In un saggio recente intitolato The Autodidactic Universe, un gruppo di fisici che lavoravano con Microsoft presenta la teoria secondo la quale l’universo è un computer autodidatta che si perpetua attraverso una serie di leggi che cambiano nel tempo, e che la nostra percezione dell’universo è plasmata dalle macchine che costruiamo. Il dibattito metterà in discussione le possibilità epistemologiche che la storia della tecnologia potrà aprire per i filosofi, e il modo in cui il pensiero filosofico si riflette nel lavoro degli scienziati oggi. Sarà moderata da Joseph Grima, il curatore dello studio Space Caviar. L’elenco degli interventi sarà reso noto di seguito.
Sede: Padiglione Uzbekistan