Tracing the Voids: Adapting the Ordinary esplora le assenze e gli spazi vuoti tra un’abitazione, lì da cento anni, e gli alberi, le loro chiome e radici. Il progetto, lasciando che i vuoti plasmino le forme architettoniche di volte e archi, accoglie l’incertezza, negozia le assenze e trasforma l’ordinario, connettendolo all’ambiente e ai cambiamenti che avvengono nel tempo.
Tracing the Voids: Adapting the Ordinary
Shweta Ranpura