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La Biennale di Venezia

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Biennale College Teatro 2022

Workshop

Premessa

Progetto di sviluppo e potenziamento delle attività della Biennale di Venezia in funzione della costruzione di un polo permanente di eccellenza nazionale e internazionale a Venezia

PIANO NAZIONALE PER GLI INVESTIMENTI COMPLEMENTARI AL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR)
(decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° luglio 2021, n. 101)

Piano di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali

Biennale College Teatro 2022

Il progetto Biennale College Teatro, parte integrante del progetto artistico 2022, coerentemente allo spirito delle recenti edizioni, si pone come luogo di ipotesi e confronto, spazio costantemente aperto all'incontro e alla sperimentazione, in un processo che possa coinvolgere studiosi/e, spettatori/spettatrici, appassionati/e. Una vera e propria fabbrica di idee sulle possibilità del teatro: linguaggi, codici, tecniche, tecnologie e scienze della scena sono le linee guida di una verifica sistematica affidata ai Maestri.

Oltre alla Masterclass prescelta, si ricorda che i/le partecipanti saranno tenuti a prendere parte - a seconda del proprio percorso e della propria permanenza a Venezia - ad attività in programmazione, che verranno successivamente dettagliate ai/lle selezionati/e, assieme all’orario giornaliero del proprio percorso.

Questo per poter permettere ai/alle collegianti di vivere appieno l’esperienza formativa con il Maestro favorito e di ampliare nel contempo il proprio bagaglio esperienziale adottando l’intero festival come piattaforma di confronto e crescita di valori culturali.

 

2022, la Biennale Teatro vede ROT
second draft

Dopo un periglioso digiuno teatrale, dal 24 giugno al 3 luglio, per la 50° edizione della Biennale Teatro si aprirà una nuova pagina all'insegna di un'uscita salvifica dal tunnel. Sarà giunto finalmente il momento di incontrarci e ritrovarci di nuovo; di riunirci e ripercorrere, mano nella mano, i tappeti rossi dei nostri teatri, sederci fianco a fianco sulle poltrone rosse (che torneranno a essere abitate da cuori appassionati e non più dal grigiore inerte delle sagome di cartone), davanti a questo sipario rosso, pronto ad aprirsi completamente, il tempo di uno spettacolo, sulla nostra collettività sì martoriata, ma pur sempre cosciente, combattiva e vigile.

Ecco perché Biennale College 2022 continuerà a essere una fucina, una bottega in cui sollevare e rimuovere il velo di Iside; un luogo di accoglienza per supportare i giovani creatori – bricoleurs delle idee possibili, secondo Gilles Deleuze – nell’esperire senza pregiudizi nuove vie d’uscita, nel focalizzarsi su orizzonti non percepibili ad occhio nudo, nell'affermare le loro singolarità e identità artistiche, nel decostruire geometrie cristallizzate con slittamenti e fioriture sorprendenti, al fine di trasfigurare un mondo in piena mutazione. Questi nuovi linguaggi, ibridi e poetici, andranno a disporsi come un controcanto a quello quotidiano incancrenito/naturalistico e apriranno la strada a ulteriori mondi in cui far germogliare una capacità immaginifica poliedrica.

"Non solo formare, ma anche trasmettere"
Jerzy Grotowski

 

Per Biennale College 2022, posta quindi sotto il segno della trasmissione e della formazione, come direttori artistici, ribadiremo la nostra responsabilità e sollecitudine a sostenere la creazione emergente, sia in teatro che per la drammaturgia contemporanea e la performance. Proseguiremo con il nostro impegno di essere accanto ai giovani e alle loro esigenze per aiutarli ad individuare i pilastri fondamentali su cui poggeranno le radici del pensiero e le loro precipue potenzialità espressive e comunicative, segnalare i loro progetti, far conoscere le loro opere. Con un mosaico di 7 Masterclass (inclusa quella dedicata esclusivamente ai finalisti del Bando Autori) schiereremo anche, come anello di congiunzione tra territori, culture e generazioni, un eminente corpus internazionale di Maîtres che riveleranno ai nuovi tessitori di sogni gli universi, le utopie e le soluzioni determinanti dei loro personali specifici linguaggi, indagheranno gli aspri territori di confine tra fantasticheria e realtà, metteranno in “forse” le cose in cui si crede sinceramente, ne offuscheranno la visione ordinaria per far esplodere il “miracolo” in luoghi inattesi e disvelare il fascino dell’invisibile, oltre ad intraprendere una ricerca poetica prospettica e mettere in discussione i principi attivi dell’ambivalente pigmento ROT che incarnerà, più di qualunque altro colore, la direttrice euristica di questa edizione del Festival. Così, armati delle nostre esperienze personali, Maîtres, discepoli, artisti e pubblico, tutti insieme, daremo al ROT il colore e la fermezza dell'azione comune e della resistenza militante, gli presteremo la fiammanza della forza di una lotta etica e barricadiera con un'ingiunzione vitale ad agire e rialzarci sempre, superando i limiti di un posizionamento autocentrato/individualistico per conquistare un respiro collettivo – un ponte provvidenziale gettato nell’abisso di solitudine che ci divide l’uno dall’altro – per abbandonarci ad un approccio plurale che non oscuri la dolorosa verità delle tante ferite, fisiche e non, che come papaveri rossi spiccano nel grande fossato di cardo blue di questi ultimi due anni di tenebra.

Stefano Ricci  Gianni Forte

Modalità di partecipazione

È consentita la candidatura a un solo workshop.

Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

La scadenza per l’invio delle domande di partecipazione è il 20 aprile 2022.

L’esito delle selezioni sarà comunicato a tutti i candidati / le candidate entro la seconda metà di maggio 2022.

 

A tutti i candidati / le candidate si chiede di compilare in ogni sua parte il formulario di iscrizione online e di allegare la documentazione digitale richiesta preferibilmente in lingua italiana (per i Maestri italiani) o inglese (per i Maestri internazionali), ove non altrimenti specificato nella scheda del Maestro.

Per tutti i laboratori per i quali è richiesto l’invio di video o di allegare documentazione, si prega di fare riferimento ai requisiti indicati da ciascun Maestro.

I workshop si terranno nella lingua indicata da ciascun Maestro.

La partecipazione al workshop comporta l’obbligo di frequenza, per l’intera durata del percorso.

A chi è rivolto

Il bando è rivolto a candidati/candidate maggiorenni.
I requisiti specifici sono indicati nella presentazione di ciascun workshop.

La selezione verrà effettuata a insindacabile giudizio dei Direttori artistici del settore Teatro della Biennale Stefano Ricci e Gianni Forte in accordo con i Maestri, in base agli obiettivi e ai requisiti richiesti da ciascun percorso.

A ogni candidato/a selezionato/a sarà richiesto il pagamento dei diritti di segreteria (80,00 euro IVA inclusa, non rimborsabile) solo in seguito alla comunicazione della propria ammissione.

I/le partecipanti avranno la possibilità di acquistare a una tariffa agevolata l’abbonamento per una selezione di spettacoli in programma al Festival.

I costi relativi alla partecipazione (viaggio, vitto, alloggio) saranno a carico dei partecipanti.

La Biennale si farà carico, per tutti i partecipanti selezionati, delle spese dei trasporti locali pubblici (vaporetto) per tutta la durata del workshop nonché delle relative assicurazioni durante l’attività.

Per informazioni
college-teatro@labiennale.org

I MAESTRI:

Date: 24 giugno – 3 luglio
Lingua: italiano e inglese
Destinatari: cantanti lirici/liriche
Età: +18 > 40
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
LA PAROLA SI FA MUSICA
Verdi la chiamava “Parola scenica”: tutti sanno come si esegue un’aria d’opera, ma è sulle meravigliose intercapedini che si insinuano tra un duetto e un concertato che si trova il cuore drammaturgico di qualsiasi melodramma.
Partiamo da DON GIOVANNI, l’opera che più di ogni altra fugge da una drammaturgia convenzionale e dove ogni personaggio disegna nei recitativi il proprio carattere: da qui si può spaziare dal recitativo barocco e poi belcantista al declamato su musica del ‘900; tutto concorrerà a creare quel filo rosso fondamentale che unisce musica e azione scenica, corpo e voce. (Rosetta Cucchi)

LA VOCE È CORPO
Il mio contributo sarà quello di usare il movimento come linguaggio. Creare laboratori che coinvolgano il movimento e la recitazione. Ideare un percorso che aiuti i cantanti a sentirsi più liberi di contribuire al processo di produzione. Aiutare i cantanti a sentirsi a loro agio nel rapporto con il proprio corpo... e facilitare il movimento e l'esercizio vocale.
Userò molte tecniche di improvvisazione teatrale e di danza per aiutare i cantanti a raggiungere un processo creativo più dinamico.
Costruire scene, esplorare tecniche di recitazione, ricercare il personaggio e giocare con diverse dinamiche teatrali. (Ron Howell)

 

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Il rosso dipinge la passione che a volte diventa rabbia, esaltazione o disperazione per tutto ciò che si ama profondamente. Questa passione, che ha attraversato tutta la mia vita di musicista e di regista, ha indirizzato le mie scelte nel bene e nel male. (Rosetta Cucchi)

Per me il rosso ha molti significati e significanti: Pericolo. Stop. Rabbia. Odio. Sesso e violenza.
Tutte queste emozioni che proviamo quotidianamente e in quantità e qualità diverse. Naturalmente per un attore (e un cantante d'opera deve esserlo, per avere successo) questi stati rossi primari sono fondamentali per l'analisi del personaggio. Isolare tali stati e usarli in modo più sofisticato può migliorare le sfumature e la complessità di un’esibizione. (Ron Howell)

 

 

ROSETTA CUCCHI
Rosetta Cucchi ha studiato al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro e all'Università DAMS di Bologna. Laureata in Pianoforte e Storia della Musica. Master presso Scuola di Alto Perfezionamento pianistico di Imola. Vincitrice di numerosi concorsi pianistici in Italia e all'estero, ha collaborato come pianista con l'Orchestra Sinfonica della RAI di Roma ed è stata coinvolta in diverse produzioni operistiche della RAI.
La sua carriera come pianista di cantanti come Mariella Devia o Sonia Ganassi o Juan Diego Florez l'ha portata a esibirsi nei più importanti teatri del mondo.
Ha intrapreso presto una carriera parallela come regista, debuttando in teatro con Il passo dell'anima, suoi testo e regia, musiche di Carlos Gardel e la partecipazione di Lella Costa e nel mondo dell’opera, con una produzione di successo de La scala di seta di Rossini.
Conosciuta sia come produttrice inventiva che come pianista, Rosetta Cucchi si è affermata come una dei più innovativi registi d'opera italiani della sua generazione.
Nel 2021 ha prodotto in collaborazione con Teatro Comunale Bologna e Rai radiotelevisione italiana, un Opera-Movie di Adriana Lecouvreur di F. Cilea trasmessa da Rai 5.
Il 2022 la vedrà impegnata nella ripresa di Adriana Lecouvreur all’Opera di Oviedo e Opera di Sydney, una nuova produzione di L’amico Fritz al Maggio Musicale Fiorentino, di Eugene Onegin all’Opera Omaha (Usa) e Otello di Rossini al Rossini Opera Festival.
Dal 2005 al 2018 è stata Direttore Artistico della Fondazione Arturo Toscanini di Parma.
Dal 2020 è la nuova direttrice artistica del Wexford Festival Opera.

 

RON HOWELL
Il coreografo britannico Ron Howell ha studiato alla London Contemporary Dance School. È stato il membro fondatore della ARC Dance e in seguito ha fondato la compagnia The Dance Collective. Nella sua vasta esperienza nel campo dell'opera ha coreografato per compagnie quali il Metropolitan Opera (New York); Mariinsky Theatre, Lyric Opera of Chicago, Teatro Real (Madrid); La Scala (Milano); Glyndebourne Festival, The Rossini Opera Festival (Pesaro); Teatro Nacional de São Carlos (Lisbona); The Royal Opera House (Covent Garden, Londra); e Teatro Massimo (Palermo).
Howell è direttore associato, Movement Director e coreografo della Birmingham Opera Company.
Le produzioni operistiche includono:
La Regina di picche, Eugen Onegin, Manon Lescaut, Le nozze di Figaro, Così fan tutte, Don Giovanni (Glyndebourne Festival); Le nozze di Figaro (English National Opera); Mitradate, Re di Ponto, Die Meistersinger, Arianna, Midsummer Marriage, Falstaff, Tamerlano (Royal Opera House); The Ring, Zaide, Les Boréades, Silas Marner, Vixen Sharp Ears (C.B.T.O. ); Falstaff (Welsh National Opera); Guerra e Pace (Kirov); La Regina di Picche (Chicago); Macbeth, Eugen Onegin, Outis in prima mondiale di Luciano Berio, Die Tote Stadt (La Scala); Candide (Batignano); Lady Macbeth di Mtsensk, Moses and Aaron (Metropolitan Opera); King Arthur (Châtelet, Caen, Royal Opera House); Mitridate Re di Ponto (Sydney); Parsifal (Opéra National de Paris); Transformations (St. Louis); Moïse et Pharaon, Guglielmo Tell (Pesaro); La Traviata (Verona, BOC); Les Troyenst, Idomeneo, Tamerlano, Macbeth (Firenze); Woytsek, Mortal Combat, Don Giovanni, Il Ritorno d'Ulisse, Fidelio, Il ballo delle ingrate, Le Sacre du Printemps, Idomeneo, Otello, Mitwoch aus Licht Kovansky Gate, The Ice Break, Didone ed Enea, Lady Macbeth di Mtsensk (BOC); Manon Lescaut, Lauriane, The Ring Alceste (Lisbona); L'Orfeo (Ravenna); Tannhäuser (Los Angeles/Atene); Sea of Souls (Royal Opera House 2), La Rodine, Manon Lescaut (Venezia); Die Gezeichneten, The Ring (Palermo); Idomeneo + Lady Macbeth di Mtsenk (Gottenburg); Death of Venice (Berlin StatsOper); Stufelio (Parma); Wake a New World Premiere del compositore italiano Giorgio Battistelli (BOC); Flauto magico (Macerata, Italia); Don Giovanni, Zaide (Como); Mahagonny, Figaro, Don Giovanni, Zaide (Roma Opera); Paria (Poznan).
I lavori futuri includono:
Laboratorio di lirica (Biennale Teatro, Venezia)
Roberto il Diavolo (Palermo)

 

MARIA LUISA MACELLARO LA FRANCA
Acclamata dalla critica internazionale, è considerata una delle direttrici d'orchestra più interessanti della nuova generazione. (Foto © JRAW STUDIO)
Artista a 360 gradi, è pianista, direttrice d’orchestra, compositrice e scrittrice. Diplomata al Conservatorio V. Bellini di Palermo e alla Prestigiosa Zürcher Hochschule der Künste col massimo dei voti e lode, ha cominciato la sua carriera all’età di 8 anni.
Enfant prodige, ha debuttato prima come pianista, esibendosi nei più importanti teatri italiani e poi come direttrice d’orchestra a soli 13 anni, dirigendo le sinfonie di Mozart con l’orchestra del Conservatorio V. Bellini.
Vincitrice di innumerevoli premi in concorsi pianistici nazionali e internazionali (Osimo Coppa Pianisti d’Italia 1996, IBLA Grand Prize 2000, Elsy Mayer Stiftung 2003) comincia giovanissima una carriera che l’ha portata ad esibirsi in diversi paesi e teatri quali il Teatro Politeama di Palermo, l'Opera di Bordeaux, Teatro del museo MAM e Istituto di Cultura Italiano di Rio de Janeiro, Sinagoga di Berlino e Halle del Conservatorio Superiore di Düsserldorf, Auditorium de Los Andes Mendoza, Halle del Banco Hipotecario Lujan in Argentina, Grosser Saal Zurich, Teatro di Ligerz, Teatro Boccadoro di Lugano , Centro di Cultura Collado Villalba di Madrid, Grand Theater Osaka in Giappone, Sala presidenziale di Ankara (Turchia) Teatro dell’Opera di Pitesti e Craiova (Romania) Teatro di Melbourne.
Come compositrice Maria Luisa è stata premiata con diversi riconoscimenti: per la "Cantate pour la mort de Falcone et Borsellino" ha ricevuto il premio " Envie d’Agire" come migliore creazione musicale nel 2009, LABEL IDDAC 2009 come migliore opera teatrale francese 2009 ed è stata quindi nominata Ambasciatrice di Cultura nel mondo 2012 per l' Italia. Per la composizione "Emes Symphonie" ha ricevuto il Prix du Conseil General de Gironde, Ambassador Human Rights I.H.R.O.2013, Ambassador for the women rights in Music 2014, International Human Rights Commission IGO as Goodwill Ambassador for Peace.
Per le sue battaglie umanitaire Maria Luisa ha ricevuto il Solunto Award 2016, Premio Donna di Fiori 2019, Premio Bianca di Navarra 2020.
Maria Luisa è attualmente direttrice principale dell’orchestra da Camera di Bordeaux “Les viruoses de Bordeaux chamber Orchestra” e l’orchestra Sinfonica Unisson Acme di Talence , collaboratrice del Maestro S.Caputo all’Opera di Bordeaux.
Fra le orchestre che ha diretto , citiamo la Sinfonica di Sanremo, La Sinfonica Siciliana, Bulgaria Classic orchestra di Solfia, Ankara Orchestra, La Sunset orchestra di Cannes, Filarmonica di Pitesti e Filarmonica di Craiova, Berliner Sinfonietta, Orchestre Symphonique de Talence.
Fra i suoi prossimi progetti, diversi tour Fra Australia, Russia e Giappone con le rispettive orchestre e l’inizio della collaborazione con la televisione francese M6 per diversi episodi di una nuova trasmissione televisiva dedicata alla Passione.
Maria Luisa sarà in oltre in tour tra Francia e Italia con la sua nuova produzione teatrale “Divenire me “ composta e creata al seguito del confinamento 2020/2021, uno spettacolo sulla Rinascita Spirituale e l’Amore Universale “.

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I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· un curriculum vitae (in italiano o inglese)
· lettera motivazionale e idee su cosa il candidato si aspetta dal workshop (in italiano o inglese)
· video (anche amatoriale) con un’aria tratta dal proprio repertorio
· lista delle arie o duetti tratti dal proprio repertorio

Date: 27 giugno – 3 luglio (escluso il giorno 30 giugno)
Lingua: italiano
Destinatari: attori/attrici, performer, registi/e, drammaturghi/e
Età: +18 > 40
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
“Uno sguardo a uno dei tanti aspetti del lavoro dell’attore/performer: come far dialogare precisione e apertura. Come fissare alcune questioni senza spegnere nella ripetizione la forza vitale che vive, invece, di inciampi e sorprese.
Le ore di lavoro si concentreranno su alcuni strumenti per giocare con questa opposizione, a volte a favore del rigore, visto che il lavoro dell’attore non è creare, ma ri-creare, altre a favore della libertà, della rottura di senso per allenare un sempre più ampio ventaglio di possibilità di presenza in scena.
A ogni partecipante si richiede di portare una breve scena, un materiale - non per forza un testo, ma volendo una sequenza fisica - anche in fase di elaborazione che diventa la base personale del lavoro per i giorni di laboratorio.”

Nel gioco di infanzia di inferno/paradiso, quello fatto con un foglio di carta piegato e ripiegato, che dovevi decidere di aprire in un verso, il paradiso era celeste e l’inferno era rosso. L’inferno portava inevitabilmente a una penitenza. Il paradiso era un attimo di contentezza e poi svaniva, la penitenza portava giochi, rappresentazioni, risa, vergogne, durava e incideva, come fanno le ferite, i tagli. Il teatro.

 

DEFLORIAN / TAGLIARINI
Daria Deflorian e Antonio Tagliarini (foto: Luca Del Pia) sono autori, registi e performer. Dal 2008 hanno dato vita a una serie di progetti, spettacoli e site specific. Il loro primo lavoro insieme è Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch (2008).  Nel 2011 lavorano all’installazione/performance czeczy/cose e nel 2012 allo spettacolo Reality, per cui Daria Deflorian vince il Premio Ubu 2012 come miglior attrice protagonista. Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni debutta nel 2013 al Romaeuropa Festival e vince il Premio Ubu 2014 come novità italiana e nel 2016 il Premio della critica come miglior spettacolo straniero in Quebec, Canada.
Dal 2015 portano regolarmente i loro lavori in tournée in Europa.
Il cielo non è un fondale debutta nel 2016 a Losanna, poi presentato al RomaEuropa festival e al Festival d'Automne a Parigi, che vale a Gianni Staropoli il Premio Ubu 2017 per le luci. Nel 2018 presentano la performance Scavi e lo spettacolo Quasi niente, in prima nazionale al Teatro Argentina di Roma, entrambi ispirati al film Il deserto rosso di Antonioni. Nel febbraio 2020 debutta al Festival Vie di Modena il loro adattamento del testo Chi ha ucciso mio padre di Edouard Louis, interpretato da Francesco Alberici. Lavorano poi sul film Ginger e Fred di Fellini, da cui emergono nel 2021 lo spettacolo Avremo ancora l'occasione di ballare insieme e la performance Sovrimpressioni, e nel 2022 il film documentario Siamo qui per provare, per la regia di Jacopo Quadri.

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I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· un curriculum vitae (in italiano o inglese)
· lettera motivazionale (in italiano o inglese)

Date: 27 giugno – 3 luglio
Lingua: inglese
Destinatari: artisti/e teatrali plurifunzionali. Attori/attrici, scrittori/scrittrici, interpreti, registi/e, drammaturghi/e e danzatori/danzatrici di qualsiasi genere, interessati/e al lavoro di gruppo e alla collaborazione d'insieme.
Età: +18 > 40
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
FRAMEWORKS
Frameworks è un insieme di tecniche di creazione digitale dal vivo e strategie mediate per la performance contemporanea. Include un vocabolario nuovo e in espansione che riflette e incarna il nostro mondo iper-connesso; include esercizi per creatori, collaboratori e partecipanti alle opere performative e si impegna a lavorare con la tecnologia contemporanea. In FRAMEWORKS, esploreremo e ci eserciteremo con concetti ed esercizi focalizzati su "The Hybrid Body" (allenando il corpo alla presenza simultanea e al doppio evento) e "Performance After The Internet" (abbracciando nuove strategie narrative nello sviluppo della performance e incarnando il divario digitale/analogico).

Il mio lavoro si sviluppa nell'intersezione rossa tra il metaverso e la crisi di internet. È una collisione di carne, sangue, ossa e il doppelganger digitale e in rete del corpo. Le mie strategie di performance vivono nelle luci rosse lampeggianti della zona d'allarme, dove il tempo è scaduto. Il lavoro agita e gioca mentre arma la tecnologia per vivisezionare e ricombinare storia, tempo, luogo e corpi. Le mie performance sono il mostro di Frankenstein, carne tagliata e suture, che mostra il metodo della sua creazione.  In cosa credi in questo spazio di battaglia dell'informazione? Ai performer, ai media o ai margini? Sfrutto l'immagine contro se stessa, per interrompere e corrompere una visione dominante.  Non celebro la tecnologia, contamino i nostri ruoli di consumatori di immagini, corpi di dati e identità sorvegliate in rete.

CADEN MANSON
È un performer (Big Art Group), curatore (Contemporary Performance Network e Special Effects Festival), ed educatore. Il lavoro dell'artista crea strutture narrative radicali e incarnazioni per costruire e aiutare lo spazio critico transitorio generativo a favore dei partecipanti e del pubblico. Il lavoro è denso, veloce, multistrato, e attraversa molteplici generi e forme, spesso usando interferenze, slittamenti e strategie di disturbo. Il lavoro di Manson è stato presentato in 14 paesi e oltre 50 città in Europa, Asia e Nord America.  È stato co-prodotto dal Festival di Vienna, Festival d'Automne a Parigi, Hebbel Am Ufer, La Vie de Festival di Roma, The Kitchen NYC, e Wexner Center for The Arts. Caden è Foundation For Contemporary Art Fellow, Pew Fellow, e un MacDowell Fellow. I suoi scritti, con Jemma Nelson, si possono trovare nelle pubblicazioni PAJ, Theater Magazine, Theater der Zeit, e Theater Journal. Manson è direttore di The Theatre Program al Sarah Lawrence College, BA, MFA.

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I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· un curriculum vitae (in inglese)
· link a siti web o video di lavori precedenti (facoltativo)

Date: 25 giugno – 30 giugno
Lingua: italiano, inglese, francese, spagnolo
Destinatari: attori e attrici cantanti (lirici/che e non) che amano il teatro fisico. Senza paura di volare (possibilità di esercizi in sospensione aerea – max 1 metro da terra). Creatori/trici di video che abbiano voglia di investigare le possibilità del trucco o del video mapping sul corpo.
Età: +18 > 40
Partecipanti: fino a 10 (3 attori, 3 attrici e 4 video artisti/e)

WORKSHOP
L’OPERA IMMERSIVA
Lavoreremo su come esprimere la paura che altera la percezione della realtà. Il terrore si verifica quando la paura, travolgendo i comandi del cervello, non permette più di pensare razionalmente. Il terrore trasforma i valori appresi per la sopravvivenza. La paura è un disturbo angosciante della mente dovuto a un rischio reale o immaginario. Dobbiamo difenderci da un virus? Esiste un virus della povertà? Esiste un virus del migrante? Esiste un virus del diverso? Cosa facciamo? Ci isoliamo e chiudiamo tutto, non usciamo, non condividiamo? Impareremo di nuovo il significato della parola libertà quando ci mancherà?

Il rosso del sangue. Le guerre si fanno con il sangue, sono uguali, solo le spiegazioni sono diverse. Una ferita mortale comporta un versamento di sangue di circa 5 litri. Uno zombie può resuscitare e tornare in vita. I virus devono infettare le cellule e usare i componenti della cellula ospite per fare copie di se stessi. Siamo tutti zombie che espellono virus di guerra, disuguaglianza, rifugiati, indifferenza o stupidità.

 

CARLUS PADRISSA
Carlus Padrissa Singla (1959) Co-fondatore de La Fura dels Baus nel 1979 con cui partecipa alla creazione collettiva dei primi spettacoli Accions (Barcellona 1984), Suz/o/Suz (Madrid, 1985), Tier Mon (Valladolid, 1988) e Noun (Nantes, 1990). È il coordinatore artistico di M.T.M (Lisbona, 1994). Spettacoli di grande formato: promotore della partecipazione di Fura alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Barcellona, seguita in TV da tre milioni e mezzo di spettatori, diretta insieme ad Alex Ollé. Solo: Opera Mundi (1994) Stadio Maracana, Rio de Janeiro. Alla fine del secolo ha progettato l'"Esser del mil.lenni" un gigante androgino, costruito con il corpo di cento persone e 15.000 utenti virtuali di Internet. Ha ideato il progetto della nave Naumon, navigando per 40,000 miglia con le sue Naumaquias (2004-20010) insieme alle poesie di Rafael Argullol e Ahmed Gazali nei porti di Spagna, Italia, Portogallo, Libia, Inghilterra, Marocco, Taiwan e Germania. Con Pera Pinyol esegue il 2 maggio di Goya2 (Madrid, 2008) con 500.000 spettatori, record da Guinness. Cosmic Flowers (Medellin 2010) chiusura dei giochi sudamericani. Sphaera Mundi (Lubiana, 2018) Pax (Linz 2018) con l'artista Mihael Milunovich. Donne pittrici (Museo del Prado, 2018). Ha curato la regia di 8 testi teatrali, tra i quali spicca Le Baccanti di Euripide (Siracusa, 2021). Nella sua carriera ha diretto la scena in 31 opere di repertorio, tra cui spicca la Tetralogia dell'Anello del Nibelungo di Wagner (Firenze 2007-2009). Ha presentato in prima assoluta 8 opere nuove, tra cui spicca Sonntag aus Licht di Stockhausen (Colonia, 2011).

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Oltre ai dati personali richiesti, i/le candidate/e devono fornire quanto segue:
· curriculum vitae in italiano, inglese, francese o spagnolo
· lettera motivazionale in italiano, inglese, francese o spagnolo
· link a video di precedenti lavori

Date: 24 giugno > 3 luglio
Lingua: italiano
Destinatari: studiosi/e, giornalisti/e, spettatori e spettatrici critiche, laureati/e (non solo in performing arts)
Età: +18 > 30
Partecipanti: fino a un massimo di 6

WORKSHOP
In collaborazione con la docente e critica Roberta Ferraresi, si tratta di dare vita a una redazione web che possa seguire analizzare commentare valutare gli eventi e gli spettacoli del Festival nelle forme dell’articolo, intervista, recensione, reportage, video, foto per una narrazione quotidiana di quanto accade durante la Biennale Teatro.

Sipario rosso, velluto rosso: rosso è il colore del teatro borghese. Ma rosso anche è il segno di Dioniso, che agguanta l’edificio per lo spettacolo e ne fa l’anomalo e unico luogo di rito e di pensiero. Rosso è il colore della rivolta dionisiaca: oltre ogni convenzione il teatro tinge di rosso la città.

 

ANDREA PORCHEDDU
Laureato in Filosofia del Diritto, si occupa di teatro dal 1988 come critico e studioso. Ha collaborato con diverse testate nazionali, online, cartacee, radio e tv, tra cui L’Espresso, glistatigenerali.com, antinomie.it, Che-fare.com, Lettre International, Radio 3 Rai. Nel suo percorso ha fondato e contribuito alla vita di diversi giornali, tra cui Teatro/Pubblico, Primafila, Pagina99. Ha scritto libri su Emma Dante, Ascanio Celestini, Virgilio Sieni, Ricci/Forte, Arturo Cirillo, Pierpaolo Sepe e molti altri artisti. Tiene corsi di Metodologia della Critica all’Università di Roma “La Sapienza” e alla Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Ha curato laboratori di critica alla Biennale Teatro di Venezia, e in vari altri Festival italiani. Si è dedicato alle teorie critiche applicate alla scena con il libro “Questo fantasma, il critico a teatro” (Titivillus editore). Cura la collana “Guide Teatrali” di Cue Press, con cui ha pubblicato il libro “Che c’è da guardare? La critica di fronte al teatro sociale d’arte” (2017) e il più recente “Altri corpi/nuove danze” (2019) dedicato alla interazione tra coreografia e disagio. Con Luca Sossella Editore ha dato alle stampe “Il respiro di Dioniso, il teatro di Theodoros Terzopoulos” (2020). Ha diretto festival e ha fatto parte di giurie internazionali e nazionali, e nel 2012 ha lavorato come direttore artistico del Bahrain National Theatre. Dal gennaio 2021 è Dramaturg del Teatro Nazionale di Genova.

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I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· un curriculum vitae (in italiano)
· una lettera motivazionale (in italiano)
· un articolo-recensione di uno spettacolo (in italiano, max 3000 battute, spazi inclusi)

Date: 24 giugno – 3 luglio
24 giugno – 2 luglio: workshop con il Maestro
3 luglio: partecipazione alla proiezione del film The New Gospel di Milo Rau (dibattito con il regista a seguire)
Lingua: inglese
Destinatari: attrici e attori, performer. Esperienza di canto lirico gradita ma non obbligatoria.
Così come nell'ensemble globale del NTGent, siamo aperti a qualsiasi forma di diversità.
Età: +18 > 40
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
Per il 2023, sto preparando l’"All Greeks Festival": una messa in scena di tutte le 32 tragedie greche antiche esistenti. Insieme ai partecipanti al workshop, inizierò la preparazione di questo progetto a Venezia, e discuteremo di ciò che io chiamo "la mente tragica". Insieme sperimenteremo forme di estremismo teatrale: come nasce il teatro controverso, radicale, antagonista? Cos'è il tanto invocato "tragico" e come potrebbe essere il "nuovo tragico"? Quali sono i limiti di ciò che può essere rappresentato? Come specifico "caso di studio" per la Biennale di Venezia, ci concentreremo su "Rhesos" - una tragedia che descrive un omicidio di massa: l'assassinio del re trace Rhesos e dei suoi guerrieri durante la guerra di Troia. La tragica vicenda di Rhesos fa riferimento agli omicidi di senzatetto nella metropoli dell'arte Venezia e in altre città del mondo. E quindi il workshop si interrogherà profondamente su cosa possa significare mettere al centro la messa in scena della violenza estrema stessa: eticamente, esteticamente e politicamente.

Tutto il mio lavoro si basa sul colore rosso: il colore tragico, del sangue - ma anche della rivoluzione. Tutti i miei film, le mie opere teatrali e i miei libri si muovono nel tragico, nel buio, nell'apparentemente senza speranza, ma sempre con lo scopo di trasformare la disperazione in azione e liberazione. Perché ogni tragedia è un tentativo di abolire il tragico. Così come il cielo è rosso due volte: al tramonto, ma anche all'alba.

 

MILO RAU
Milo Rau (foto: Bea Borgers), nato nel 1977 a Berna (CH), è regista, scrittore, attivista e dalla stagione 2018/19 direttore artistico del NTGent. Rau ha studiato sociologia, lingue e letteratura tedesca e romanza a Parigi, Berlino e Zurigo con Pierre Bourdieu e Tzvetan Todorov, tra gli altri. I critici lo definiscono l'artista "più influente" (Die Zeit), "più premiato" (Le Soir), "più interessante" (De Standaard), "più controverso" (La Repubblica), "più scandaloso" (New York Times) o "più ambizioso" (The Guardian) del nostro tempo. Dal 2002 ha pubblicato più di 50 opere teatrali, film, libri e opere. Le sue produzioni teatrali sono state presentate in tutti i principali festival internazionali, tra cui il Theatertreffen di Berlino, il Festival d'Avignone, il Vienna Festival Weeks e i festival del cinema di Venezia, Locarno, Berlino, New York e sono state in tournée in oltre 30 paesi del mondo. Rau ha ricevuto molti premi, tra cui nel 2018 il European Theatre Prize per il suo lavoro di una vita. Nel 2019 ha ricevuto un dottorato onorario dalla Lund University (Svezia), nel 2020 dalla Ghent University. “Milo Rau è il gold standard del post-dramma", ha scritto il giornale "Der Tagesanzeiger" già nel 2014. Il lavoro di Rau è parte integrante della formazione degli studiosi di teatro e letteratura in molte università. Attualmente Rau sta lavorando al suo nuovo film "The Massacre" e sta preparando il "All Greeks Festival", un festival che adatta le 32 tragedie greche esistenti al mondo di oggi. Rau è stato per l'ultima volta nel 2015 alla Biennale Teatro per tenere una Masterclass sull'arte politica.

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I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· un curriculum vitae (in inglese)
· lettera motivazionale (in inglese) per spiegare la scelta di questo workshop (max: 1 pagina)
· link a un video di massimo 3 minuti in cui il/la candidato/a può recitare un monologo a sua scelta (in inglese) e inoltre, se vuole, cantare una canzone.

Biennale Teatro
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