Originariamente fondato da Catherine Christer Hennix (1948-2023), il Kamigaku Ensemble si riunisce per una rara apparizione alla Biennale Musica, rendendo omaggio alla pioniera artista multidisciplinare svedese recentemente scomparsa, e presentando una riattivazione delle pratiche contemplative e dei principi compositivi legati all’uso prolungato di bordoni e precise intonazioni, trasmessi direttamente da Hennix ai musicisti nella fase finale della sua vita. Attraverso il caratteristico utilizzo delle armonie di toni risultanti ad alta intensità, i suoni prodotti acusticamente e le frequenze elettroniche si fondono in un’unità armonica, dando origine a un suono dalla forza apparentemente autonoma; un suono di cui i membri dell’ensemble navigano le sottili fluttuazioni tonali mediante un’intonazione calibrata con estrema precisione, al contempo guidando e lasciandosi guidare dal processo emergente della strutturazione armonica.
Cresciuta in un ambiente musicale fervido a Stoccolma, Catherine Christer Hennix trascorre gli anni della sua formazione immersa nella musica modale, assistendo ai concerti di John Coltrane, suonando la batteria jazz e studiando la tromba con Idrees Sulieman. Musicista, compositrice e artista sonora, si afferma come figura di spicco della scuola newyorkese della drone music, collaborando con alcuni dei suoi protagonisti più influenti, tra cui La Monte Young e Henry Flynt. Profondamente segnata dagli insegnamenti di Paṇḍit Prân Nath, maestro della tradizione Kirana della musica classica indostana, e dalle pratiche contemplative da lui trasmesse, Hennix sviluppa un corpus di opere imponente: dalle composizioni basate su onde sinusoidali ai lavori solistici per tampura e tastiera, fino alle complesse tessiture d’insieme eseguite dai suoi gruppi, tutte fondate su una visione del suono armonico come manifestazione del divino. Questa speciale esibizione del Kamigaku Ensemble vede la partecipazione di Susana Santos Silva ed Ellen Arkbro alla tromba, Amedeo Maria Schwaller e Mattias Hållsten allo shō, e Marcus Pal all’elettronica.