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Biennale College Teatro 2023

Workshop

Biennale College Teatro 2023

Venezia, 14 giugno – 1 luglio 2023

Il progetto Biennale College Teatro, parte integrante del progetto artistico 2023, coerentemente allo spirito delle recenti edizioni, si pone come luogo di ipotesi e confronto, spazio costantemente aperto all'incontro ed alla sperimentazione, in un processo che possa coinvolgere studiosi/e, spettatori/spettatrici, appassionati/e. Una vera e propria fabbrica di idee sulle possibilità del teatro: linguaggi, codici, tecniche, tecnologie e scienze della scena sono le linee guida di una verifica sistematica affidata ai Maestri.

Oltre alla Masterclass prescelta, si ricorda che i/le partecipanti saranno tenuti a prendere parte - a seconda del proprio percorso e della propria permanenza a Venezia - ad attività in programmazione, che verranno successivamente dettagliate ai/lle selezionati/e, assieme all’orario giornaliero del proprio percorso.

 

2023, la Biennale Teatro passa con il verde emerald
third draft

Per la 51° edizione, dal 15 giugno al 1 luglio, la Biennale Teatro si trasformerà ancor più, rispetto al passato, in una vera e propria fabbrica di idee, in una dinamica fucina di confronto dialettico e di ipotesi, in una greenhouse tenacemente consacrata all’accoglienza, all’incontro e alla sperimentazione, per poter permettere a tutti i partecipanti non solo di vivere appieno la pratica formativa con il Maestro favorito, attraverso una verifica sistematica giornaliera, ma anche di ampliare il proprio bagaglio esperienziale, adottando l’intero Festival come piattaforma di crescita di valori etici e culturali.

Un cantiere per produrre fermenti contagiosi e sprigionare possibilità impensabili, incoraggiando e promuovendo le/i giovani creatrici/creatori che, con l’ausilio di una molteplicità di codici e alfabeti, di linguaggi visivi e linguistici personalissimi, di tecnologie e tecniche della scena innovatrici, faranno sbocciare le loro singolari identità artistiche, alimentando polimorfe e sorprendenti potenzialità immaginifiche per scoperchiare, come dalla cupola di un enchanted osservatorio stellare, angoli visuali altri rivelandoci così, tra realtà e invenzione, prodigiosi mondi fuori dal comune e in costante metamorfosi.

 

“L’inchiostro verde crea giardini, selve, prati,
fogliame dove cantano le lettere,
parole che son alberi,
frasi che sono costellazioni.”

Octavio Paz

 

Idiosincratici nei confronti delle tassonomie e del mainstreaming of culture, facendo nostro l’assunto senza confini duchampiano, quanto mai attuale, Arte è quello che tu dici sia arte e proseguendo l’esperienza delle due trascorse edizioni, come Direttori Artistici riconfermiamo il nostro ruolo rabdomantico di scouting e la premura nel voler sostenere inderogabilmente la creazione emergente sia in Teatro che per la Drammaturgia contemporanea e la Performance site-specific.

A maggior ragione, epicentro fondamentale della Biennale College Teatro 2023 – per rimettere tutto in moto alla ricerca poetica di una dimensione interstiziale tra il mondo che vediamo tutti i giorni e quello stra-ordinario invisibile a occhio nudo – sarà l'allestimento di un nuovo ciclo di sette Masterclass (senza contare l’ulteriore Masterclass dedicata esclusivamente ai finalisti del Bando Autori), capitanate da un corpus internazionale di Maîtres d’eccellenza che provvederanno a fornire ai futuri “trafficanti di bellezza” inconsuete mappe della conoscenza di cui fare tesoro per un necessario esercizio dello sguardo che sia in grado di slittare sui percorsi abituali noti per decentrarlo verso le banlieues più autentiche del senso, mettendo in discussione i principi attivi del magico pigmento EMERALD che incarnerà la visionaria direttrice euristica di questa nostra terza edizione del Festival.

Stefano Ricci  Gianni Forte

Modalità di partecipazione

È consentita la candidatura a un solo workshop.

Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

La scadenza per l’invio delle domande di partecipazione è il 16 aprile 2023.

L’esito delle selezioni sarà comunicato a tutti i candidati / le candidate entro la prima metà di maggio 2023.

 

A tutti i candidati / le candidate si chiede di compilare in ogni sua parte il formulario di iscrizione online e di allegare la documentazione digitale richiesta preferibilmente in lingua italiana (per i Maestri italiani) o inglese (per i Maestri internazionali), ove non altrimenti specificato nella scheda del Maestro.

Per tutti i laboratori per i quali è richiesto l’invio di video o di allegare documentazione, si prega di fare riferimento ai requisiti indicati da ciascun Maestro.

I workshop si terranno nella lingua indicata da ciascun Maestro.

La partecipazione al workshop comporta l’obbligo di frequenza, per l’intera durata del percorso.

A chi è rivolto

Il bando è rivolto a candidati/candidate maggiorenni.
I requisiti specifici sono indicati nella presentazione di ciascun workshop.

La selezione verrà effettuata a insindacabile giudizio dei Direttori artistici del settore Teatro della Biennale Stefano Ricci e Gianni Forte in accordo con i Maestri, in base agli obiettivi e ai requisiti richiesti da ciascun percorso.

A ogni candidato/a selezionato/a sarà richiesto il pagamento dei diritti di segreteria (80,00 euro IVA inclusa, non rimborsabile) solo in seguito alla comunicazione della propria ammissione.

I/le partecipanti avranno la possibilità di acquistare ad una tariffa agevolata i titoli di accesso agli spettacoli in programma al Festival.

I costi relativi alla partecipazione (viaggio, vitto, alloggio) saranno a carico dei partecipanti.

La Biennale si farà carico, per tutti i partecipanti selezionati, delle spese dei trasporti locali pubblici (vaporetto) per tutta la durata del workshop nonché delle relative assicurazioni durante l’attività.

Per informazioni
college-teatro@labiennale.org

I MAESTRI:

Date: 15 > 21 giugno 2023
Lingua: italiano
Destinatari: attori, registi e drammaturghi
Età: +18 > 40
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
La tragedia classica è ancora oggi la fonte primaria dei grandi temi di riflessione del teatro. Negli ultimi anni, la drammaturgia contemporanea inglese ha molto frequentato la tragedia, rendendole omaggio e riscrivendola in varie forme. Nel laboratorio si esamineranno e leggeranno brani di tragedie classiche – Edipo Re di Sofocle, Orestea di Eschilo, Le Troiane di Euripide, Ecuba di Euripide, Ifigenia in Aulide di Euripide, Antigone di Sofocle – e brani di alcune delle più significative riscritture inglesi recenti (di Robert Icke, Marina Carr, Caryl Churchill, Lulu Raczka). Si prenderanno in esame temi, strutture, problemi di traduzione, interpretazione e messa in scena sia dei testi classici sia delle reinvenzioni contemporanee.

La tragedia greca come monumento fondativo del teatro è un Emerald più verde della pietra preziosa. Storie che elevano la città da uno stato ferino a una meta di sempre più alta civiltà. Dopo secoli questi miti “rifioriscono”, tornano verdi e sempre più attuali nelle loro reinvenzioni contemporanee.

MONICA CAPUANI
Scout, traduttrice e dramaturg. È nata a Roma e ha collaborato per vent’anni come giornalista freelance per testate nazionali come L’Epresso, L’Europeo, Il Mondo, Il Venerdì e per i maggiori periodici femminili, oltre a condurre per cinque anni la trasmissione Il Libro Oggetto per Radio2. Ha sempre affiancato al giornalismo un’intensa attività di traduzione letteraria dall’inglese e dal francese, e ha al suo attivo la traduzione di una settantina di romanzi. Negli ultimi anni ha scelto il teatro a tempo pieno, in cui sceglie i testi che traduce e cerca di suscitarne la messa in scena, in Italia e all’estero. Prima della pandemia ha organizzato “Contemporary”, un ciclo di incontri tra teatranti italiani e inglesi all’Istituto Italiano di Cultura di Londra, e nel 2018 è stata direttore artistico dell’Italian Theatre Festival al Printroom at the Coronet, di Notting Hill. Alla Biennale Teatro 2019, il direttore artistico Antonio Latella l’ha invitata a tenere un workshop di Traduzione per il Teatro, che ha tenuto di nuovo nel 2021, sotto la direzione di Ricci e Forte, esperienze che hanno consolidato un’intensa e ormai costante attività laboratoriale. Ad oggi ha tradotto circa 160 testi teatrali.

FRANCESCO MOROSI
Francesco Morosi è assegnista di ricerca in Letteratura greca e Letterature comparate all’Università di Pisa. Si è formato alla Scuola Normale e all’Università della California a Berkeley, e ha lavorato nel personale di ricerca della Scuola Normale, dove è stato anche responsabile della divulgazione scientifica fra il 2019 e il 2021. Il suo principale campo di interesse è il teatro antico – comico e tragico –, anche nelle sue interazioni con epoche successive. Al momento, sta curando una nuova edizione commentata delle Eumenidi di Eschilo (con Guido Paduano) e sta lavorando a un progetto di interesse nazionale sulla fortuna del teatro antico nell’Inghilterra elisabettiana. Nell’estate del 2022, ha curato la traduzione di Edipo Re al teatro greco di Siracusa, per la regia di Robert Carsen. Nel 2023, ha tradotto I persiani di Eschilo per la compagnia “Sacchi di Sabbia”. Ha inoltre curato Ulisse. L'ultima Odissea, traduzione e riduzione teatrale dell'Odissea di Omero in scena dal 29 giugno al 2 luglio 2023 al Teatro greco di Siracusa per la regia di Giuliano Peparini.

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Formulario di iscrizione

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in italiano)
· lettera motivazionale (in italiano)

Date: 29 e 30 giugno, 1 luglio 2023
Lingua: italiano
Destinatari: chiunque sia interessato
Età: +18 > 40
Partecipanti: fino a un massimo di 8

WORKSHOP
In teatro si coglie il rapporto al sacro là dove vi è un corpo. L’attore infatti sempre ritorna sulla scena come riflesso abissale dell’animale sacrificale. La violenza rimane, ma è trasfigurata da un nuovo coltello, quello dello sguardo dello spettatore. I tre giorni di lavoro vertono su questa (perdita di) memoria.

ROMEO CASTELLUCCI
Regista, creatore di scene, luci e costumi, Romeo Castellucci è conosciuto in tutto il mondo per aver dato vita a un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale dell’opera. Il suo teatro propone una drammaturgia che ribalta il primato della letteratura, facendo del suo teatro una complessa forma d’arte; un teatro fatto di immagini straordinariamente ricche espresso in un linguaggio comprensibile come la musica, la scultura, la pittura o l'architettura.
Le sue messe in scena sono regolarmente invitate e prodotte dai più prestigiosi teatri internazionali, festival e teatri dell’opera, in oltre cinquanta paesi che coprono tutti i continenti.
Triplo premio ricevuto per la stagione 2018-19 da Romeo Castellucci per Salomé dagli “Oscar” della lirica europea, un sondaggio della rivista tedesca Opernwelt tra cinquanta critici musicali internazionali: Premio come “Miglior spettacolo”, “Premio Miglior regista”, “Premio Miglior scenografo”.
Per la produzione operistica debuttano nell’estate 2022 Resurrezione per il Festival di Aix en Provence e a Salisburgo con Il castello di Barbablù di Béla Bartók seguito da De temporum fine comoedia di Carl Orff, dirige la collaudata coppia Teodor Currentzis sul podio e Romeo Castellucci alla regia. Nel teatro la tournée di Bros continua con successo.

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Formulario di iscrizione

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in italiano)
· lettera sintetica (max 2.500 caratteri) in cui il candidato può esprimere ciò che vuole (in italiano)
· link a video in cui il candidato può mostrare ciò che vuole

Date: 19 – 22 giugno 2023
Lingua: inglese
Destinatari: registi / creators predisposti all’azione performativa
Età: +18 > 40
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
About creating. The kitchen of FC Bergman (Sulla creazione. La cucina di FC Bergman)
Nella sua masterclass, FC Bergman dà uno sguardo alla cucina della compagnia. Al centro c'è il modo di lavorare che la compagnia ha affinato negli ultimi 15 anni.
In un breve periodo di tempo cerchiamo di ripercorrere le prime fasi di un processo creativo. Formuliamo un concetto di base, raccogliamo un mood board, pensiamo alla scenografia e alle prime scene. Se possibile, prendiamo uno spazio esistente con la sua storia e il suo significato come punto di partenza per la creazione di una performance, come nel caso della nostra performance Het land Nod. Come possiamo creare una performance visiva senza parole?
Guardiamo più da vicino al lavoro collettivo. Cosa significa lavorare collettivamente? Ne esploriamo il significato e i meccanismi.

La masterclass sarà un’estensione della nostra opera e, di conseguenza, un esercizio di creazione di mondi e spazi di smeraldo, sia reali che mentali, che fungeranno contemporaneamente da provocatori e da compagni d'anima. Sia per i personaggi che li abitano, sia per gli spettatori che li guardano, sia per i creatori che li modellano.

FC BERGMAN
FC Bergman è stato fondato nel 2008 da sei attori/artisti del teatro: Stef Aerts, Joé Agemans, Bart Hollanders, Matteo Simoni, Thomas Verstraeten e Marie Vinck. FC Bergman è un collettivo teatrale permanente della Toneelhuis dal 2013. Simoni e Hollanders hanno lasciato il team e ora lavorano con FC Bergman su progetti ad hoc.
In breve tempo, questo gruppo di creatori ha sviluppato un idioma teatrale unico, che oltre a essere anarchico e leggermente caotico, è essenzialmente visivo e poetico. Le loro produzioni mettono spesso al centro della scena l'essere umano che si dibatte lotta. Un'impressionante produzione di questa serie, JR (2018), porta letteralmente e figurativamente questo tema a un livello superiore.
Nel 2020 FC Bergman ha creato The Sheep Song, una performance senza parole su una creatura che non si accontenta più della sua sorte. Sente di essere in grado di fare di più, di essere destinata a condurre una vita più gloriosa di quella dei suoi simili. Una parabola moderna sulla paura e l'attrazione per il cambiamento nelle nostre vite. La tragedia dell'uomo come essere fondamentalmente mutevole.
I membri di FC Bergman sono coinvolti individualmente in diverse altre produzioni teatrali, progetti televisivi e film o curano mostre, creano performance, installazioni e video a proprio nome.

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Formulario di iscrizione

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in inglese)
· breve video (max 1 minuto, in inglese) in cui il candidato si presenta ed espone le motivazioni per cui vorrebbe partecipare al workshop

Date: 23 giugno – 1 luglio 2023
Lingua: spagnolo, inglese
Destinatari: performer, danzatori
Età: +18 > 40 anni
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
VOODOO. Voglio mettere alla prova la forza religiosa di un palcoscenico. O magica. Rubare la realtà per trasferirla nel mito. Il rischio consiste nell'avvicinarsi alla creazione dall'intimo. Lavorare con un caos che alla fine si organizza da solo. Nell'epoca dell'omologazione e dei messaggi motivazionali, propongo di lavorare con i nostri desideri inibiti, che possono essere liberati solo grazie all'ipermorale della legge della poesia.

L'amore, il crimine e l'arte rappresentano l'impotenza della ragione, ma sono la forza della bellezza. Desiderare, desiderare, che qualcosa rimanga nell'aria. Questo è il mio smeraldo. La fede nell'arte. L'arte è VOODOO.

ANGÉLICA LIDDELL
Angélica Liddell ha fondato nel 1993 AtraBilis Teatro, con cui ha messo in scena più di venticinque lavori. Le sue opere sono state tradotte in diverse lingue come francese, inglese, russo, tedesco, portoghese, polacco e greco. Ha ricevuto il Premio Nazionale di Letteratura Drammatica 2012 per La casa de la fuerza, assegnato dal Ministero della Cultura spagnolo, il Leone d'Argento per il Teatro 2013 alla Biennale di Venezia, ed è stata condecorata Chevalier des Arts et Lettres nel 2017 dal Ministero della Cultura della Repubblica Francese, oltre ad altri numerosi premi. I suoi ultimi lavori sono stati presentati in anteprima al Festival d'Avignone, al Wiener Festwochen, allo Scahubhune di Berlín e al Théâtre de l'Odéon di Parigi.

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Formulario di iscrizione

Oltre ai dati personali richiesti, i/le candidate/e devono fornire quanto segue:
· curriculum vitae in spagnolo o inglese
· lettera motivazionale (tre righe) in spagnolo o inglese
· un quaderno di minimo 10 - massimo 30 pagine, in cui sviluppare l'idea del VODOO (per immagini: collage, disegni, foto, non testo). Il vostro rituale, motivazioni e conseguenze, così come la vostra vita successiva di NON- MORTO, che lavora agli ordini di un’idea. Come sarebbe la vita da ZOMBIE di Isak Dinesen, di Jim Morrison, di Johan Sebastian Bach? Per ordine di chi lavorate? Quali sono le nostre vendette intime? Ci auto-annichiliamo per essere zombie di un altro o di noi stessi? Ci lasciamo una lettera suicida che il nostro zombie deve eseguire?
· link a un video in cui si presenta questo quaderno, della durata massima di 3 minuti (in inglese o spagnolo). Accompagnato da una azione fisica, senza testo, della durata massima di 2 minuti.

Date: 22 giugno – 1 luglio 2023
Lingua: italiano e inglese
Destinatari: cantanti lirici/liriche
Età: +18 > 40
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
Per troppo tempo l’arte lirica è coincisa con la voce: il talento e la tecnica vocale sono presupposto imprescindibile ma il cantante – ricordiamocelo!- è un artista completo, un performer versatile.
Nostro desiderio è dare gli strumenti tecnici, interpretativi ed emotivi per mettere in collegamento la dimensione spirituale con quella fisica.
Viviamo tempi cruciali dove l’arte ha un ruolo ancora più urgente per la salvezza dell’umanità.
Abbiamo bisogno che tutti gli artisti uniscano la loro voce.
Abbiamo bisogno di cantanti virtuosi e commossi, sensibili e consapevoli.
Francesco Micheli

Il mio contributo sarà quello di utilizzare il movimento come linguaggio. Costruire il lavoro del workshop coinvolgendo movimento e recitazione. Ideare un lavoro che aiuti il cantante a sentirsi più libero di contribuire al processo di produzione. Aiutare il cantante a sentirsi più a suo agio con il proprio corpo... e facilitare il movimento e l'esercizio vocale. Intendo utilizzare molte tecniche di improvvisazione teatrale o di danza per aiutare i cantanti a entrare in un processo creativo più dinamico. Non mi occuperò di Arie o Recit.... Non direttamente. Questo sarà compito del regista o del vocal coach. Sarò presente e li assisterò nel loro lavoro. Proprio come farei se stessi lavorando a una produzione operistica.
Utilizzerò la sessione mattutina come riscaldamento fisico... seguito da improvvisazioni. Costruire scene, esplorare tecniche di recitazione, ricercare il personaggio e giocare con diverse dinamiche teatrali.
Ron Howell

Lavorare vocalmente con i cantanti ricercando le emozioni e le caratteristiche dei personaggi interpretati usando il ventaglio di sfumature che offre la voce umana.
Davinia Rodriguez

Amo l’opera perché è un mondo incantato che mi fa conoscere meglio il mio mondo.
È un sogno sì, ma a occhi aperti.
Il regno di Oz ci dimostra che non c’è universo più vasto e surreale del Kansas di Dorothy.
Cercheremo perciò di dare corpo al vostro immaginario perché sia spettacolare come il Melodramma.
Francesco Micheli

Verde.
Per me significa ANDARE.
Il colore degli occhi di mio padre quando era giovane, che poi sono diventati blu.
Il colore dei miei occhi da giovane, che ora sono blu.
Il Chakra del cuore. L'ancora di equilibrio per tutti i Chakra. La compassione. Il perdono.
Ron Howell

Il verde richiama la nuova vita, la rinascita, il rinnovarsi. Ricreare per tramandare un arte antica. Il verde come la foglia del Pino Canario che rinasce dal suo tronco bruciato così come la Fenice risorge dalle sue ceneri.
Davinia Rodriguez

 

 

FRANCESCO MICHELI
Nato nel 1972 a Bergamo, laureato in Lettere Moderne, si è diplomato a 24 anni alla Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, città dove ha debuttato come regista e autore grazie al sodalizio con l’associazione Aslico e l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali.
È stato Direttore Artistico del Macerata Opera Festival e dal 2015 del Festival Donizetti Opera di Bergamo.
Ha insegnato Regia presso il biennio di specializzazione in Scenografia all’Accademia di Brera.
Ha allestito opere per diversi Teatri lirici italiani ed esteri, vincendo due volte il premio Abbiati della critica musicale italiana. Gli ultimi spettacoli sono stati Alcina di Haendel presso il Festival di Glyndebourne e l’Ajo nell’imbarazzo per il Festival di Bergamo.
Francesco Micheli è inoltre attivamente impegnato nella divulgazione della musica classica su vari fronti. In TV ha collaborato con Sky Classica e Sky Arte e da diversi anni tiene una rubrica su RAI 1 (per la trasmissione “Uno mattina in famiglia”); ha scritto libri per Rizzoli (“L’Opera è polvere da sparo” con Elio) e Curci (“Il lago dei cigni”); ha lavorato per le principali istituzioni musicali italiane (l’Orchestra Filarmonica della Scala, l’Orchestra Santa Cecilia di Roma, l’Orchestra Sinfonica nazionale della Rai).
Con quest’ultima è stato la voce recitante di A Survivor from Warsaw di Schönberg diretto da Fabio Luisi per la Giornata della memoria 2023, trasmessa da Rai 5 e Radio 3.
Per Bergamo-Brescia capitale della cultura italiana 2023, ha curato lo spettacolo inaugurale “I nuovi mille” sabato 20 gennaio e ha ricevuto la nuova commissione di un’opera nuova su Raffaella Carrà, “Raffa in the sky”. Il debutto è previsto a settembre presso il Teatro Donizetti.

 

RON HOWELL
Il coreografo britannico Ron Howell ha studiato alla London Contemporary Dance School. È stato il membro fondatore di ARC Dance e in seguito ha fondato la propria compagnia The Dance Collective. Nel suo ampio lavoro nell'opera lirica ha coreografato per compagnie come il Metropolitan Opera (New York), il Mariinsky Theatre, la Lyric Opera of Chicago, il Teatro Real (Madrid), il Teatro alla Scala (Milano), il Glyndebourne Festival, il Rossini Opera Festival (Pesaro), il Teatro Nacional de São Carlos (Lisbona), la Royal Opera House (Covent Garden, Londra) e il Teatro Massimo (Palermo).
Howell è direttore associato, direttore del movimento e coreografo della Birmingham Opera Company.
Tra le produzioni operistiche ricordiamo: The Queen of Spades, Eugen Onegin, Manon Lescaut, Le nozze di Figaro, Così fan tutte, Don Giovanni (Glyndebourne Festival); Le nozze di Figaro (English National Opera); Mitridate, Re di Ponto, Die Meistersinger, Arianna, Le nozze di mezza estate, Falstaff, Tamerlano (Royal Opera House); The Ring, Zaide, Les Boréades, Silas Marner, Vixen Sharp Ears (C.B.T.O. ); Falstaff (Welsh National Opera); Guerra e pace (Kirov); The Queen of Spades (Chicago); Macbeth, Eugen Onegin, Outis di Luciano Berio in prima mondiale, Die Tote Stadt (La Scala); Candide (Batignano); Lady Macbeth of Mtsensk, Moses and Aaron (Metropolitan Opera); King Arthur (Châtelet, Caen, Royal Opera House); Mitridate Re di Ponto (Sydney); Parsifal (Opéra National de Paris); Transformations (St. Louis); Moïse et Pharaon, Guillaume Tell (Pesaro); La Traviata (Verona, BOC); Les Troyens, Idomeneo, Tamerlano, Macbeth (Firenze); Woytsek, Combattimento mortale, Don Giovanni, Il Ritorno d'Ulisse, Fidelio, Il ballo delle ingrate, Le Sacre du Printemps, Idomeneo, Otello, Mittwoch aus Licht, Kovansky Gate, The Ice Break, Dido and Aeneas, Lady Macbeth of Mtsensk (BOC); Manon Lescaut, Lauriane, The Ring Alceste (Lisbona); L'Orfeo (Ravenna); Tannhäuser (Los Angeles/Atene); Sea of Souls (Royal Opera House 2), La Rondine, Manon Lescaut (Venezia); Die Gezeichneten, The Ring (Palermo); Idomeneo, Lady Macbeth di Mtsenk (Gottenburg); Death in Venice (Berliner Staats Oper); Stiffelio (Parma); Wake a New World premiere di Giorgio Battistelli (BOC); Il Flauto Magico (Macerata, Italia); Don Giovanni, Zaide (Como); Mahagonny, Figaro, Don Giovanni, Zaide (Opera di Roma); Paria (Poznan).
I lavori futuri includono: workshop dedicato alla lirica (Biennale College Teatro), Rebecca The Musical (London West End), Queen of Spades (Deutsche Oper Berlin).

 

DAVINIA RODRIGUEZ
Nata a Las Palmas, Davinia Rodriguez si è formata sotto la guida di Leopoldo Rojas O’ Donell, Teresa Berganza, Martina Arroyo, Raina Kabaivanska e Sylvia Sass.
In breve tempo ha debuttato in ruoli come Despina nel Così fan tutte, Contessa ne Le nozze di Figaro, Carolina nel Matrimonio segreto, L’Elisir d’Amore (Giannetta e Adina), nonché Il viaggio a Reims (Contessa di Folleville e Madama Cortese) presso il Rossini Opera Festival di Pesaro. Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra fra i quali Jesus Lopez Cobos, Placido Domingo, Jeffrey Tate, Alberto Zedda, Nicola Luisotti, Gianandrea Noseda, Donato Renzetti, Riccardo Frizza, Fabio Luisi, James Conlon, Bertrande de Billy, solo per nominarne alcuni. Ha cantato il ruolo della Regina della notte (Die Zauberflöte) alle Settimane Musicali di Stresa con la direzione di Gianandrea Noseda e la regia di Michele Placido, al Teatro Carlo Felice di Genova e all’Opera di Stoccarda.
Si segnalano inoltre le interpretazioni di Maria in West Side Story a Parigi e Vienna; la Princesse, le Rossignol e le Feu ne L’enfant et les sortilèges di Ravel al Teatro San Carlo di Napoli con la direzione di Jeffrey Tate; ha cantato i tre ruoli femminili in Don Giovanni con la direzione di Nicola Luisotti alla Suntory Hall di Tokyo, ad ABAO- Bilbao, al Festival dei due mondi ddi spoleto ed a Pechino; Micaela in Carmen a Cremona, Brescia, Pavia, Como. Ha interpretato il ruolo Marie alla prima rappresentazione assoluta di Le malentendu di Matteo D’Amico al Macerata Opera Festival, La vedova allegra al Teatro Carlo Felice di Genova e a Verona, Un giorno di regno (Marchesa del Poggio) a Parma e Juditha Triumphans a Macerata. È stata acclamata interprete di Violetta ne La traviata a Bilbao, Lucia nella Lucia di Lammermoor e Eurydice nell’Orphée et Eurydice alla Seattle Opera, Luisa Fernanda alla Florida Grand Opera e a Les Arts di Valencia, Musetta ne La bohème a Dallas e si è esibita nella Medea in Corintho di Mayr al Festival della Valle d’Itria.
Nelle ultime stagioni ha ampliato il suo repertorio cantando all'ABAO-OLBE di Bilbao Turandot, al Gran Teatre del Liceu di Barcellona (Simon Boccanegra), al Theater an der Wien (I due Foscari, Macbeth), al Teatro Regio di Torino (Pagliacci), allo Sferisterio di Macerata (Liù) per la regia di Ricci/Forte (spettacolo che si è guadagnato il Premio Abbiati) e al Teatro San Carlo di Napoli (Le nozze di Figaro, Simon Boccanegra), Thais al NCPA di Pechino. Ha debuttato il ruolo di Floria Tosca al Teatro Regio di Torino sotto la bacchetta di Daniel Oren e la direzione di Mario Pontiggia.

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Formulario di iscrizione

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in italiano o inglese)
· lettera motivazionale (in italiano o inglese)
· elenco delle arie in repertorio
· link a file video in cui i candidato canta un’aria a scelta o un ruolo completo

Date: dal 15 al 23 giugno (1° gruppo) e dal 23 giugno all’1 luglio (2° gruppo). L’assegnazione a uno dei due gruppi verrà definita d’ufficio dalla segreteria del College e si valuteranno eventuali richieste del candidato di frequentare il workshop per l’intero periodo.
Lingua:  italiano
Destinatari: giovani studiosi e studiose, giornalisti e giornaliste (o aspiranti tali), spettatori e spettatrici critici e critiche, laureati e laureate (non solo in performing arts)
Età: +18 > 32
Partecipanti: fino a un massimo di 6 per ciascun periodo

WORKSHOP
In collaborazione con la docente e critica Roberta Ferraresi, si tratta di dare vita a una redazione web che possa seguire analizzare commentare valutare gli eventi e gli spettacoli del Festival nelle forme dell’articolo, intervista, recensione, reportage, video, foto per una narrazione quotidiana di quanto accade durate la Biennale Teatro.

La “fata verde”, così veniva chiamato l’assenzio in Francia a fine Ottocento. O “le péril vert”, il pericolo verde. Si narra che Hemingway, noto bevitore, dicesse di amare l’assenzio perché faceva cambiare idea. Cambiare idee, aprirsi allo sconosciuto, all’inatteso. Mettere in discussione, mettersi in discussione: il pensiero critico ribalta le certezze, scardina i luoghi comuni, disegna paesaggi. Proprio come la fata verde: guardare a sé e al mondo con occhi nuovi.

ANDREA PORCHEDDU
Laureato in Filosofia del Diritto, si occupa di teatro dal 1988 come critico e studioso. Ha collaborato con diverse testate nazionali, online, cartacee, radio e tv, tra cui L’Espresso, glistatigenerali.com, antinomie.it, Che-fare.com, Lettre International, Radio3Rai. Nel suo percorso ha fondato e contribuito alla vita di diversi giornali, tra cui Teatro/Pubblico, Primafila, Pagina99. Ha scritto libri su Emma Dante, Ascanio Celestini, Virgilio Sieni, Ricci/Forte, Arturo Cirillo, Pierpaolo Sepe e molti altri artisti. Tiene corsi di Metodologia della Critica all’Università di Roma “La Sapienza” e alla Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Ha curato laboratori di critica alla Biennale Teatro di Venezia, e in vari altri Festival italiani. Si è dedicato alle teorie critiche applicate alla scena con il libro “Questo fantasma, il critico a teatro” (Titivillus editore). Cura la collana “Guide Teatrali” di Cue Press, con cui ha pubblicato il libro “Che c’è da guardare? La critica di fronte al teatro sociale d’arte” (2017) e il più recente “Altri corpi/nuove danze” (2019) dedicato alla interazione tra coreografia e disagio. Con Luca Sossella Editore ha dato alle stampe “Il respiro di Dioniso, il teatro di Theodoros Terzopoulos” (2020). Ha diretto festival e ha fatto parte di giurie internazionali e nazionali, e nel 2012 ha lavorato come direttore artistico del Bahrain National Theatre. Dal gennaio 2021 è Dramaturg del Teatro Nazionale di Genova.

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Formulario di iscrizione

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in italiano o inglese)
· lettera motivazionale (in italiano o inglese)
· link a file che sia recensione, articolo, saggio, intervista che possa comprovare la qualità e la fluidità della scrittura e della analisi critica del candidato (in italiano o inglese)
· indicare nel form online (sezione dedicata) se si intende seguire l’intero o metà percorso

Date: 14 – 21 giugno 2023
14, 15, 16 giugno: i partecipanti seguiranno prove, allestimento e repliche dello spettacolo in calendario durante il Festival
17 – 21 giugno: workshop in spazio dedicato
Lingua: italiano
Destinatari: 8 registi/registe e 2 dramaturg
Età: +18 > 40
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
“Il tema è il tema che non c’è. Non quello già dato, che già conosci, non i temi predefiniti dai bandi nazionali ed europei, non quelli socialmente e politicamente corretti, utili e alla moda, ma quello che di nuovo e impensabile puoi scoprire nel tuo viaggio creativo. La mia formazione registica è da autodidatta assoluto. Non ho alle spalle una tradizione né una scuola. Sono partito dall’insoddisfazione, dall'insofferenza per la mancanza di libertà nell’umano; il teatro quindi è arrivato dopo, come linguaggio che mi offriva una possibilità di rivolta verso me stesso e gli altri. Per come li intendo io, credo infatti che il teatro, la regia e la drammaturgia siano spesso una grande possibilità sprecata. La mia idea di regia è un progetto utopico di società completamente altra.”

Immagina che ci sia qualcuno che ti sta sognando, in questo momento, e che ti sogna così come tu immagini di poter essere al massimo delle tue potenzialità. È tuo compito dare seguito al suo sogno, trovare uno sviluppo. Non credi sia bello pensare che non dipendiamo soltanto da noi e dalla nostra volontà ma anche dai sogni degli altri?

ARMANDO PUNZO (Cercola - Napoli, 1959) regista, drammaturgo, autore e attore. Nel 1988 nel Carcere di Volterra ha fondato la Compagnia della Fortezza, prima e più longeva esperienza teatrale in un carcere. Dal 1996 al 2016 ha diretto il Festival Internazionale VolterraTeatro. Ha messo in scena oltre quaranta spettacoli, tra cui Marat-Sade, I Negri, I Pescecani ovvero quel che resta di Bertolt Brecht, Hamlice, Santo Genet, Beatitudo, Progetto Naturae. Persegue con ostinazione l’obiettivo della realizzazione del primo Teatro Stabile in carcere al mondo. Dirige workshop e spettacoli internazionali, focalizzandosi su grandi progetti urbani e installativo-performativi tra cui un’edizione site-specific di Hamlice all’Hangar Bicocca di Milano; le performance collettive per piazze, cortili, e musei del Mercuzio non vuole morire; Paradiso. Voi non sapete la sofferenza dei Santi, ai piedi dell’Ilva, con i cittadini del Quartiere Tamburi di Taranto; L’Opera Segreta. Rovine e resti dell’umanità di Shakespeare, alle Scale Mobili S. Lucia di Potenza; Le rovine circolari, nel refrigerante della Centrale Geotermica Enel Nuova di Larderello e nel Triangolo Verde di Peccioli; Naturae. La valle dell’innocenza, per il Padiglione Nervi dell’ex Salina di Stato di Saline di Volterra. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui: sei Premi UBU, la Medaglia del Presidente della Repubblica, il Sigillo d’Ateneo dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Premio Associazione Nazionale Critici di Teatro, Premio Carmelo Bene , Premio Europa Taormina Arte, Premio per la Cultura Contemporanea della Regione Toscana, Premio Speciale Biglietto d’Oro Agis, Premio Napoli, Premio speciale Fiesole, Premio Anima. È autore di due volumi autobiografici: È ai vinti che va il suo amore (Clichy 2013) e Un’idea più grande di me (Luca Sossella 2019).

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Formulario di iscrizione

I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in italiano, inglese o francese)
· link a un video di un proprio lavoro precedente o, in assenza di video, lettera motivazionale (in italiano, inglese o francese) max 1 pagina

A fine selezione, ai registi partecipanti verrà chiesto di presentarsi al workshop con un’idea per un progetto di regia da sviluppare.

Biennale Teatro
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