La Toile de Penelope (1959), un collage tessile realizzato in collaborazione con la moglie Licia Monesi, rappresenta un allontanamento, forse influenzato da Alberto Burri, dallo stile abituale di Bertini. L’opera fa parte di Espaces imaginaires, una serie di dipinti informali che va dal 1953 al 1960. Astratte e gestuali, queste opere presentano titoli significativi che fanno riferimento a personaggi mitologici quali Edipo, Didone, Artemide, Marte e altri. I miti antichi gli forniscono uno strumento per ricostruire un moderno e condiviso umanesimo dopo la guerra e per interpretare i propri sentimenti, le opinioni e la vita personale. Imitando l’immediatezza delle pennellate, vari ritagli di tessuto sono cuciti insieme con punti larghi e volutamente irregolari, in modo che l’opera, vista da lontano, abbia una qualità espressionista, contraddetta dal minuzioso assemblaggio di toppe e fili. La combinazione di tessuti e fili allude alla tela di Penelope, conferendo un ulteriore livello di significato all’opera.
—Antonella Camarda