Anno e durata: | 2023, 60’ |
---|---|
Ideazione, drammaturgia, regia, scene e luci: | Davide Iodice |
Compagnia: | Scuola elementare del teatro APS |
Partner: | Campania Teatro Festival, Teatro Trianon Viviani, Forgat ODV |
Con: | Giorgio Albero, Gaetano Balzano, Danilo Blaquier, Federico Caccese, Stefano Cocifoglia, Veronica D’Elia, Giuseppe De Cesare, Simona De Cesare, Patrizia De Rosa, Gianluca De Stefano, Paola Delli Paoli, Chiara Alina Di Sarno, Aliù Fofana, Cynthia Fiumanò, Vincenzo Iaquinangelo, Marino Mazzei, Serena Mazzei, Giuseppina Oliva, Ariele Pone, Tommaso Renzuto Iodice, Antonio Senese, Giovanna Silvestri, Jurij Tognaccini, Renato Tognaccini |
Training e studi sul movimento: | Chiara Alborino, Lia Gusein-Zadé |
Equipe pedagogica e collaborazione al processo creativo: | Monica Palomby, Eleonora Ricciardi, tutor: Danilo Blaquier, Veronica D’Elia, Mara Merullo |
Versi: | Giovanna Silvestri |
Realizzazione scene: | Ivan Gordiano Borelli |
Costumi: | Daniela Salernitano con Federica Ferreri |
Maschere: | Tiziano Fario, Davide Iodice |
Tecnico del suono: | Luigi Di Martino |
Tecnico luci: | Simone Picardi |
Fotografo di scena: | Renato Esposito |
Direttrice di produzione: | Hilenia De Falco |
Traduzione e adattamento sovratitoli: | Matilde Vigna, Edward Fortes |
Produzione: | Interno 5, Teatro di Napoli - Teatro Nazionale |
Davide Iodice - Pinocchio. Che cos'è una persona?

Descrizione
Da sempre ci siamo rivolti al burattino Pinocchio come a un fratello simbolico delle ragazze e dei ragazzi con sindrome di Down o di autismo, o Williams, o Asperger che compongono l’articolato gruppo di lavoro. Come pure appartiene alla stessa famiglia di quei ragazzi miracolosamente sottratti al crimine o in pieno percorso di ridefinizione della propria esistenza all’uscita del carcere che non hanno potuto (?) o saputo (?) evitare.
Pinocchio e l’intera compagine simbolica della favola sembrano incarnare tutte le caratteristiche di un’adolescenza incomprensibile, incompresa, nel cui tormento a tratti gioiosamente furioso, a tratti cupo e irredimibile, si specchia una società di adulti da macchietta o in rovina. Pinocchio è il diverso, è tutti i diversi, con la loro carica anarchica e dirompente.
Pinocchio, in una prima stesura, finiva con l’impiccagione del burattino, come a segnare un’impossibilità di uscita, poi corretta da Carlo Collodi con una definitiva, conciliante, benevola trasformazione in bambino, in persona.
Sì, ma che cos’è una persona?