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Biennale Architettura 2021

Padiglione Venezia

SAPERE COME USARE IL SAPERE

Come vivremo insieme? Come vivremo bene insieme? Creando armonia tra persone e ambiente in cui vivono. Un futuro prossimo fatto di luce, cultura, bellezza, armonia e contratto spaziale.

Questi sono in sintesi i concetti attorno a cui verterà il Padiglione Venezia ai Giardini della Biennale per la 17. Mostra Internazionale di Architettura. Il progetto voluto dal Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, curato da Giovanna Zabotti con la collaborazione del commissario Maurizio Carlin, si muoverà in una continua sperimentazione di luoghi e di spazi, luoghi di visione e, allo stesso tempo, di realtà quotidiana. La Biennale, luogo libero di sperimentazione, di provocazione, di pensiero, diventa un luogo di domande: Cos’è la città? Perché si vive insieme? Nuove stazioni, luogo terzo nel senso più ampio del termine.

Protagonista principale di questa edizione sarà l’Architetto Michele De Lucchi che con il suo studio AMDL CIRCLE, presenta le Education Stations. Sotto questo titolo si affronta il tema degli spazi per l’apprendimento e la formazione usando i criteri progettuali delle Earth Stations, architetture visionarie che aspirano ad espandere il pensiero in direzione di un futuro auspicabile per il nostro pianeta e per le generazioni future. In particolare, le Education Stations sono cinque edifici per la formazione che corrispondono ad altrettante fasi di crescita di un individuo, dall’infanzia all’età adulta. Nascono da una riflessione sul ruolo educativo dello spazio costruito e dallo studio delle influenze generate nella psiche dall’ambiente. L’architettura e il contesto sono fondamentali elementi educatori e intervengono profondamente nella formazione della personalità, per questo motivo l’ambiente non può essere progettato come una scatola neutra, ma deve rispecchiare l’idea di apprendimento che vogliamo promuovere. Attraverso le interazioni delle persone con gli spazi, gli oggetti e le atmosfere si aspira a creare un’armonia psicologica e relazionale che sia il più appagante possibile e che favorisca la crescita dell’individuo e delle comunità. D’altronde, possiamo avere tutta la sapienza del mondo costantemente a nostra libera disposizione, ma se non siamo attratti al suo uso e non impariamo a gestirla nel modo migliore, è tutto sprecato. Oggi non basta sapere, ma serve sapere come usare il sapere. E dove ricercarlo.

L’Economia della Bellezza di Emilio Casalini occupa una delle stanze laterali del Padiglione: un flusso di connessioni tra saperi, risorse materiali ed immateriali, talenti e personalità dei singoli, comunità consapevoli, azioni concrete, progettazione e cambiamento sistemico post pandemia. La bellezza diviene strumento e fine per la valorizzazione delle infinite sfumature della nostra identità. È assimilabile ad un'architettura sociale per l’organizzazione del tutto e la gestione della complessità attraverso l’armonia. Il focus dello studio è Venezia, con i suoi 1600 anni: un processo di valorizzazione dell’immenso patrimonio di questa straordinaria città e dell’Italia intera, anche attraverso una narrazione che oggi è infinitamente sottodimensionata. È quella gestione della complessità delle comunità contemporanee attraverso i principi su cui è concepita l’architettura nel senso etimologico del termine. A interpretare questa complessità un’opera in vetro del Sapere artigianale delle artiste Marina e Susanna Sent.

Oltre alla mostra principale nel Padiglione Venezia, saranno esposte le opere vincitrici della seconda edizione di Artefici del nostro tempo, un’iniziativa voluta anche questa dal Sindaco, Luigi Brugnaro e promossa dal Comune di Venezia. Sono state oltre 800 le candidature presentate nelle sette discipline in concorso attraverso le quali i giovani artisti hanno risposto all’interrogativo: How will we live together?, il tema generale di questa edizione.

BIOGRAFIE

Giovanna Zabotti (nata a Venezia, 1971) è Art Director e Vicepresidente di Fondaco Italia, di cui è co-fondatrice nel 2004. Fondaco Italia è una società di consulenza con sede a Venezia, specializzata nella realizzazione di progetti di comunicazione attraverso la valorizzazione dello storico e patrimonio artistico e la realizzazione di eventi culturali. Ha ideato, curato e coordinato diversi progetti tra i quali: 1. Biennale Arte di Praga (2003), Mari Verticali di Fabrizio Plessi all'ingresso dei Giardini della Biennale (2005), nello stesso anno è stata co-curatrice dell’evento l’Isola della poesia e La Notte dei poeti. Dopo aver promosso il restauro del Padiglione Venezia ha coordinato, all’interno dello stesso sia la mostra Mariverticali di Fabrizio Plessi alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (2011), sia il progetto Silk Map alla successiva (2013). Nello stesso anno ha co-ideato la mostra Gero qua Canaletto - Chiesa di San Gregorio Venezia. Lo scorso anno è stata nominata curatrice del Padiglione Venezia alla Biennale Arte 2019.

Michele De Lucchi (nato a Ferrara nel 1951) è stato una figura di spicco in movimenti come Alchymia e Memphis. Ha disegnato mobili per le più note aziende italiane ed europee. Per Olivetti è stato Director of Design dal 1988 al 2002. Ha realizzato progetti di architettura in Italia e all'estero, inclusi edifici culturali, aziendali, industriali e residenziali. Ha progettato ambienti di lavoro e immagini aziendali per Deutsche Bank, Deutsche Bundesbahn, Poste Italiane, Enel, Hera, Intesa Sanpaolo, UniCredit e per altre banche italiane e straniere. Ha sviluppato importanti progetti di ospitalità a Tbilisi (Georgia), Pechino (Cina), Rokko-san (Giappone) e in varie parti d'Italia. Ha progettato edifici per musei come la Triennale di Milano, il Palazzo delle Esposizioni a Roma, il Neues Museum a Berlino e le Gallerie d'Italia a Milano. Il suo lavoro professionale è sempre andato di pari passo con un'esplorazione personale di architettura, design, tecnologia e artigianato. Dal 2004 utilizza una motosega per scolpire piccole case di legno che creano l'essenzialità del suo stile architettonico. Nel 2003 il Centre Georges Pompidou di Parigi ha acquisito un numero considerevole delle sue opere. Le selezioni dei suoi prodotti sono esposte nei più importanti musei del design in Europa, Stati Uniti e Giappone. Nel 2000 è stato nominato ufficiale della Repubblica italiana dal presidente Ciampi. Nel 2001 è stato nominato professore allo IUAV di Venezia. Nel 2006 ha ricevuto un dottorato onorario dalla Kingston University. Nel 2008 è stato nominato professore alla Facoltà di Design del Politecnico di Milano e membro dell'Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Nel 2018 Michele De Lucchi è stato caporedattore della nuova rivista Domus. Michele De Lucchi è fondatore e membro di AMDL CIRCLE, un gruppo multidisciplinare di pensatori e innovatori. Dal 2018, AMDL CIRCLE si concentra sulle stazioni terrestri, condividendo architetture future che combinano lo sviluppo tecnologico con i principi umanistici.

Emilio Casalini è progettista culturale, scrittore, autore e conduttore televisivo, esperto di narrazione dei territori. Dopo 15 anni da giornalista inviato in RAI per programmi come Report dal 2014 si occupa di strumenti di narrazione della bellezza e di valorizzazione delle identità dei territori come strumento di sviluppo economico e sociale sostenibile. Ha scritto il libro Rifondata sulla Bellezza (Spino Editore) diventato il programma di RAI3 #GenerAzione Bellezza. Su questi temi insegna all'università Bicocca di Milano ed è consulente per amministrazioni pubbliche, locali e regionali. È il direttore creativo del progetto www.sciacca5sensi.it.

BIENNALE SNEAK PEEK

Immagine 1 – How will we live together?
“Sarà sempre più evidente l’interdipendenza tra oggetti, ambienti ed esseri umani. L’architettura avrà senso se attraverso la creazione dello spazio progetterà relazioni”.

Foto: Michele De Lucchi AMDL CIRCLE, Town Station, Education, 2020. © Filippo Bolognese images

 

Immagine 2 – Sneak peek del progetto
Sapere come usare il sapere.

Foto: Michele De Lucchi, Sapere come usare il sapere, Padiglione Venezia. Matita su carta

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