fbpx Biennale Musica 2025 | Meredith Monk / Abdullah Miniawy
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Meredith Monk / Abdullah Miniawy

MEREDITH MONK - IN CONCERTO:Meredith Monk, voce e tastiera; Katie Geissinger, voce; Allison Sniffin, voce, violino, tastiera (80’)
In collaborazione con:Fondazione Teatro La Fenice di Venezia
ABDULLAH MINIAWY - PEACOCK DREAMS:per voce e tromboni (60’ ca.)
Voce:Abdullah Miniawy
Tromboni:Robinson Khoury, Jules Boittin
In collaborazione con:Fondazione Teatro La Fenice di Venezia
Teatro Malibran Dettagli

Meredith Monk - in concerto

Meredith Monk è tra gli artisti più singolari e influenti della sua generazione. Compositrice, interprete e pioniera della tecnica vocale estesa, ha passato sei decenni a ridefinire le capacità espressive della voce umana. In questo concerto speciale per celebrare il Leone d’Oro alla carriera, è affiancata da Katie Geissinger e Allison Sniffin, membri storici del suo Vocal Ensemble, collaboratrici fondamentali per lo sviluppo del suo peculiare mondo sonoro. Spesso descritta come “maga della voce”, Meredith Monk continua a esplorarla sia come strumento che come mezzo di profonda risonanza emotiva. Questa performance offre un incontro approfondito con la sua perenne ricerca sul respiro, la risonanza e le architetture corporee del suono, risultato di una vita dedicata a estendere i confini della pratica musicale e performativa.

Abdullah Miniawy - Peacock dreams

Il compositore, scrittore ed espressionista egiziano Abdullah Miniawy, vincitore del premio Les Victoires du Jazz 2023 per il miglior album di world music con il suo disco Le Cri du Caire, presenta una nuova performance in trio con i trombonisti Robinson Khoury e Jules Boittin. Residente a Parigi, Miniawy è noto per la sua capacità di combinare incantesimi poetici con narrazioni fortemente politi- che e dense tessiture sonore, spesso attingendo al patrimonio musicale dell’Alto Egitto e del Golfo e smantellando le narrazioni degli stili barocchi. Miniawy possiede la capacità di modulare diversi stili con fluidità, in un modo che resta distante dalla fusion, creando un linguaggio musicale distintivo e universale. La musica si basa sulle composizioni di Miniawy, trasposte e arrangiate per tromboni da Robinson Khoury. Quest’ultimo, voce emergente del jazz europeo e vincitore del Prix Django Reinhardt 2024, condivide con Miniawy una lunga esperienza di sperimentazione con l’interazione tra ottoni. La loro collaborazione inizia nel 2019, dopo una performance del gruppo di Khoury, Sarāb, al La Gare di Parigi, che porta a un invito di Miniawy per Le Cri du Caire. Quando entrambi gli artisti decidono di ampliare il progetto, Miniawy invita il trombonista Jules Boittin a unirsi, formando un ensemble a tre che esplora il contrappunto barocco, le tecniche estese per ottoni e le tradizioni voca- li egiziane in un contesto contemporaneo. Presentato in anteprima al Musée dauphinois durante il festival Détours de Babel di Grenoble, il progetto è stato successivamente proposto in diverse sedi in tutta Europa. Tra i collaboratori ospiti figurano Erik Truffaz e Niño de Elche, con remix del pro- duttore danese-indiano HVAD. Radicato nei residui tonali e tematici delle opere di Miniawy, il trio costruisce una performance stratificata e carica di intensità emotiva. Attingendo alle tradizioni sacre arabe e copte, alle metafore sufi e alla densità sonora della vita quotidiana, il progetto evoca una forma contemporanea di teatro musicale che affronta temi globali ed esistenziali.


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