LUKA ARON - UP IN THE BELL TOWER: | Performance in quadrifonia per campane veneziane registrate e modellate fisicamente con sintesi analogica e digitale (prima assoluta, 40’ ca.) |
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Produzione: | La Biennale di Venezia |
MORITZ VON OSWALD - SILENCIO: | Per coro a sedici voci (prima italiana, 70’ ca.) |
Interpreti: | Coro della Cappella Marciana |
Direzione del coro: | Marco Gemmani |
Arrangiamento del coro: | Jarkko Riihimäki |
Electronics: | Moritz von Oswald |
Luka Aron / Moritz von Oswald

Teatro alle Tese | Dettagli |
LUKA ARON - UP IN THE BELL TOWER
Le campane hanno segnato il passare del tempo, regolato la vita comunitaria e accompagnato riti sacri per secoli. Up in the Bell Tower di Luka Aron risponde a questa tradizione da una prospettiva fenomenologica: una forza sonora avvertita nel corpo, che informa la nostra percezione del tempo e dello spazio. Le campane registrate a Venezia, Stoccolma e nel suo paese natale nella Foresta Nera sono giustapposte a controparti digitali elaborate sul modello fisico; campane fuse nel linguaggio della macchina anziché del metallo, la cui densità, geometria e struttura armonica vengono rimodellate. Alcune rimangono vicine ai tradizionali ferro e bronzo; altre sono immaginate in leghe impossibili. Isolando l’architettura sonora interna – parziali interagenti, pulsazioni lente, cicli melodici emergenti – il brano rivela fenomeni microtemporali solitamente oscurati dalla distanza e dall’ambiente. Partendo dai suoi precedenti lavori sull’intonazione naturale, Aron si concentra qui sugli spettri inarmonici instabili delle campane. L’intonazione diventa una forma di ricerca: di ordine nell’asimmetria, di equilibrio nell’oscillazione. Riferendosi al change ringing inglese del Seicento e alle fasi indeterminate delle campane libere di oscillare, il brano si muove tra permutazione e imprevedibilità.
MORITZ VON OSWALD - SILENCIO
Questa speciale versione dal vivo di Silencio di Moritz von Oswald con la Cappella Marciana si sviluppa lungo il continuum della sperimentazione d’ensemble plasmata da Edgard Varèse, György Ligeti e Iannis Xenakis. Sottili dissonanze di intonazione, fluttuazioni di tempo e minimi cambiamenti di trama timbrica emergono in superficie, mentre le micro-instabilità organiche della voce umana collidono con l’implacabile precisione delle macchine. Composto nello studio berlinese di von Oswald con sintetizzatori classici (EMS VCS3, AKS, Prophet V, Oberheim 4-Voice, 187 Moog Model 15) e trascritto, sempre a Berlino, in partiture corali dal compositore finlandese Jarkko Riihimäki, questa opera presenta dal vivo la convergenza dei due processi paralleli. Le complesse armoniche della Cappella Marciana interagiscono direttamente con i sistemi elettronici che hanno dato origine al materiale. Silencio occupa una zona sospesa, né completamente elettronica né completamente vocale. Nel suo continuo riconfigurarsi, ripetizione e riduzione offrono la possibilità di una nuova forma di ascolto profondo.