fbpx Biennale Musica 2018 | Sebastian Rivas: Leone d’argento
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Sebastian Rivas: Leone d’argento



Aliados
“un opéra du temps réel”

(2013, 75’)

Cerimonia di consegna del Leone d’Argento

 

a seguire,

Aliados – “un opéra du temps réel”
Sebastian Rivas (1975) musica
Esteban Buch libretto
Antoine Gindt regia
Philippe Béziat riprese dal vivo
Léo Warynski direttore

Nora Petročenko, mezzosoprano  Lady Margaret Thatcher
Lionel Peintre, baritono  Generale Augusto Pinochet
Mélanie Boisvert, soprano  L’infermiera
Thill Mantero, baritono  L’aiutante di campo
Richard Dubelski, attore e musicista  Il militare
Ensemble Multilatérale

Robin Meier, IRCAM  informatica musicale
Élodie Brémaud  assistente alla regia
Julien Ravoux  assistente riprese dal vivo
Elise Capdenat  stage design
Daniel Levy  luci
Fanny Brouste  costumi

Descrizione

Con un passato nel rock e nel jazz, Sebastian Rivas – Leone d’Argento del Festival – si muove disinvoltamente tra sperimentazione digitale, acustica ed elettronica. Aliados è un’opera multimediale, con suoni immagini e voci manipolati in tempo reale, e insieme un’opera del nostro tempo, che rievoca l’incontro realmente avvenuto tra Augusto Pinochet e Margaret Thatcher, gli alleati del titolo, ai tempi del conflitto tra Argentina e Regno Unito per le Isole Falkland.

Commento di Ivan Fedele

L’esperienza musicale di Sebastian Rivas, che trae origine dal jazz, dal rock e dall’improvvisazione, si muove nel segno di una brillante e disinvolta originalità tra sperimentazione digitale, acustica ed elettronica. La sua produzione, radicata inizialmente nella musica strumentale e nell’elettronica, ha via via acquisito una sempre più pronunciata dimensione drammaturgica, spaziale e scenica, come dimostrano del resto le numerose partiture per il teatro, il cinema e la danza ma anche le installazioni sonore e le collaborazioni nell’ambito dell’architettura e in quello delle arti plastiche. L’impegno politico che caratterizza la poetica e la stessa ricerca compositiva di Sebastian Rivas si riflette nel lavoro teatrale presentato alla Biennale, Aliados (2013): un’opera multimediale, con suoni, immagini e voci trattati in tempo reale, e insieme un’opera del nostro tempo, che rievoca l’incontro tra Augusto Pinochet e Margaret Thatcher, alleati ai tempi del conflitto tra Argentina e Regno Unito per le isole Falkland.

Commento di Antoine Gindt

Aliados è un’opera politica. Il soggetto è la visita di Margaret Thatcher, avvenuta a Londra il 26 marzo 1999, ad Augusto Pinochet, un incontro concepito come prova della loro “amicizia”, per mostrare al mondo i residui delle loro convinzioni in un estremo tentativo di manipolare l’opinione pubblica. Grazie alla copertura dei media dell’epoca, abbiamo ancora traccia di quel tè con i due vecchi alleati della Guerra delle Falkland, anche se ne abbiamo dimenticato le questioni principali.
In quanto lavoro originale, Aliados è dunque un mezzo per far rivivere i nostri ricordi aderendo alla sostanza della storia (l’incontro tra i due personaggi e i contenuti della loro conversazione), creando al contempo una cornice di finzione entro la quale il pubblico può essere attratto e trovare la giusta prospettiva.
Sebastian Rivas ed Esteban Buch hanno scelto un artificio sofisticato e immediato. Aliados deve alla tradizione del genere il tipico quartetto vocale ma vi aggiunge un quinto personaggio, la cui voce aspra interferisce con la purezza del classico canto operistico. L’abbondanza di citazioni musicali (dall’aria del catalogo di Leporello a London Calling dei Clash) crea una complessità di riferimenti che sollecita l’orecchio e risveglia la nostra memoria evasiva.
La trasformazione e spazializzazione del suono in tempo reale incrementa la forza suggestiva del dialogo e disvela la violenza che si nasconde dietro le parole innocue ed educate.
L’allestimento è stato pensato tutt’uno con la musica e con l’elettronica, e può essere interpretato su due livelli diversi: la situazione reale, oggettiva, e la sua interpretazione soggettiva da parte dei media. La ripresa live offre al pubblico primi piani, ingrandisce dettagli, rovescia prospettive e cela l’oggettiva realtà del palcoscenico – l’onnipresenza dell’orchestra, per esempio, sullo schermo è nascosta. Le prove documentali sono essenziali, com’è suggerito dal libretto: abbiamo cercato di integrarle in modo creativo nell’opera, non solo per illustrare una storia ma per darle una dimensione temporale, densità e autosufficienza.
In uno spettacolo dove il tempo reale è ovunque (musica, immagine) la qualità dipende dall’accuratezza dell’interpretazione musicale (di Léo Warynski) e dalla performance dei cantanti. Nell’intento di evitare una banale imitazione abbiamo reso i nostri personaggi – reali e inventati – credibili.
L’esito è un sorprendente lavoro di teatro musicale, grazie all’eccezionale performance di Nora Petročenko, Lionel Peintre, Mélanie Boisvert, Thill Mantero e Richard Dubelski. Scura e singolare, Aliados è un’opera straordinariamente vera.

Teatro Goldoni

San Marco, 4650/B
30124 Venezia
Tel. 041 8686130

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