Space Garden propone una serra orbitante e autonoma a supporto della ricerca agricola d’avanguardia e dell’impegno globale nel futuro del nostro ecosistema Terra-Spazio. Un modello di “giardino comunitario”, realizzato su basi scientifiche per la selezione e la gestione delle piante, collegherà il futuro lavoro nell’orbita terrestre bassa ai cittadini della Terra e alle esigenze a lungo termine del nostro pianeta. La struttura è composta da trentuno camere di crescita con climi controllati singolarmente, progettate per ospitare una varietà di piante da frutto e da fiore, alberi, funghi e alghe.
Space Garden si propone due principali obiettivi. Il primo è quello di testare l’orticoltura autonoma e la produzione di nuove colture ad alto impatto (ad esempio ossigeno, nutrizione, resa) in un ambiente a microgravità. Questa ricerca è fondamentale per consentire future missioni di esplorazione spaziale di lunga durata, e supporterà il trasferimento tecnologico verso strategie agricole più efficaci in ambienti terrestri con risorse limitate. Il secondo obiettivo è ispirare una progettazione architettonica creativa in orbita, in grado di umanizzare questo dominio attraverso la biofilia e la biomimetica, ma anche di riconquistare l’immaginazione del pubblico. Space Garden è una tappa di un percorso pluriennale di impegno per la deindustrializzazione della superficie terrestre (ossia per allontanare al di fuori dei confini terrestri l’industria pesante e i processi inquinanti), nonché per la costruzione di infrastrutture spaziali al servizio del nostro pianeta. L’installazione presenta sistemi funzionali per il supporto alla vita per una specie vegetale all’interno di un modello in sezione in scala reale di una camera della pianta, oltre a un modello illuminato in scala 1:2 della serra.
Space Garden
Aurelia Institute, Heatherwick studio, Brent Sherwood