fbpx Biennale Musica 2025 | William Basinski / Deforrest Brown Jr.
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William Basinski / Deforrest Brown Jr.

WILLIAM BASINSKI - THE GARDEN OF BROKENNESS:per pianoforti a coda, percussioni, motori di vaporetto ed elettronica (prima assoluta, 60’ ca.)
Commissione:La Biennale di Venezia
Trascrizione per performance live:Adam Tendler
Pianoforte:Adam Tendler, Agnese Menguzzato, Francesca Fabrizi
Percussioni:Enrico Malatesta, Francesco Toninelli
Electronics:William Basinski
Design luci:A.J. Weissbard
DEFORREST BROWN JR. - SPEAKER MUSIC:per Synoptic Audio Workstation EMPAC e live electronics (prima italiana, 60’ ca.)
Teatro alle Tese Dettagli

WILLIAM BASINSKI - THE GARDEN OF BROKENNESS

William Basinski presenta una nuova versione di The Garden of Brokenness, ripensata come un requiem per tre pianoforti, percussioni e drone di vaporetto. Questa prima assoluta presenta una trascrizione dell’acclamato pianista Adam Tendler, stretto collaboratore di Basinski. Concepita come un’offerta rituale, la performance invita gli ascoltatori a passarsi il calice del dolore, a soffermarsi nella quiete e a creare spazio per un fragile senso di comune umanità. Questa commissione porta avanti il lungo impegno di Basinski con il concetto di memoria, il deterioramento e la poetica della ripetizione, e funge sia da lamento che da invocazione. Si dipana come un gesto di lutto prolungato, sospeso nel tempo e attento alla nuda sofferenza dei bambini. Mentre il mondo scivola verso il dolore, l’opera decide di rispondere non con risolutezza, ma con un’attenzione paziente e risonante.

DEFORREST BROWN JR. - SPEAKER MUSIC

In questa performance, il rhythmanalyst DeForrest Brown, Jr. tratta lo spazio dello studio come un meta-strumento, esplorando l’infrastruttura concettuale portante della techno. Il suo lavoro esamina la techno non semplicemente come genere musicale, ma come sistema di pensiero. Quest’approccio evoca quello che l’artista descrive come un “audio sinottico” post-digitale, dove il suono opera come un veicolo percettivo e filosofico, mappando l’intreccio di esperienza corporea biologica e mediazione tecnologica. In questo contesto, la musica elettronica diviene una forma d’indagine in tempo reale: un sistema diagnostico improvvisato in dialogo con le architetture della propria produzione e consumo, proponendo al contempo modalità alternative di ascolto e conoscenza musicale.


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