fbpx Biennale Teatro 2023 | Biennale College Teatro / Valerio Leoni - Cuspidi
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Biennale College Teatro / Valerio Leoni - Cuspidi

Durata / Anno:80’, 2023 (prima assoluta)
Regia e drammaturgia:Valerio Leoni
Con:Sara Giannelli, Sofia Guidi, Francesco Jacopo Provenzano
Cura drammaturgica e del movimento:Antonio Tagliarini
Costumi:Gianluca Sbicca
Scene:Federica De Tora
Disegno luci:Sander Loonen
Digital design:Boyd Branch
Visual art:Martina Carbone, Giulia Vietti
Composizione e disegno sonoro:Davide Umbrello
Assistente alla regia:Davide Ventura
Tutor del progetto:Stefano Ricci e Gianni Forte
Con il supporto aggiuntivo di:Labirion Officine Trasversali; Coventry University Faculty of Fine Arts and Humanities
Si ringrazia:Juliana Azevedo per l'assistenza al canto
Produzione:La Biennale di Venezia
Nota:Vincitore del Bando Biennale College Teatro Regia Under 35 (2022-2023)

Descrizione

S’intitola Cuspidi lo spettacolo di Valerio Leoni, vincitore del bando Biennale College Teatro Registi under 35 per il biennio 2022/2023. Regista, attore e drammaturgo romano, classe 1988, Valerio Leoni accompagna il lavoro di regia a una ricerca teatrale condotta tra Polonia, Germania, Danimarca, Spagna e Italia. Fondatore nel 2015 della compagnia Agiteatro, è direttore artistico assieme a Sofia Guidi del centro culturale romano Labirion Officine Trasversali che fonda nel 2018. È proprio a Labirion che Leoni sviluppa nel 2022 l’idea originale di Cuspidi

Scelto tra una rosa di sei candidati perché “la sua traiettoria artistica travalica e si allontana da un percorso visivamente e linguisticamente realistico per dirottare l’indagine infondendole una tonalità emotiva in cui fa emergere, spostare o star fermi i corpi e la pluralità delle loro voci monologanti in un paesaggio mentale immaginato da Magritte”, Valerio Leoni crea il suo spettacolo attorno a tre personaggi-emozioni:  A fatto di Urla (Sofia Guidi), che “contiene in sé i concetti di malessere, la difficoltà nello stare al mondo, la confusione espressiva”; B fatto di Polvere (Sara Giannelli), che “mantiene il proprio sguardo rivolto al passato, restando disunito”; C fatto di Scatole (Jacopo Provenzano), che “fa della classificazione e dell’organizzazione la sua arma per difendersi dalla caoticità del mondo”.  Universi a sé stanti, dotati di un proprio habitat, sostanza e ritmo, ma costretti nel medesimo spazio, A B C usciranno al termine dello spettacolo dalla loro condizione di isole ristabilendo un dialogo.


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