fbpx Biennale Musica 2025 | Rafael Toral / Bendik Giske / Nkisi
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Musica

Rafael Toral / Bendik Giske / Nkisi

RAFAEL TORAL - TRAVELLING LIGHT:per strumenti acustici ed elettronica (prima assoluta, 50’ ca.)
Clarinetto:José Bruno Parrinha
Sax tenore:Rodrigo Amado
Flicorno:Yaw Tembe
Flauto:Clara Saleiro
Chitarre, basso, feedback MS-2, feedback modulato controllato da theremin, onde sinusoidali:Rafael Toral
BENDIK GISKE - INTO THE BLUE:per sassofono (prima assoluta, 50’ ca.)
Sassofono:Bendik Giske
NKISI - ANOMALY INDEX:per Nord Wave 2, HPD-20, percussioni, effetti, microfono wireless, rielaborazione elettronica di materiali d’archivio (prima assoluta, 50’ ca.)
Teatro alle Tese Dettagli

RAFAEL TORAL - TRAVELLING LIGHT

Travelling Light è la prima assoluta del nuovo lavoro per chitarra di Rafael Toral. Sviluppato parallelamente al grande successo di critica Spectral Evolution, approfondisce il dialogo con la tradizione armonica jazz ma da una prospettiva diversa. Attraverso un più profondo coinvolgimento con la cultura e la storia della chitarra, affronta arrangiamenti ancora più avventurosi, questa volta intera- gendo con solisti di strumenti acustici: Bruno Parrinha (clarinetto), Rodrigo Amado (sax tenore), Yaw Tembe (flicorno) e Clara Saleiro (flauto). Travelling Light rallenta il tempo, dilatando lo swing fino ai suoi limiti, facendo di ogni accordo un evento a sé stante, un micro-spazio che trascina l’ascoltatore al suo interno. Queste armonie, da un lato, portano con sé una forte corrente emoti- va, in qualche modo in sintonia con la sensazione derivante dalla perdita di civiltà che pervade la nostra epoca. Dall’altro, sono una celebrazione della luce e della bellezza, esempi dello splendore armonico creato dai compositori jazz degli anni Trenta, trasportato nel mondo sonoro e nel timbro luminoso di Rafael Toral. Travelling Light è un nuovo viaggio attraverso il suo universo in continua espansione, che dilata lo spazio tra paesaggi aperti e vulnerabile intimità.

BENDIK GISKE - INTO THE BLUE

Into the Blue si dispiega negli spazi tra gli accenti – nei silenzi che aleggiano tra le note – dove respiro, voce e corpo incontrano ancia e metallo. Ispirato dalle intense osservazioni di Derek Jarman sullo spettro del colore in Chroma: A Book of Color, Giske riflette sul ruolo dell’osservazione e della trascrizione come atto sovversivo. In Into the Blue, Giske esplora e osserva nuove tecniche e sensibilità per il suo strumento 171 e la sua pratica performativa. Traendo spunto dalle opere di Carolee Schneemann e Trisha Brown, approfondisce la capacità del corpo umano di osservare, riflettere e raccontare storie. Ciò che emerge non è semplicemente musica, ma uno studio sulla durata dell’attenzione, della vulnerabilità e sul persistere del sentire umano su un ordine visivo sempre più filtrato dai media. La scenografia è sviluppata dall’artista visiva Theresa Baumgartner, insieme alla direzione sonora dell’acclamato creatore di stru- menti e compositore Wouter Jaspers, entrambi collaboratori di lunga data di Giske.

NKISI - ANOMALY INDEX

Anomaly Index è una serie di composizioni dal vivo che esplora fenomeni para-acustici e anoma- lie uditive, emersi da ricerche d’archivio e indagini di natura psichica. Ogni brano opera come un singolo case study, trattando differenti residui sonori non come errori ma come fonti compositive. Il progetto si muove tra materiali etnografici, resoconti sul campo e pratiche di ascolto speculativo per esplorare il suono come vettore di ricordi, distorsioni e percezioni ai limiti della spiegazione razionale. La performance è strutturata come una trilogia. Il primo case study attinge a registrazioni storiche, mettendo in primo piano trame sonore accidentali – fruscii, ronzii, graffi – che emergono come stimoli ritmici e figure spettrali. Il secondo si concentra sui resoconti dei co- siddetti “canti del deserto”: esperienze uditive in paesaggi remoti che sembrano sorgere nelle zone liminali della coscienza. Il terzo indaga le frequenze di soglia e l’acustica degli stati psico-fisici che precedono la morte: toni disincarnati, cori o melodie uditi in stati di alterazione. Sviluppato attraverso un ibrido di composizione e improvvisazione, Anomaly Index propone una sorta di techno-séance: una forma di ricerca come performance, in cui suoni fantasmatici e materiali d’archivio vengono rielaborati come partiture speculative.


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