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La Biennale di Venezia

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Biennale College Teatro 2021

Workshop

Venezia, 2 – 11 luglio 2021

Il progetto Biennale College - Teatro, parte integrante del progetto artistico 2021, coerentemente allo spirito delle recenti edizioni, si pone come luogo di ipotesi e confronto, spazio costantemente aperto all'incontro e alla sperimentazione, in un processo che possa coinvolgere studiosi/e, spettatori/spettatrici, appassionati/e. Una vera e propria fabbrica di idee sulle possibilità del teatro: linguaggi, codici, tecniche, tecnologie e scienze della scena sono le linee guida di una verifica sistematica affidata ai Maestri.

Pur privilegiando lo specifico della Masterclass prescelta, soltanto qualora gli orari lo permettessero, i Direttori Stefano Ricci e Gianni Forte invitano i/le partecipanti a prendere parte anche agli incontri con gli Artisti, alle tavole rotonde, alle premiazioni dei Leoni e alle presentazioni degli studi dei registi under 35 e degli autori under 40. Nonché, ovviamente, agli spettacoli in programmazione.
Questo per poter permettere ai/alle collegianti, oltre che di vivere appieno l’esperienza formativa con il Maestro favorito, di ampliare il proprio bagaglio esperienziale adottando l’intero festival come piattaforma di confronto e crescita di valori culturali.

 

first draft / BLUE
Lo scorso anno il mondo ha iniziato a mutare, portando con sé, oltre a tutto ciò che sappiamo, il rumore sordo e indefesso dei muratori pandemici: l’impasto della malta, le impalcature portanti, i blocchetti allineati con turni infiniti e senza sosta hanno prodotto, oggi, una barriera contro la quale sembra apparentemente ineluttabile la sensazione di inchiodarci le nostre spalle. Un muro di mattoni perimetra, divide, isola, ingabbia, ci allontana da noi e dagli altri. Se, però, proviamo a rilanciare, dipingendo quella parete con le tinte del firmamento, ecco che il muro si confonde con il cielo; diventa esso stesso Cielo, sul quale riprendere a volare come figurine di Chagall.
Il Blue, e le sue innumerevoli nuances, si trasforma nella prima stesura di una tela sulla quale smantellare, sbriciolare, ridurre in polvere quella muraglia e decollare con rinnovati propulsori espressivi perché l’universo, soprattutto quello culturale, non ha necessità di check points.
Un’imprescindibile educazione, tale uso del colore, al senso di comunità, perché non esiste un solo palcoscenico ma tanti possibili con una molteplicità di alfabeti. Essere plurali come l’infinito, dunque, laddove l’immaginazione non riconosca dogane se non nel far fronte ad un bisogno necessario e condiviso di Spettacolo dal Vivo come luogo di culto del pensiero.
Le arti, mai titubanti ai posti di blocco, grazie al sostegno di un pigmento capace di trasformare la luce, sconfineranno oltre le linee di demarcazione.
Ecco perché epicentro della Biennale College Teatro 2021 sarà, proseguendo l’esperienza trascorsa, l'allestimento di un ciclo di otto Masterclass (senza contare l’ulteriore Masterclass dedicata esclusivamente ai finalisti del bando Autori), moderate da un corpus internazionale di Maîtres d’eccellenza nelle diverse discipline che - tratteggiando incantesimi e sorprendenti visioni, atti ad un risveglio di riqualificazione - solleciteranno, gettando ponti e intrecciando inneschi concreti tra le giovani leve; daranno loro vie d’accesso e cartografie illegittime per esplorare terre sconosciute o poco note, ibridando arcipelaghi gestuali, corporei, linguistici, musicali, testuali, poetico-sonori riformulanti i passi di una ricerca più autentica.

 

“Gli dèi tessono disgrazie affinché alle future generazioni non manchi di che cantare”
(Odissea, Libro VIII).

Abbandonati così, lungo la strada, gli echi di un classicismo teatrale svuotato di significato, ecco finalmente l’opportunità di far riemergere nei partecipanti delle varie Masterclass un approccio vitale e curioso intorno ad un Rito dove parola, gesto, pensiero e architettura acustica s’intersecheranno per liberare i nostri sguardi dalla potenza delle tenebre, permettendoci così di risalire, grazie all’esperienza dei maestri che hanno tracciato prima di noi la mappa, e tornare finalmente a dipingere la novella alba di un’uscita a riveder le stelle di dantesca memoria.
I temi dei percorsi formativi si contamineranno con le gradazioni BLUE del peso della memoria, delle matrici, complementari alla forza disperata dettata dall’oblio e dall’assenza, che contraddistingueranno il progetto artistico di questa edizione atto a restituire al Teatro quel titolo di patrimonio dell’umanità che merita.

Stefano Ricci   Gianni Forte

 

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

È consentita la candidatura a un solo workshop.
Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

La scadenza per l’invio delle domande di partecipazione è il 12 maggio 2021.

L’esito delle selezioni sarà comunicato a tutti i candidati / le candidate entro la prima metà di giugno 2021.

A tutti i candidati / le candidate si chiede di compilare in ogni sua parte il formulario di iscrizione online e di allegare la documentazione digitale richiesta preferibilmente in lingua italiana (per i Maestri italiani) o inglese (per i Maestri internazionali), ove non altrimenti specificato nella scheda del Maestro.
Per tutti i laboratori per i quali è richiesto l’invio di video o di allegare documentazione, si prega di fare riferimento ai requisiti indicati da ciascun Maestro.

I workshop si terranno nella lingua indicata da ciascun Maestro.

La partecipazione al workshop comporta l’obbligo di frequenza, per l’intera durata del percorso.

 

A chi è rivolto
Il bando è rivolto a candidati/candidate maggiorenni.
I requisiti specifici sono indicati nella presentazione di ciascun workshop.

La selezione verrà effettuata a insindacabile giudizio dei Direttori artistici del settore Teatro della Biennale Stefano Ricci e Gianni Forte in accordo con i Maestri, in base agli obiettivi e ai requisiti richiesti da ciascun percorso.

A ogni candidato/a selezionato/a sarà richiesto il pagamento dei diritti di segreteria (80,00 euro) solo in seguito alla comunicazione della propria ammissione.

I/le partecipanti avranno la possibilità di acquistare online i biglietti per gli spettacoli in programma al Festival (fino a esaurimento posti disponibili) a una tariffa agevolata.

I costi relativi alla partecipazione (viaggio, vitto, alloggio) saranno a carico dei partecipanti.
La Biennale si farà carico, per tutti i partecipanti selezionati, delle spese dei trasporti locali pubblici (vaporetto) per tutta la durata del workshop nonché delle relative assicurazioni durante l’attività.

Per informazioni
college-teatro@labiennale.org

 

 

I MAESTRI:

Date: 2 > 9 luglio 2021  (ore 9-14)
Lingua: italiano
Destinatari: attori/attrici, registi/e, drammaturghi/e tra i 20 e i 40 anni
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
Il workshop verterà sulla scoperta delle drammaturgie contemporanee di lingua inglese, e della grande lezione del loro metodo.
Ai partecipanti sarà chiesto di leggere a prima vista scene selezionate da una varietà di testi da me scelti e tradotti in questi anni, frequentando i teatri di Londra e New York, e di porsi rispetto alla traduzione e alla scrittura in maniera critica, come a una prova a tavolino. L’intento è quello di recitarle e analizzarle cercando di coglierne temi, ragioni, motivazioni, strutture, linguaggi.
Colore che evoca più di tutti l’intensità, il blu.
Il cielo come volta cui tende la dimensione divina dell’umanità, l’inconscio e i suoi infiniti meandri bui, la densità acquatica del liquido amniotico che alimenta i nostri sogni prenatali.
Ci saranno tutte queste sfumature di blu nei testi che affronteremo.     
M. Capuani

MONICA CAPUANI
Sono nata, culturalmente, sui banchi del Liceo classico Virgilio di Roma, e Maria Serena Sapegno mi ha laureato in Letteratura Italiana presso la cattedra di Alberto Asor Rosa, con una tesi su Boccaccio. Come giornalista freelance, sono nata sulle pagine de L’Espresso di Claudio Rinaldi, poi ho girato il mondo per vent’anni in cerca di storie, affiancando a questo un’attività di traduzione letteraria da inglese e francese (ho al mio attivo una settantina di romanzi).
Il teatro è una passione incoercibile da quando, bambina, vidi Tino Buazzelli-Falstaff ne Le allegre comari di Windsor di Shakespeare al Quirino di Roma. Diciassettenne, vinsi tre volte il concorso di critica teatrale dell’ETI, e Tommaso Chiaretti, critico di Repubblica, mi prese sotto la sua ala e, se non fosse scomparso prematuramente, forse farei il suo mestiere.
Amo Londra e il teatro contemporaneo. Mi colpisce la vitalità della partecipazione della società intera a quel rito civile di profonda riflessione su se stessa. Per tre anni all’Istituto Italiano di Cultura di Londra ho organizzato “Contemporary”, un ciclo di incontri tra teatranti italiani e inglesi, e l’Italian Theatre Festival.
Da qualche anno ho scelto il teatro a tempo pieno in un ruolo di scout, traduttrice e promotrice: scelgo i testi, li traduco e cerco di suscitarne produzioni, in Italia e all’estero. Ad oggi ho al mio attivo 125 testi teatrali tradotti.
Ho partecipato come Maestro alla Biennale Teatro College 2019 e da quel momento ho tenuto molti laboratori in giro per l’Italia.

 

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· una foto formato fototessera
· un curriculum vitae
· lettera motivazionale (in italiano)

Date: 2 > 8 luglio 2021 (ore 10-13 / 14-16)
Lingua: inglese
Destinatari: scrittori (sotto i 35 anni) con esperienza nella scrittura per il teatro e/o l’opera.
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
MARTIN CRIMP: PAST - PRESENT REMIX

Attingendo alla pratica di remixare i miti del passato per piegare e contaminare la nostra percezione del presente, il drammaturgo Martin Crimp introdurrà una serie di provocazioni - film, testo, musica, fotografia - per offrire ai partecipanti nuovi modi di pensare e sviluppare la propria scrittura teatrale.

La Biennale Teatro di quest'anno celebra il colore blu. Proprio come le cosiddette note blu infrangono le scale convenzionali della musica occidentale, così noi celebreremo qualsiasi dissonanza che possa turbare i nostri preconcetti.

MARTIN CRIMP
Martin Crimp è un drammaturgo britannico il cui lavoro - caratterizzato da uno stile informale e da uno sguardo non sentimentale - è ampiamente rappresentato in tutta Europa e non solo. Il suo spettacolo del 1997 Attempts on her life [Tracce di Anne] l'ha consacrato a livello internazionale. In anni più recenti, il suo potente "rimescolamento" di miti e storie antiche ha portato a spettacoli come The rest will be familiar to you from cinema (Deutsches Schauspielhaus, Amburgo, 2013; Festival d'Avignon, 2019); When we have sufficiently tortured each other (National Theatre, Londra, 2019); e le opere Written on Skin e Lessons in Love and Violence (entrambe realizzate con il compositore George Benjamin, Festival d'Aix-en-Provence, 2012; Royal Opera House, 2018). Il suo lavoro più recente è una riscrittura di Cyrano de Bergerac (Playhouse Theatre, Londra, 2019).
Foto: Katrin Ribbe

 

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· una foto formato fototessera
· un curriculum vitae in inglese o in francese
· una lettera motivazionale in inglese o in francese
· un campione di scrittura del candidato in inglese o francese (massimo 5000 parole) OPPURE una lettera di raccomandazione di un teatro o di un’altra istituzione.

Un crossover concettuale gravido di possibilità quello lanciato dalla direzione artistica affidando a due grandi interpreti del teatro italiano, apparentemente antitetiche, un itinerario interpretativo su Virginia Woolf e la struttura dello stream of consciousness: due poli rivoluzionari di un ideale campo di ricerca.

Date: 2 > 11 luglio 2021 (ore 9-13 / 14-18)
(il lavoro delle Maestre sarà suddiviso in 4 ore ciascuna - mattino e pomeriggio - quotidianamente)
Lingua: italiano
Destinatari: attori/attrici e performer e tutti/e coloro che affidano al corpo della voce l’interpretazione di un testo (fino ai 40 anni)
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
Le onde
Per interpretare “Le onde” di V. Woolf una matita blu disegnerà il movimento sulle parole che la voce deve pronunciare.
Segni sovrapposti che indicano quel fondo denso dove si trova il corpo della voce.
Essi racchiudono in potenza qualcosa che apparirà: una forma nascente che dalle viscere emerge per legarsi in modo indissolubile al testo.
Non per comprenderlo ma per affidarne il senso alla capacità percettiva dell’orecchio.
Onde che, come il pigmento “blu oltremare”, sono pura emozione: sentimento di immagine che non si avvera mai fino in fondo e, come una Venere anadiomene, può sorgere all’improvviso tra la spuma del mare per poi lì ritornare
C. Guidi

Tutti, prima di partecipare al laboratorio, dovranno aver letto il testo “Le onde” di V. Woolf.

The Blue Note
Esercitarsi sulla scrittura di Virginia Woolf non è cosa da poco; per lei il senso della vita umana e la sua narrazione non si racchiude in una trama: è piuttosto una “caccia al tesoro”.
Le sue opere sono incarnazione del proprio sentire, i suoi personaggi sono anche suoi sosia, suoi doppi; a dare unità sono lo stile, il ritmo, la ripetizione di certi temi: frammenti, ricordi, fantasie.
Non c’è un ordine estraneo, la forma si dovrà ricavare dalla libertà, non subirla. Cogliere il ritmo interno.
Immergersi nel linguaggio dell’autrice e, attraverso l’apertura dei canali dell’ascolto e dell’immaginazione, raggiungere la nota giusta, il colore appropriato e pertinente, “the blue note”, l’equilibrio tra interpretazione, neutralità ed evocazione della voce dell’autrice stessa.
È il cuore a pensare, l’intelligenza si realizza per immagini, per l’estrema acutezza dei sensi.
L’occhio, l’orecchio, il naso, la lingua, la pelle, tutti i sensi concorrono in un’allerta dolcissima e stregata, estenuata.
Il suo modo totale di essere scrittrice credo possa essere un modello ideale e formidabile per essere attori. Lavorare sulla sua scrittura sarà un perfetto esercizio.
G. Ranzi

Tutti, prima di partecipare al laboratorio, dovranno aver letto il testo “La signora Dalloway” di V. Woolf.

CHIARA GUIDI
Fondatrice – con Romeo e Claudia Castellucci, e con Paolo Guidi – della Socìetas Raffaello Sanzio, oggi Societas, Chiara Guidi sviluppa una personale ricerca sulla voce come chiave drammaturgica nel dischiudere suono e senso di un testo collaborando con musicisti quali Scott Gibbons, Michele Rabbia, Daniele Roccato, Francesco Guerri, Giuseppe Ielasi. Tale ricerca elabora la propria tecnica sia in produzioni per un pubblico adulto, sia in una specifica concezione di teatro d’arte infantile, che vanta spettacoli storici quali Buchettino, da Charles Perrault. Tra le opere più recenti: Edipo re di Sofocle. Esercizio di memoria per 4 voci femminili e Il regno profondo. Perché sei qui?, lettura drammatica che la vede in scena con Claudia Castellucci, autrice del testo; oltre a La terra dei lombrichi. Una tragedia per bambini (da Alcesti di Euripide), Fiabe giapponesi e Edipo. Una fiaba di magia (questi ultimi diretti con Vito Matera). Ideatrice degli osservatòri Màntica e Puerilia al Teatro Comandini di Cesena, è inoltre autrice dei volumi: Buchettino, con i disegni di Simone Massi, Orecchio Acerbo (2014), La voce in una foresta di immagini invisibili (Nottetempo, 2017) e, con Lucia Amara, Teatro infantile. L’arte scenica davanti agli occhi di un bambino (luca sossella editore, 2019). A Chiara Guidi sono andati, tra gli altri, un Premio Ubu Speciale nel 2013, il Premio Lo straniero nel 2016 e il l’Eolo Award Riconoscenza nel 2020.
Foto: Eva Castellucci

GALATEA RANZI
Diplomata all'Accademia Nazionale Silvio d'Amico nel 1988. Ha lavorato in numerose produzioni di teatri stabili spesso sotto la direzione di Luca Ronconi. Ricoprendo sempre ruoli di protagonista (Mirra, Cordelia, Elettra, Antigone, Clitennestra, Semiramide, Orfeo, Fedra, Mirandolina) ha collaborato con diversi nomi del teatro italiano e non (Massimo Castri, Cesare Lievi, Roberto Andò, Irene Papas, Theodoros Terzopoulos, Pietro Carriglio, Marco Andriolo, Valeria Patera, Consuelo Barillari, Massimo Ghini). Nel 2012 ottiene il Premio Eleonora Duse per la carriera teatrale. Al cinema esordisce nel 1993 in Fiorile dei fratelli Taviani e lavora con molti altri autori (Paolo Virzì, Cristina Comencini, Giuseppe Piccioni, Teresa Villaverde e altri) in film di vari generi tra cui: Va’ dove ti porta il cuore, Caterina va in città, La vita che vorrei, Pontormo, Il pranzo della domenica, Tre metri sopra il cielo, Un viaggio chiamato amore, Mine-haha, Agua e sal, Come le formiche, Copperman. Ottiene due candidature ai David di Donatello. Nel 2012 gira con Paolo Sorrentino La grande bellezza (premio Oscar 2013). Per Netflix è tra i protagonisti della serie Baby. Attualmente è al lavoro sul testo di Erri de Luca In nome della madre con la regia di Gianluca Barbadori e in Lezione da Sarah con la regia di Ferdinando Ceriani.
Da qualche anno conduce seminari di recitazione all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica.
Foto: Stefano Cioffi

 

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· una foto formato fototessera
· una foto a figura intera
· un curriculum vitae (in italiano)
· una lettera motivazionale (in italiano)
· link a video a figura intera di almeno 2 minuti dove il/la candidato/a legge un brano in italiano a sua scelta

Date: 4 > 10 luglio 2021 (ore 10-13 / 14-17)
Lingua: inglese
Destinatari: Attori/attrici, performer (dai 18 ai 40 anni)
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
Il corpo che parla

Durante il lavoro in studio, Hód crea situazioni intime offrendo ai partecipanti spazio e fiducia per entrare in contatto con la propria fisicità. Il suo metodo si basa sull'improvvisazione all'interno di una cornice strutturata. I partecipanti sono così invitati a lavorare sull'immaginazione e sulle proprie sensazioni fisiche, in coppia e individualmente. Sono chiamati a scoprire l'energia del respiro, del lavoro vocale nonché l'uso della voce umana come attività fisica e come parte del lavoro sul corpo, al fine di creare forme attraverso le sensazioni fisiche, di lavorare con le emozioni e con le sensazioni personali in relazione alla propria fisicità.
Qui, corpo e mente si incontrano, proprio come nel colore blu interpretato da C.G. Jung, inteso come simbolo di profondità (corpo) e altezza (mente).
Il rapporto tra espressione fisica e intellettuale è cruciale. Il punto di partenza del lavoro è il corpo che "parla". Così, i partecipanti saranno chiamati a lavorare con le proprie sensazioni fisiche e con il corpo in continuo movimento. Preparatevi a sudare!

ADRIENN HÓD
Il suo principale ambito di lavoro è rappresentato dal movimento sperimentale e dalla danza contemporanea. Coreografa di pezzi teatrali, film, pubblicità televisive, performance dal vivo ed eventi. Insegna improvvisazione e tiene workshop incentrati sui lavori di Hodworks.
Durante il lavoro in studio crea situazioni intime in cui ai danzatori vengono offerti spazio e fiducia per dischiudere la propria fisicità, le proprie sensazioni, emozioni e la propria verbalità. Il metodo di Hód si basa sull'improvvisazione che appare in una cornice strutturata sul palco. Non ha paura di lavorare sull'ignoto.
“Nel teatro, la presenza mi interessa sempre di più: la presenza simultanea dello spettatore e del performer e la reciproca consapevolezza della presenza dell'altro. Da un lato, il performer osserva lo spettatore attentamente e consapevolmente. Dall'altro lato, in maniera meno evidente, lo spettatore osserva il performer, influenzandolo. Questo trovarsi faccia a faccia è interessante nella sua semplicità. Che effetto ho come performer su ciò che mi circonda e che effetto provoca in me il fatto di avere un pubblico che mi osserva mentre condivido così tanto sul palco?”
Foto: Nagy Gergő

 

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· una foto formato fototessera
· una foto a figura intera
· un curriculum vitae (in inglese)
· link a un video che mostri il candidato in movimento o (se disponibile) show-reel di lavori precedenti che mostrino il candidato in movimento
· una "dichiarazione" (Pdf o Word) in inglese sugli interessi del candidato: Quale formato o tipologia di teatro o di opere sceniche ti interessano maggiormente? Come ti rapporti alla fisicità sul palco in quanto artista? Quali processi ti interessano maggiormente? Regia, recitazione, drammaturgia, coreografia, ecc.

Date: 5 > 11 luglio 2021 (h 9 – 13 / 14 – 18)
Lingua: italiano
Destinatari: Attori/attrici con formazione ed esperienza dai 20 ai 40 anni. Il laboratorio prevede delle sezioni di lavoro sul movimento che richiedono un’attitudine adeguata.
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
Un laboratorio a partire da Danio Manfredini e dalla sua personale esperienza artistica che si basa sulla ricerca delle possibilità espressive dell’attore, figura che egli concepisce come creatore, come materia viva il cui estro nasce da un profondo lavoro su di sé, dalla sua intimità e consapevolezza.
Il corpo come luogo fondamentale di ascolto ed espressione, esplorazione della vocalità, esplorazione della memoria emotiva come aspetti del training preparatorio dell’attore.
Considerazione delle fondamentali convenzioni appartenenti all’arte del teatro. La parte di recitazione viene praticata su testi estratti dal repertorio teatrale classico e contemporaneo.

Il “blu” viene considerato in Oriente un colore che favorisce la meditazione.
Attingere per me allo studio del repertorio teatrale classico e contemporaneo, è una forma di meditazione sull’esistenza. Menti illuminate hanno scritto quadri di vita, drammaturghi con qualità filosofiche, antropologiche, psicologiche, invece che proporre direttamente i loro pensieri in forma di “saggio”, hanno colto nei dettagli delle vite umane i grandi temi dell’uomo e racchiusi nelle opere teatrali.
Il teatro per me è una forma di meditazione che oltre la mente passa attraverso il corpo.
Le sensazioni, le emozioni, vengono vissute e incarnate dagli attori e forse, è questo il motivo che mi ha fatto soffermare di più su questa forma di esperienza che il teatro permette.
Uno sguardo nel cielo restituisce il “blu” come un infinito insondabile. E questa forse è anche la metafora della nostra esistenza.
D. Manfredini

DANIO MANFREDINI
È una delle voci più intense del teatro contemporaneo, autore e interprete di capolavori come Miracolo della rosa (Premio Ubu 1989), Tre studi per una crocifissione, Al presente (Premio Ubu miglior attore 1999); lavori più corali come Cinema Cielo (Premio Ubu miglior regista 2004) e Il sacro segno dei mostri. Nel 2012 debutta con lo spettacolo Il Principe Amleto dall’Amleto di Shakespeare, una produzione italo-francese. Nel 2013 riceve il Premio Lo Straniero come “maestro di tanti pur restando pervicacemente ai margini dei grandi circuiti e refrattario alle tentazioni del successo mediatico”; e anche il premio speciale Ubu “Per l’insieme dell’opera artistica e pedagogica, condotta con poetica ostinazione e col coraggio della fragilità, senza scindere il piano espressivo dalla trasmissione dell’arte dell’attore. Questa costante ricerca, apertasi da ultimo alla via del canto, gli ha consentito di diventare uno dei rari maestri in cui diverse generazioni del teatro si possono riconoscere”. Dal 2013 al 2016 è direttore dell’Accademia d’Arte Drammatica del teatro Bellini di Napoli. Nel 2014 debutta a Santarcangelo con Vocazione. Dal 2010 la sua casa di produzione è La Corte Ospitale. A settembre 2017 debutta al Festival Internazionale di Terni con lo spettacolo Luciano. Dal 2018 conduce “Repertorio. Scuola di alta formazione” a La Corte Ospitale. A ottobre 2020 debutta al Festival delle Colline Torinesi con Nel lago del cor.

 

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· una foto formato fototessera
· una foto a figura intera
· un curriculum vitae (in italiano)

Date: 2 > 11 luglio 2021 (ore 9-13 / 14-18)
Lingua: italiano
Destinatari: cantanti lirici entro i 40 anni
Partecipanti: fino a un massimo 10

WORKSHOP
Il blu: Acqua, mare, oceano, cielo, notte, movimento, infinito: dato il riflesso del cielo nelle acque di fiumi e mari, il blu è diventato tra l’altro il colore che le identifica. L’infinito, fine, inizio, deriva verso lo sconosciuto:
Le nuove scoperte si fanno solo quando diciamo addio o anche solo arrivederci alle nostre vecchie convinzioni. Il piacere della deriva, l’incontro divertito con i limiti e il gusto dell’errore ci portano quasi sempre a scoprire qualità nuove e inaspettate. Ogni tipo di esistenza davanti a un pubblico inizia con il corpo. La memoria fisica non dimentica mai. Pertanto, la lezione giornaliera inizierà con un lavoro fisico intenso. Al centro il cantante e la sua unicità sul palco. "L'uomo è completamente umano solo dove gioca" (Friedrich Schiller). Gioco, gioia e piacere sono il motore per un apprendimento veloce, non solo nei bambini ma anche negli adulti. Corpo, voce, emozioni e mente lavorano insieme per costruire il corpus di un interprete completo e unico. Il lavoro fisico per connettersi emotivamente e senza compromessi con il proprio pubblico. Una masterclass per cantanti che vogliono ampliare i propri orizzonti, sviluppare un approccio molto personale, fisico, non convenzionale ed estremamente gioioso al loro lavoro sul palco. Elementi di acrobazia (tutti possono farlo perché lavoriamo con le esigenze personali e i limiti di ogni individuo), formazione di gruppo, danza energetica, esercizi di stretching e rilassamento, yoga, pilates, shiatsu e feldenkrais fanno parte di questa masterclass.
La masterclass prevede inoltre un lavoro teorico-pratico finalizzato alla ricerca di una verità scenica nella relazione con l’altro, e di una consapevolezza del proprio agire nello spazio.
In base alle vocalità dei partecipanti, saranno individuate alcune scene del repertorio operistico italiano.
Con queste si lavorerà all’analisi del testo e alla costruzione di un personaggio.
Si effettuerà un’indagine approfondita dei registri interpretativi del tragico, drammatico, commedia e comico, e di tutte le loro combinazioni.
Si proverà a capire come raccontare una stessa storia in modo diverso ma sempre autentico, senza mai scambiare l’originalità con l’eccentricità. Si proverà a distinguere bene il cosa dal come; perché una storia non è solo ciò ch’è scritto, né solo ciò che si ha da dire, ma anche il modo in cui la si dice.

LEO MUSCATO
Regista e drammaturgo, studia Lettere e Filosofia a La Sapienza di Roma e regia alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano.
Dal 2001 ha messo in scena una trentina di testi teatrali, classici e contemporanei, prodotti, fra gli altri, dal Teatro Nazionale di Torino, Teatro Nazionale del Veneto, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Bolzano, Fondazione Teatro Due di Parma, Teatro Stabile delle Marche, Teatro Metastasio di Prato.
Ha inoltre messo in scena una ventina di opere liriche per il Teatro Petruzzelli di Bari, Opéra de Monte Carlo, Maggio Musicale Fiorentino, Malmö Opera, L’ABAO di Bilbao, Bonn Opera House, Sferisterio di Macerata, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro San Carlo di Napoli, Opera di Roma, Regio di Torino, Regio di Parma, Lirico di Cagliari, Greek National Opera.
Nel 2007 l’Associazione Nazionale dei Critici Teatrali gli assegna il Premio della Critica come Miglior Regista di Prosa.
Nel 2012 l'Associazione Nazionale dei Critici Musicali gli assegna il Premio Abbiati come Miglior Regista d'Opera.
Nel 2016 la Fondazione Verona per l’Arena gli assegna l’International Opera Awards – Opera Star (Oscar della Lirica) come Miglior Regista.
Parallelamente al lavoro di regista svolge attività di pedagogia teatrale e il suo lavoro è stato oggetto di tesi di laurea nelle Università di  Cremona, Urbino, Chieti, Macerata e Roma Tre.
Nel 2020 è uscito il suo primo film La rivincita, prodotto da Altre Storie,  Rai Cinema e Apulia Film Commission.

NICOLE KEHRBERGER
Ha 30 anni di esperienza come attrice, acrobata, artista aerea e ballerina su palcoscenici internazionali.
Ha vinto vari premi di recitazione in Italia (premio della critica, premio Ubu, premio Adelaide Ristori) ed internazionali (premio del pubblico a Porto Alegre, Brasil) e lavora dal 1989 come attrice, artista aerea, danzatrice, coreografa e regista in tutto il mondo.
Come attrice ha lavorato in teatro, al cinema e in televisione con registi come Antonio Latella, Jean Martin Moncéro, Stefane Lebard, Wolfram Hundhammer, Herms Meer, Naruna Kaplan de Macedo, John Mc Mullin,
Peter Key, Joss Houben, Cédric Behrel e molti altri.
Nel 2005 fonda l'associazione teatrale Totales Theatre International insieme ad artisti di varia origine. La prima produzione, “Studio su Medea”, diretto da Antonio Latella (in coproduzione con il Teatro Stabile dell´ Umbria e il Festival delle Colline Torinesi) ha vinto il premio UBU per il miglior spettacolo dell’anno.
Nel 2011 Nicole ha fondato l’International Theatre Summer School a Berlino. Ogni anno attori, cantanti, danzatori e musicisti provenienti da tutto il mondo si trovano qui per partecipare ai sui corsi.
Nel 2012 ha fondato a Berlino assieme al compagno Michele Andrei il teatro “Barfuss Theater am Schillerpark”, dove offre corsi internazionali. Da allora hanno realizzato nel loro teatro varie produzioni teatrali e musicali.

RICCARDO FRIZZA
Nominato direttore musicale del Donizetti Opera Festival di Bergamo nel 2017, Riccardo Frizza è  invitato nei più importanti teatri, istituzioni musicali e festival del mondo, dove dirige molte delle principali orchestre internazionali. Dal Metropolitan di New York all’Opéra National di Parigi passando per La Scala di Milano, La Fenice di Venezia, il San Carlo di Napoli, il Teatro dell’Opera di Roma, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Regio di Torino, il Rossini Opera Festival, il Macerata Opera Festival, la Lyric Opera di Chicago, la Dallas Opera, la San Francisco Opera, il Müpa di Budapest, il New National Theatre di Tokyo, l'Opernhaus di Zurigo, la Bayerische Staatsoper, il Gran Teatre del Liceu di Barcellona, l'ABAO Bilbao Opera, il Teatro Real di Madrid, oltre a molti altri teatri in Italia, Spagna, Germania, Giappone, Cina, Svizzera, Francia e Stati Uniti, dove ha diretto opere del repertorio italiano di compositori come Donizetti, Bellini, Rossini, Verdi e Puccini.
Nell’ambito sinfonico ha diretto tra le altre, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, la Sachsische Staatskapelle di Dresda, l’Orchestra Sinfonica di Milano “G. Verdi”, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, la Philarmonia Orchestra di Londra, la Tokyo Symphony Orchestra, la Tokyo Philharmonic Orchestra, la Hungarian Radio Symphony Orchestra e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Recentemente è stato nominato migliore direttore musicale per l'anno 2020 dall'International Opera Awards.
Foto: Joan Tomás

 

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· una foto formato fototessera
· una foto a figura intera
· un curriculum vitae (in italiano o in inglese)
· lettera di motivazione (in italiano o in inglese)

Date: 2 > 11 luglio 2021
Gli orari saranno stabiliti in redazione a seconda delle attività della Biennale Teatro. Si prevede comunque un orario continuato dalle 10 di mattina.
Lingua: italiano
Destinatari: Laureati/e - almeno laurea triennale - con pratica di scrittura e conoscenza della storia del teatro e del teatro contemporaneo (under 30).
Partecipanti: 6

WORKSHOP
Blu è il colore di questa Biennale Teatro. Azul, avrebbe detto Pablo Picasso. Nel suo “periodo blu”, Picasso viveva di stenti. La critica si era accorta di lui? Eppure, era già il genio che sarebbe diventato. Chi lo aveva capito? Quale responsabilità ha la critica rispetto al proprio tempo? Ecco la domanda: come guardare al contemporaneo?
Ricominciare da una critica blu: per affrontare la depressione di questi tempi bui. Con un lavoro intenso e intensivo. Una redazione capace di seguire gli eventi, i laboratori, gli incontri. Uno spazio aperto alla critica e alla discussione. Teoria e pratica: recensioni, dubbi, domande, interviste, approfondimenti. Scrittura, comprensione, correzione. Ogni giorno, per ritrovare il senso del rito, della condivisione, del teatro come luogo della democrazia discorsiva, della pratica politica. Del contemporaneo nel teatro. Ora più che mai.

ANDREA PORCHEDDU
Laureato in Filosofia del Diritto, si occupa di teatro dal 1988 come critico e studioso. Ha collaborato con diverse testate nazionali, online, cartacee, radio e tv. Attualmente scrive per L’Espresso, glistatigenerali.com, antinomie.it, Che-fare.com, Lettre International e interviene come autore e conduttore su Radio3Rai. Nel suo percorso ha fondato e contribuito alla vita di diversi giornali, tra cui Teatro/Pubblico, Primafila, Pagina99. Ha scritto libri su Emma Dante, Ascanio Celestini, Virgilio Sieni, Ricci/Forte, Arturo Cirillo, Pierpaolo Sepe e molti altri artisti. Tiene corsi di Metodologia della Critica all’Università di Roma “La Sapienza” e alla Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Ha curato laboratori di critica alla Biennale Teatro di Venezia, dal 2010 al 2016 e in vari altri Festival italiani. Si è dedicato alle teorie critiche applicate alla scena con il libro “Questo fantasma, il critico a teatro” (Titivillus editore). Cura la collana “Guide Teatrali” di Cue Press, con cui ha pubblicato il libro “Che c’è da guardare? La critica di fronte al teatro sociale d’arte” (2017) e il più recente “Altri corpi/nuove danze” (2019) dedicato alla interazione tra coreografia e disagio. Con Luca Sossella Editore ha dato alle stampe “Il respiro di Dioniso, il teatro di Theodoros Terzopoulos” (2020). Ha diretto festival e ha fatto parte di giurie internazionali (Sarajevo, Teheran) e nazionali, e nel 2012 ha lavorato come direttore artistico del Bahrain National Theatre. Dal 2021 è Dramaturg del Teatro nazionale di Genova.

In collaborazione con ROBERTA FERRARESI, storica del teatro e critica teatrale.

 

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· una foto formato fototessera
· un curriculum vitae (in italiano)
· lettera motivazionale (in italiano)
· due articoli-recensioni scritti dal candidato/a ritenuti particolarmente rappresentativi (pdf o word)

Date: 4 > 10 luglio 2021 (ore 11-13.30 / 14.30-17)
Lingua: inglese
Destinatari: registi e drammaturghi con esperienza dai 25 ai 40 anni
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
La mia masterclass sarà dedicata all'adattamento del testo. Le possibilità offerte dall'incontro con il testo all’interno del quale abbiamo una possibilità di collocare noi stessi. Noi stessi e il teatro. Propongo di lavorare sul romanzo di J.M. Coetzee "Elizabeth Costello".

Ognuno dei partecipanti dovrà preparare la propria bozza di adattamento. Non chiedo riassunti o di cercare di " comprimere " il testo in forma teatrale. Vi chiedo di collocarvi all’interno del testo.

Il blu, per me, è un colore che protegge dalla follia. Soprattutto la tonalità dell'opera di Luca Della Robbia. Blanche DuBois mi ha convinto di questo:

Blanche
Non vedo l'ora di uscire da qui - questo posto è una trappola.

Eunice
Che bella giacca blu!

Stella
È color lilla.

Blanche
Vi sbagliate entrambe. È il blu di Della Robbia. Il blu della veste della Madonna nelle sue vecchie opere.

K. Warlikowski

KRZYSZTOF WARLIKOWSKI
Uno dei più importanti registi europei teatrali e in ambito operistico. Nato in Polonia nel 1962, Warlikowski ha creato un modo inedito di portare in scena Shakespeare. Il suo lavoro include anche un'interpretazione sovversiva delle tragedie greche. Inoltre, è ben noto per le sue messe in scena di autori moderni.
Dal 2008 è il direttore artistico del Nowy Teatr di Varsavia, dove ha diretto finora sei spettacoli: (A)pollonia, The End, African Tales by Shakespeare, Kabaret warszawski, The French, We Are Leaving. Ha messo in scena due spettacoli all'Odéon di Parigi: Streetcar e Phaedra(s) con Isabelle Huppert nel ruolo principale.
Le produzioni teatrali di Warlikowski sono state presentate nei più importanti festival: Festival d’Avignon, Festival de Otoño in Madrid, Edinburgh International Festival, Wiener Festwochen, Next Wave Festival BAM in New York, Athens Festival, International Theatre Festival Santiago a Mil, Seoul Performing Arts Festival.
Un altro aspetto del lavoro di Krzysztof Warlikowski è rappresentato dall'opera. Lavora infatti nei più grandi teatri d'opera europei (La Monnaie di Bruxelles, l'Opera Nazionale di Parigi, il Teatro Real di Madrid, la Bayerische Staatsoper di Monaco, la Royal Opera House di Londra, il Festival d'Aix en Provence, la Rurhtriennale e il Festival di Salisburgo).
Krzysztof Warlikowski è vincitore di numerosi premi, tra cui il Premio del Sindacato dei critici teatrali francesi nel 2003 per Cleansed di Sarah Kane e nel 2008 per Angels in America. Nel 2006 ha ricevuto il Premio Meyerhold a Mosca e nel 2008 il Premio X Europe "Nuove realtà teatrali" a Salonicco. Lo stesso anno il "Village Voice" di New York ha conferito a Krzysztof Warlikowski l’Obie Award per la regia di Krum di Hanoch Levin. Ha ricevuto il premio "Golden Mask" per il miglior spettacolo straniero presentato in Russia nel 2011 con (A)pollonia.
Foto: Maurycy Stankiewicz

 

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· una foto formato fototessera
· una foto a figura intera
· un curriculum vitae (in inglese, francese o italiano)
· la registrazione di uno spettacolo (registi)
· un testo d’autore a firma del candidato (drammaturghi) (in inglese, francese o italiano)

Biennale Teatro
Biennale Teatro