balla qualsiasi versione della canzone “Creola”

Date: 20 luglio – 5 agosto 2018
20 – 22 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella
23 luglio – 5 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: italiano
Destinatari: attori, performer, fotografi, artisti visivi, registi e persone interessate
Partecipanti: 20

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP
Le fotografie hanno sempre cercato di rappresentare il bacio. La storia della fotografia è ricca di baci rubati, pubblici, sensuali, spontanei, in posa. Ma il bacio ha attraversato tutte le arti visive. Guarderemo immagini che analizzeremo attraverso occhi ed esperienze di un gruppo di partecipanti eterogeneo che, con professionalità diverse, si incontrerà e approfondirà la polisemia delle immagini. Proveremo insieme a elaborare una visione collettiva, una narrazione plurivoca. Partendo dal bacio rifletteremo sull’approccio alla narrazione visiva, soprattutto la narrazione del simbolico e la rappresentazione del teatro e del suo linguaggio iconico.

 

Guido Mencari
Guido Mencari si è laureato in Semiotica Visiva al corso di laurea in Scienze della Comunicazione di Bologna, diretta al tempo da Umberto Eco. Nella sua tesi ha analizzato l'opera dell’artista Maurizio Cattelan attraverso le teorie di Roland Barthes. Le sue prime esperienze professionali risalgono al 2010, come fotogiornalista a Lucca. Attualmente si muove tra l'Italia e l'Europa. La passione che ha per il teatro e l’esperienza di questi anni, gli hanno dato la possibilità di fotografare non solo le opere di alcuni dei più importanti artisti della scena internazionale, Jan Fabre, Sasha Waltz, Oskaras Korsunovas, Pippo Delbono, Emma Dante, Motus, ma anche quelle di artisti emergenti. La collaborazione con Romeo Castellucci e la Socìetas Raffaello Sanzio è iniziata nel 2011 con Sul concetto di Volto nel Figlio di Dio ed è tutt'ora in corso. Dal 2013 è il fotografo ufficiale di Spill Festival of Performance, organizzato dalla Pacitti Company in Inghilterra e di altri festival in Italia. Il suo lavoro si basa sulla riflessione intellettuale della visione e dell’immagine, della fotografia come idea. La sua ricerca visiva passa attraverso la costruzione di storie, ritratti, documentazione di eventi, mostre. Le arti performative restano, tuttavia, il campo privilegiato della sua ricerca di un iconico amplificato. Il teatro è infatti la forma d’arte più vicina alla realtà e la sua rappresentazione del simbolico trasforma il rettangolo dell’inquadratura nel suo spazio d’indagine sulla vita. 

Foto Guido Mencari: autoritratto.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

  • una foto formato fototessera
  • una foto a figura intera
  • un PDF con curriculum vitae
  • una lettera di presentazione
  • un portfolio di lavori

una lettera motivazionale

Date: 20 luglio – 5 agosto 2018
20 – 22 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella
23 luglio – 5 agosto: workshop con i Maestri

Lingua: italiano
Destinatari: aperto a tutti
Partecipanti: 20

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP
Con l’intenzione di spiegare i presupposti che condurranno alla performance, affronteremo il bacio nel suo attuale significato. Ne confronteremo il senso con quello del passante in transito per le vie di Venezia. L’effusione va al di là dell’affetto, esprime contatto, passaggio di energia e indispensabile superficialità. L’ipocrisia del convenevole regna incontrastata: non conta chi è il dirimpettaio, ciò che rende ogni bacio indimenticabile è la speranza che sia l’ultimo. Le azioni saranno scelte,  trascritte e riproposte durante le prove. Fissato il testo si passerà alla ripetizione della performance per migliorare i ritmi, il suono e le luci. Per il resto confidiamo nella casualità sistematica.

 

Flavia Mastrella e Antonio Rezza
Si occupano di comunicazione involontaria. Hanno realizzato tredici opere teatrali (tra cui Barba e cravatta, Pitecus, Io, Fotofinish, Bahamuth, 7-14-21-28, Doppia Identità, Fratto_X e Anelante), cinque film (tra cui Escoriandoli presentato a Venezia nel 1996, Delitto sul Po e Milano Via Padova) e una serie sterminata di corto e medio metraggi. Nel 1991 Barba e cravatta al festival di Avignone. Flavia Mastrella si occupa di scultura (MaMbo), fotografia, video-scultura e Antonio Rezza di letteratura pubblicando i suoi romanzi con Bompiani (Premio Feronia 2008 con Credo in un solo oblio). Tra il 1996 e il 1998 realizzano per Tele+ Critico e Critici e nel 2000 per RAI 3  il programma Troppolitani. Nel 2008 ricevono il Premio Alinovi e pubblicano con Kiwido la raccolta video Ottimismo democratico. Nel 2010 presentano a Madrid e a Valencia, Pitecus in lingua spagnola ed eseguono performances con gli Afterhours. Nel 2011 7-14-21-28 al Théâtre de la Ville di Parigi e nel 2013 al Theatre Center Na Strastnom di Mosca. Nel 2012, edito da Barbès, La noia incarnita, il teatro involontario di Flavia Mastrella e Antonio Rezza. Nel 2013 si aggiudicano il Premio Hystrio e il Premio Ubu. Nel 2014 pubblicano Clamori al vento edito dal Saggiatore. Nel 2016 ricevono il Premio Napoli; nello stesso anno Pitecus al Teatro La Mama di New York. Nel 2017 ricevono l’attestato di Unicità nella Cultura e il Premio Ermete Novelli. Collaborano con TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello e con la Fondazione Teatro Piemonte Europa.

Foto Flavia Mastrella e Antonio Rezza: G.Mazzi

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

  • una foto formato fototessera
  • una foto a figura intera
  • un PDF con curriculum vitae

una frase di due righe a piacere senza tema

Date: 20 luglio – 5 agosto 2018
20 – 22 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella
23 luglio – 5 agosto: workshop con il Maestro

Lingua: inglese
Destinatari attori, danzatori, performer
Partecipanti: 16

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP

Bacio per caso

Lavorare attorno all'idea del bacio sarà un'opportunità per attraversare territori finora inesplorati nel mio lavoro. Se, nell'ultima creazione, ho usato per la prima volta i dialoghi, in realtà mettevo in gioco le solitudini estreme. Questa volta, osserveremo com'è possibile entrare in contatto l'uno con l'altro, sempre interrogando la nozione di libero arbitrio, e le condizioni necessarie per esercitarlo. Si affronterà sicuramente la questione del desiderio, sempre legata alla nozione di spazio, che sia fisico o mentale, privato o pubblico.

 

Vincent Thomasset
Autore, regista e coreografo, lavora attorno al linguaggio, che sia coreografico, letterario o musicale. Mantiene un rapporto intimo con il racconto e cerca di circoscrivere le condizioni entro le quali appare questo rapporto. Le sue opere rappresentano un'esplorazione dei linguaggi e dei codici del teatro, attraverso testi propri (Sus à la Bibliothèque !, Les Protragronistes, Médail Décor, Galoooooop, Ensemble Ensemble) o interventi su testi esistenti (Arsenic and Old Lace di Frank Capra per Bodies in the Cellar, Lettres de non-motivation di Julien Prévieux). La sua scrittura abbondante esaurisce le parole che declina in tutti i loro possibili significati, riportando il linguaggio ad una condizione letterale che avrebbe potuto perdere, and trovando nei corpi dei suoi interpreti un ideale alter-ego. Dopo aver studiato letteratura a Grenoble, scopre per caso il teatro, e lavora in un cinema per sei anni prima di diventare un performer per Pascal Rambert dal 2003 al 2007. Nel 2007 segue la formazione E.xe.r.ce al CCN di Montpellier and inizia a sviluppare i suoi propri lavori. Ha creato performance prima di creare il suo primo spettacolo nel 2011. La compagnia Laars & Co, fondata nel 2012, gode dell supporto del Ministero della Cultura e della Comunicazione, sostenuta dal DRAC Île-de-France nel quadro del programma "aide à la compagnie chorégraphique".

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

  • una foto formato fototessera
  • una foto a figura intera
  • un PDF con curriculum vitae

video in cui il candidato legge un testo sull’atto del baciare nelle sue possibili forme (romanzo, teatro, estratto di film)

Date: 20 luglio – 5 agosto 2018
20 – 22 luglio: prima sessione di lavoro condotta dal Direttore Antonio Latella (facoltativa solo per questo workshop)
26 luglio – 5 agosto: workshop con i Maestri

Lingua: inglese
Destinatari danzatori e attori con buone capacità fisiche
Partecipanti: 16

È prevista una breve presentazione al pubblico dell’esito finale del workshop.

 

WORKSHOP
A partire dai lavori formali realizzati per la mia nuova opera Crowd e dai film sperimentali di Martin Arnold, lavoreremo all'elaborazione di un tipo di scrittura che si costruisce attraverso la stilizzazione multipla dei movimenti, ispirata alle tecniche del cinema e quelle del montaggio video. Miriamo ad una stilizzazione che non è una imitazione di questi movimenti ritoccati, ma un'interpretazione molto intima motivata dalle emozioni e dalle intenzioni che possono animare gli interpreti, dall'ascolto e dal cogliere ciò che si svolge attorno a loro.

Ci interesseremo alla forza musicale e narrativa iper-singolari di questo tipo di scrittura, e i campi del possibile che si aprono nella sfera dell'improvvisazione. Ed è attraverso queste regole di scritture e di improvvisazioni che esploreremo il tema del bacio, con le mie collaboratrici di lunga data, le danzatrici e coreografe Núria Guiu Sagarra e Anja Röttgerkamp.

 

Gisèle Vienne
Gisèle Vienne è nata nel 1976. È un artista franco-austriaca, coreografa e regista. Dopo la laurea in filosofia, ha studiato alla scuola di marionetteria,  l'École Supérieure Nationale des Arts de la Marionnette. Lì incontra Etienne Bideau-Rey con il quale crea i suoi primi spettacoli. Lavora regolarmente con, fra altri,  gli scrittori Dennis Cooper e Catherine Robbe-Grillet, i musicisti Peter Rehberg e Stephen O'Malley, il light designer Patrick Riou e l'attore Jonathan Capdevielle. Dal 2004, ha coreografato e diretto, in collaborazione con lo scrittore Dennis Cooper, I Apologize (2004) e Une belle enfant blonde / A young, beautiful blond girl (2005), Kindertotenlieder (2007) e Jerk, una radio-sceneggiata nell'ambito dell'“atelier de création radiophonique” di France Culture (giugno 2007), la commedia Jerk (2008), Eternelle Idole (2009) con un pattinatore su ghiaccio e un attore, This is how you will disappear (2010), LAST SPRING: A Prequel (2011), Showroomdummies #3 una riscrittura di un pezzo creato nel 2001 con Etienne Bideau-Rey che ora fa parte del repertorio di CCN-Ballet de Lorraine, The Pyre (2013), The Ventriloquy Convention (2015) in collaborazione con Puppentheater Halle e Crowd (2017). Dal 2005, ha organizzato frequenti mostre delle sue fotografie e installazioni. Gisèle Vienne, Dennis Cooper, Peter Rehberg e Jonathan Capdevielle hanno pubblicato un audio book in 2 versioni in francese e in inglese: JERK / Through Their Tears (editore DIS VOIR). Ha pubblicato un libro dal titolo 40 PORTRAITS 2003-2008, in collaborazione con Dennis Cooper e Pierre Dourthe (editore: P.O.L).  Sta lavorando ora su uno spettacolo basato sul racconto breve Der Teich di Robert Walser.

Foto Gisèle Vienne: Patric Chiha

Núria Guiu Sagarra
Núria Guiu è originaria di Barcellona. Si è laureata all'Institut del Teatre dove ha lavorato anche con la giovane compagnia IT Dansa. Come libera professionista ha collaborato in progetti e con compagnie fra le quali Culbergbaletten, Gisèle Vienne, Ingri Fiksdal, Kobal Works, Carte Blanche Dance Company, Kamuyot (Batsheva Dance Company/Riksteatern Sweden), Jasmin Vardimon, La Veronal. Si interessa anche alla coreografia, ed ha creato un'opera breve per la Carte Blanche Dance Company. Il suo assolo Portal è stato presentato in prima mondiale al Oktoberdans Festival a Bergen, poi alla Sala Hiroshima in Barcelona. Il suo ultimo assolo, Likes, fa parte di Aerowaves 2018. Ha lavorato come assistente coreografa/collaboratrice con Arco Renz (Kobalt Works) per 4 anni, su progetti sviluppati in vari paesi asiatici quali Cambogia, Filippine, Vietnam, Corea. Collabora ora con Gisèle Vienne alla sua opera Crowd.

Anja Röttgerkamp
Anja Röttgerkamp è nata in Germania nel 1969. Vive ora a Bruxelles, in Belgio. Ha lavorato per diversi coreografi in Germania, in Francia (‘L’Esquisse’, Marco Berrettini), Italia (Rafaella Giordano) e Belgio (Louise Vanneste, Ayelin Parolin). Dal 2004 lavora con Gisèle Vienne (I Apologize, Une belle enfant blonde / A young, beautiful blond girl, Showroomdummies, una riscrittura di Étienne Bideau Rey e Gisèle Vienne, e The Pyre). Collabora ora con Gisèle Vienne sulla sua opera Crowd come consulente e guida per i movimenti dei danzatori.

 

I candidati dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:

  • una foto formato fototessera
  • una foto a figura intera

un PDF con curriculum vitae

Biennale Teatro
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