Coreografia: | Silvia Gribaudi |
---|---|
Drammaturgia e regia: | Silvia Gribaudi, Matteo Maffesanti |
Performers: | Siro Guglielmi, Silvia Gribaudi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo |
Disegno luci: | Antonio Rinaldi |
Assistente tecnico: | Theo Longuemare |
Direzione tecnica: | Leonardo Benetollo |
Costumi: | Elena Rossi |
Produzione: | Zebra |
Coproduzione: | Santarcangelo Festival |
Con il sostegno di: | MIBACT |
Progetto realizzato con il contributo di: | ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche |
Azione della: | Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore |
Coordinata da: | L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia |
Progetto di: | Circuito CLAPS, Industria Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire, Zona K |
Note: | Premio Danza&Danza 2019 “Produzione italiana dell’anno”; Vincitore dell’azione CollaborAction#4 2018/2019; Spettacolo selezionato a NID Platform 2019 |
Foto: | Matteo Maffesanti |
Silvia Gribaudi - Graces
Descrizione
Con i mezzi della danza contemporanea si può, molto seriamente, scherzare su tutto quello che si vuole prendere di mira. Silvia Gribaudi è dotata per l’ironia, l’autoironia, il sarcasmo, sa trattare abilmente, con mano leggera e forte, le tante contraddizioni sul tema bifronte della “bellezza della bruttezza” e della “bruttezza della bellezza”, che appassiona la nostra società occidentale/ globale social-mediatizzata.
Silvia Gribaudi
“Il mio percorso si muove sul confine permeabile tra pubblico e performer, indagando lo spazio fertile e sottile tra il ridere e il dissacrare, tra poetica e politica. È una ricerca che avviene all’interno del corpo che danza, incontra temi sociali e si compone nell’opera coreografica.
Uso l’umorismo per destrutturare il pregiudizio e indagare le deviazioni da un modello riconosciuto, alla costante scoperta di un clown fallibile e rivoluzionario, che osi attraversare la vertigine poetica dell’imperfezione per arrivare, suo malgrado, a creare scintille di bellezza e grazia”.