La nostra fiducia nel festival
Se per la Biennale Arte il percorso di rinnovamento iniziò da subito, nell’anno successivo alla riforma del 1998, per la Biennale Cinema l’anno dell’inizio del nuovo progetto fu il 2010.
Fu in quell’anno che, mentre veniva annunciata la sospensione della realizzazione del nuovo Palazzo, un cantiere spento e una voragine quanto mai ingombrante circondarono le strutture tradizionali invecchiate e inadeguate. Eravamo vicini a una débâcle. Se non alla fine, eravamo vicini a un definitivo declassamento.
Abbiamo progettato e costruito una nuova realtà seguendo una linea costante e pochi semplici principi, mentre intorno a noi tutto cambiava. Mutava il contesto economico e politico locale, interno e internazionale, con scarti notevoli rispetto alle tendenze precedenti, mutavano le tecnologie e le strutture organizzative e imprenditoriali della produzione e della distribuzione dei film, aumentava il ruolo dei nuovi mezzi di trasmissione di dati e di immagini.
Abbiamo seguito un programma coraggioso investendo risorse economiche e umane. Con esso prima di ogni altra preoccupazione si rinnovava la nostra fiducia nel festival come forma esemplare di fruizione delle opere cinematografiche, indispensabile strumento di una società libera e aperta, ambiente di particolare qualità per il formarsi di una comunità di persone intenzionate a dedicare la propria attenzione alle opere, a frequentarle, a discuterle, a considerarle con animo critico. Una concentrazione di pubblico straordinaria dove l’autorialità può essere valorizzata e nella quale la mediazione culturale svolta da un’istituzione pubblica, con piena autonomia, appare preziosa per realizzare condizioni di più dilatata conoscenza e consapevolezza.