Gran parte di ciò che siamo è plasmato da ricordi d’infanzia che non possiamo recuperare pienamente, e tanto meno comprendere; eppure le loro onde emotive sono profonde. The Time Before esplora questo territorio attraverso gli occhi di Olly, un ragazzo che si rifugia in paesaggi interiori mutevoli, modellati dalla memoria, dall’immaginazione e dalla perdita. L’opera invita non solo all’osservazione, ma anche alla partecipazione emotiva e fisica. Nel buio del visore, spero che i partecipanti riflettano sulla fragilità della propria memoria e sulla difficoltà che molti bambini, specialmente i ragazzi, portano con sé nell’età adulta quando vengono educati a reprimere le emozioni.
È un’opera sull’evasione, la distorsione e il prezzo nascosto del rimanere in silenzio.