fbpx Biennale Musica 2022 | Helena Tulve - Visiones
La Biennale di Venezia

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Musica

Helena Tulve - Visiones

Anno/Durata:2022, 90’, prima esecuzione assoluta
Libretto:Helena Tulve, dai frammenti di sacra rappresentazione ritrovati da Giulio Cattin a Santa Maria della Fava e dal Vangelo gnostico di Maria Maddalena
Nyckelharpa:Marco Ambrosini, Angela Ambrosini
Kannel:Anna-Liisa Eller
Tiorba:Alvise Zanella
Contrabbasso barocco :Amleto Matteucci
Dulciana :Maestro Michele Fattori
Vox Clamantis (transetto):Soprani Anna Mazurtšak (Maria Maddalena), Mari-Liis Urb (Maria), Anete Peäske (solo); contralti Susanna Paabumets (Maria Salome), Saale Kreen (angelo), Miina Pärn (angelo), Kadri Hunt (solo); tenori Sander Pehk (evangelista), Mikk Dede, Sakarias Jaan Leppik, Meelis Kesperi; baritono Taniel Kirikal (Gesù); Basso Aare Külama, Ott Kask (Pietro).
Direttore: Jaan-Eik Tulve
Coro della Cappella Marciana (cantorie):Soprani Maria Chiara Ardolino, Caterina Chiarcos, Maria Clara Maiztegui, Elena Modena, Maria Cristina Rinaldi, Zoya Tukhmanova. Contralti Maria Baldo, Lucia Gemmani, Monica Serretti, Annalisa Susanetti. Tenori Enrico Imbalzano, Tommaso Maggiolo, Riccardo Martin, Francesco Triccò, Gian-Luca Zoccatelli. Bassi Giovanni Bertoldi, Thomas Mazzucchi, Luca Scapin, Marcin Wyszkowski
Organo :Alvise Mason
Direttore :Marco Gemmani
Ensemble barocco del Conservatorio "Benedetto Marcello" di Venezia (navate):Soprani Marianna Acito, Martina Candida, Anastasia Fedorenko, Yiru Liu, Yangchun Ou, Caterina Schenal. Contralti, Talita Cotta, Aldar Dashiev, Anna Dobrucka, Costanza Giannino, Liu Rungdong, Shiho Yamaura. Violini barocchi, Daniel Jankovics e Sebastiano Franz. Viola da bravo, Elena da Pieve. Viole da gamba, Marcello Alemanno, Alberto Casarin, Carlo Santi. Corni, Marco Cucchi, Davide Saturno
Direttore:Francesco Erle
Regia:Marius Peterson
Produzione:La Biennale di Venezia
In collaborazione con:Basilica e Procuratoria di San Marco
Commissione:La Biennale di Venezia

 

Descrizione

Il filosofo e teologo francese Henri Corbin scrive, a proposito dei diversi modi di percepire il mondo: “Tra l’universo che può essere colto dalla pura percezione intellettuale [...] e l’universo percepibile mediante i sensi, esiste un mondo intermedio, quello delle Idee-Immagini, delle Figure-archetipi, dei corpi sottili, della ‘materia immateriale’. [...] Questo universo, il cui organo è l’immaginazione attiva, è il luogo delle visioni teofaniche, la scena in cui avvengono nella loro vera realtà gli eventi visionari e le storie simboliche: [...] mundus imaginalis”. In questo mondo di violenza e ostilità sento più che mai la necessità rendere onore e di dare spazio alla dimensione dell’imaginalis, ovvero non all’immaginario “utopico” ma al vero spazio dell’anima. Le sacre rappresentazioni costituiscono un livello della topografia di questi mondi intermedi. Lo spazio della chiesa, pieno di simboli e di immagini, è un modello del nostro stesso spazio sacro interiore che non siamo veramente in grado di comprendere, ma possiamo piuttosto percepire, come Gesù nel grembo della Vergine Maria.

La musica liturgica ritrovata nel manoscritto di Santa Maria della Fava, i testi delle sacre rappresentazioni e i frammenti del Vangelo di Maria provenienti dal “Papyrus Berolinensis” costituiscono nel loro insieme un’antica pista che possiamo seguire, e che ci aiuta nella nostra ricerca più di quanto immaginiamo. Queste rappresentazioni e questi testi non sono reperti storici separati da noi; sono parte di noi – se osiamo aprire il nostro mundus imaginalis e dare spazio alle nostre stesse visioni.

Helena Tulve


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