Costituitosi solo nel 2011, ma fra i primi ensemble in Argentina dedicati alla musica contemporanea, il giovane Quartetto Untref propone un programma euro-sudamericano con musiche di Julio Estrada e Stefano Scodanibbio, e due prime assolute di Gabriele Manca e Edgar Alandia.
In Tenemos miedo, en el fondo Manca rende omaggio all’America come seducente simbolo della paura che ha creato i grandi miti, dello stupore, dell’immensità senza confini e di una bellezza implacabile.
Se Demandez à la lune qui parle à nos âmes di Alandia intende esprimere la curiosità di esplorare un materiale sonoro molto essenziale in un viaggio più nello spazio che nel tempo, Mas lugares (sui Madrigali di Monteverdi) di Scodanibbio rifrange invece la musica di Monteverdi attraverso la reinvenzione di una vividissima e creativa immaginazione timbrica.
Nel linguaggio dei Purépecha del Messico Ishini’ioni significa “tempo perenne” e il pezzo di Estrada è un continuum in cui ritmo e suono sono concepiti come elementi fisici simili.
Ciascuno dei quattro pannelli di Mosaïques di Fiszbein è animato da un’unica idea generatrice: un doppio gioco armonico, uno specchio deformato, la resistenza a un glissando infinito, un caleidoscopio di pulsazioni.