Commissario: Sonia Lawson (Founding Director, Palais de Lomé)
Curatrici: Jeanne Autran-Edorh, Fabiola Büchele (Studio NEiDA)
Espositore: Palais de Lomé
Togo (Repubblica del)
Considering Togo’s Architectural Heritage
Album
Descrizione
Ripercorrere le vicende architettoniche del continente africano tenendo traccia di conservazione e trasformazione amplia la nostra comprensione dell’architettura dell’Africa occidentale. Quella del Togo, con la varietà delle sue influenze, ne è un esempio emblematico: dalle antiche grotte di Nôk, alle iconiche Tata dei Tamberma nel nord del Paese, fino alle architetture ibride afro-brasiliane costruite al sud dagli schiavi liberati tra XIX e metà XX secolo. A Lomé, l’architettura modernista della metà del Novecento testimonia l’identità in evoluzione della città. Alcuni edifici, come l’Hotel Sarakawa e il mercato di Hedzranawoe, sono ancora in uso, mentre altri, come l’Hotel de la Paix, sono in stato di degrado. L’urbanizzazione di Lomé è accelerata dal 1938 e proseguita lungo la costa nel 1960 con l’indipendenza. L’influenza delle potenze coloniali ha plasmato l’architettura della città, spesso a scapito delle tecniche e dei materiali costruttivi locali. Quest’eredità persiste, con l’architettura contemporanea che continua a privilegiare materiali importati rispetto a risorse locali e rinnovabili. La mostra invita a riflettere sull’eredità architettonica dell’Africa occidentale nel suo insieme e, in particolare, del Togo e di Lomé, sottolineando l’importanza di comprendere ciò che esiste prima di immaginare possibili cambiamenti futuri.