| Programma: | Vahid Hosseini (1984), Mur per due voci femminili (2023-2024, 12’) / Giacinto Scelsi (1905-1988), Mantram per contrabbasso (1967, 5’) / Giacinto Scelsi, Pranam II per ensemble (1973, 7’) / Giacinto Scelsi, Quartetto n. 3 (1963, 19’) / Vahid Hosseini, Le sensibilità delle tenebre per ensemble (2025, 20’, prima assoluta) | 
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| Fontanamix Ensemble: | Clara La Licata, Cecilia Seo, voci; Lavinia Guillari, Claudia Piga, flauti; Marco Ignoti, clarinetto; Enrico Castagnetti, corno; Valentino Corvino, Giacomo Scarponi, violini; Corrado Carnevali, viola; Sebastiano Severi, violoncello; Pietro Agosti, contrabbasso; Stefano Malferrari, tastiera; Nunzio Dicorato, percussioni | 
| Direttore: | Francesco La Licata | 
Fontanamix Ensemble
          Descrizione
In linea con il tema del Festival, che esplora la musica come principio generativo e forma di cosmogonia, il FontanaMIX Ensemble propone un repertorio che mette in dialogo due figure di diversa provenienza storica e geografica ma accomunate da una attenta ricerca sulla natura metafisica del suono nella sua dimensione cosmica: Giacinto Scelsi, il visionario compositore italiano di cui ricorre quest’anno il centoventesimo anniversario della nascita e Vahid Hosseini, compositore nato a Teheran nel 1984, la cui formazione abbraccia la musica persiana e le sperimentazioni occidentali. Di Scelsi, l’ensemble presenta Mantram, Pranam II e il Quartetto n. 3, mentre di Hosseini vengono presentate le composizioni Mur (un canto di lutto della regione degli Zagros) e la prima assoluta di una nuova versione per ensemble de Le sensibilità delle tenebre.
Due autori, già frequentati dall’ensemble bolognese di musica contemporanea, molto distanti per storia e generazione d’appartenenza, per i quali il paradosso di indagare il suono coniugando mondi lontani diventa stimolo verso una intensa meditazione sul senso della musica e dell’ascolto profondo.
Scelsi, affascinato dall’Oriente e dall’esoterismo, ha influenzato fortemente i musicisti francesi noti come “spettralisti” e nelle sue radicali indagini timbriche anticipatrici dell’estetica minimalista e drone ha aperto nuovi percorsi di ascolto in cui la musica è vissuta come arte in grado di affinare la percezione e via per comprendere l’universo. Hosseini si inserisce in questa linea di pensiero, portando la propria esperienza di compositore formatosi tra Iran, Italia, Finlandia e Germania. La sua scrittura esplora le intersezioni fra la musica persiana e le avanguardie europee, ponendo il suono al centro di una riflessione che coinvolge la dimensione percettiva dell’ascolto.
Questo percorso musicale intreccia Oriente e Occidente, passato e presente, esplorando il suono non solo come fenomeno fisico e acustico, ma come veicolo di un’esperienza conoscitiva e trasformativa, in grado di interrogare il nostro rapporto con il tempo, lo spazio e la materia sonora.