ACTRESS & SUZANNE CIANI - CONCRÈTE WAVES: | Per sintetizzatore Buchla ed elettronica (prima italiana, 60’ ca.) |
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ALEKSI PERÄLÄ - GRACE: | Performance (180’ ca.) |
Per: | AKAI Force & MPC, Moog DFAM, Motu M4, Strymon BigSky & TimeLine, Boss DD-200 |
Con: | Melissa Speirs |
Actress & Suzanne Ciani / Aleksi Perälä

Teatro alle Tese | Dettagli |
ACTRESS & SUZANNE CIANI - CONCRÈTE WAVES
Un incontro musicale inedito e transgenerazionale quello tra Actress e Suzanne Ciani che alla Biennale Musica 2025 presentano la prima italiana della loro nuova collaborazione musicale, Concrète Waves. Sebbene le rispettive pratiche di Actress e Ciani provengano da due generazioni e background artistici diversi, entrambi gli artisti condividono una inesorabile spinta alla sperimentazione di linguaggi espressivi che per ricchezza e singolarità di intenti eludono categorie di stile. La loro nuova collaborazione fonde lo stile fluido e organico dell’espressività sviluppata da Ciani sul Buchla con l’eclettismo ritmico del cosiddetto “R&B Concrète” di Actress. In questa performance quadrifonica, il mondo naturale e quello industriale si sovrappongono, producendo uno spazio di frizione e complementarità sonora. Concrète Waves offre un paesaggio sonoro speculativo plasmato da due artisti che hanno ridefinito i limiti espressivi della propria pratica e dei propri linguaggi, creando un’opera che è allo stesso tempo rigorosa a livello concettuale ed estesa a livello sensoriale.
ALEKSI PERÄLÄ - GRACE
GRACE è un’opera musicale strutturata come un passaggio da Occidente a Oriente, informata da un approccio originale alla sintesi additiva e da un sistema di intonazione microtonale studiato per l’occasione. Il brano esplora nuovi territori sonori, attingendo a rapporti naturali e costanti matematiche – φ, π e la serie di Fibonacci-Pingala – le cui proprietà danno forma all’organizzazione delle parziali all’interno del suono. La composizione è strutturata come una serie di stati in evoluzione, che riflettono la ricerca di unità all’interno di un cosmo dualistico. Ogni strato sonoro porta con sé tracce di questo dualismo – Yin e Yang – intrecciate nel linguaggio armonico e ritmico dell’opera. Una struttura in due parti guida l’orecchio attraverso fasi di attenzione interna ed esterna. La strumentazione inizia con forme d’onda elementari – sinusoidale, a dente di sega e quadra – che rappresentano le tradizioni della sintesi occidentale. Nel corso del suo sviluppo l’opera si sposta verso est, giungendo a timbri e tessiture ispirati a strumenti classici indiani come tabla, khol e dholak. GRACE attinge a millenni di conoscenza musicale e la estende attraverso la sintesi contemporanea, creando un sistema di comunicazione capace di parlare dove finisce il linguaggio: un mondo dentro il mondo.