fbpx Biennale Musica 2022 | Paolo Buonvino - Çiatu
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Musica

Paolo Buonvino - Çiatu

Anno/Durata:2022, 50’, prima esecuzione assoluta
Libretto:Paolo Buonvino, in collaborazione con Marina Zucchelli, Badara Seck, Faisal Taher, tratto da frammenti letterari e documentari sul concetto di respiro in Sicilia
Pianoforte e live electronics:Paolo Buonvino
Vocalist:Rossella Ruini (soprano), Badara Seck, Faisal Taher
Strumenti a fiato e live electronics:Pasquale Laino
Tastiere e live electronics:Seby Burgio
PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble:flauti Manuel Zurria / clarinetti e flauti etnici Paolo Ravaglia / percussioni Flavio Tanzi / violini Francesco Peverini, Filippo Fattorini / viola Luca Sanzò / violoncello Anna Armatys / contrabbasso Massimo Ceccarelli
Sound design:Tommaso Cancellieri
Progetto audio:Fabio Venturi
Direttore:Tonino Battista
Disklavier:2 Yamaha Disklavier D U1 EN verticali, 1 Yamaha C7X EN Disklavier
Sound design e diffusione del suono:Thierry Coduys, Paolo Buonvino
Assistente musicale:Silvia Barbera
Installazione artistica:Irma Blank
Costumi:Maria Grazia Chiuri per DIOR
Regia:Antonello Pocetti
Progetto luci:Marco Lucarelli
Curatrice progetto visivo:Maria Alicata
Produzione dell'installazione di Irma Blank a cura di:Bureau Betak per DIOR
Video animazioni:Madre
Commissione e produzione:La Biennale di Venezia
Si ringrazia:DIOR per la realizzazione dei costumi / P420, Bologna per l’opera di Irma Blank

Descrizione

L’etimologia della parola dialettale siciliana “çiatu” deriva dal latino “flatus”, “respiro”, ma nell’uso popolare lo stesso termine prende la forma di un’espressione di affetto, çiatu miu, “anima mia”, “vita mia”: quasi un sussurro d’amore. In questo duplice senso la parola riassume il sentire profondo del compositore siciliano Paolo Buonvino nell’opera cui essa dà il titolo. L’intento dell’autore è sollecitare l’ascoltatore a concentrarsi sul respiro, pratica che, come viatico per meditare e calmare, può aiutare a scardinare le nostre paralisi, a liberarci dall’eccesso e da certi frastuoni esterni, creando le precondizioni ideali per incontrare noi stessi e la nostra semplicità, qualunque sia la cultura che ci ha forgiato. In molte filosofie e religioni il respiro è l’atto che dà origine alla vita e come tale uno strumento essenziale per tornare al centro di essa e giungere a una condizione di elevazione e pace interiore. Non è un caso che in molte culture lo stesso termine indichi il respiro e l’anima.


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