Liminis è un’intersezione critica tra morfogenesi computazionale e assemblaggio tettonico tradizionale che si manifesta attraverso mattoni di ceramica stampati in 3D. A partire dalle teorie di Christopher Alexander sull’architettura vivente, mette in discussione le pratiche edilizie contemporanee dimostrando come i processi algoritmici combinati con l’artigianato tradizionale possano generare spazi profondamente risonanti. Anziché semplicemente imitare la natura, Liminis instaura un nuovo dialogo tra la creazione digitale e le tecniche artigianali tradizionali. Il risultato è una dimostrazione pratica e una proposta teorica su come l’architettura possa colmare il divario tra l’emergente creazione di forme e la progettazione incentrata sull’uomo, il tutto mantenendo un legame vitale con i modelli biologici e le forme dell’ambiente edificato.