La Biennale Arte 2015 chiude una sorta di trilogia iniziata con la mostra curata da Bice Curiger nel 2011, Illuminazioni, e proseguita con Il Palazzo Enciclopedico di Massimiliano Gioni (2013). Con All The World’s Futures, La Biennale prosegue la ricerca sui riferimenti utili per formulare giudizi estetici sull'arte contemporanea, questione “critica” dopo la fine delle avanguardie e dell'arte “non arte”.
Attraverso la mostra curata da Okwui Enwezor, La Biennale torna a osservare il rapporto tra l'arte e lo sviluppo della realtà umana, sociale, politica, nell'incalzare delle forze e dei fenomeni esterni: le modalità in cui, cioè, le tensioni del mondo esterno sollecitano le sensibilità, le energie vitali ed espressive degli artisti, i loro desideri, i moti dell’animo (il loro inner song).
Adrian Piper
The Probable Trust Registry: The Rules of the Game #1-3
Emily Floyd
The Dawn
Glenn Ligon and Oscar Murillo
Ingresso del Padiglione Centrale
Hans Haacke
Blue Sail
Ibrahim Mahama
Occupation and Occupation, Railways
Jeremy Deller
Factory Records
Katharine Grosse
Das Bett
Padiglione Giappone
Chiharu Shiota
Padiglione Paesi Bassi
Herman de Vries
Padiglione Russia
Irina Nakhova
136 artisti da 53 paesi per indagare il rapporto tra l'arte e lo sviluppo della realtà umana, sociale, politica, nell'incalzare delle forze e delle criticità contemporanee.
89 Paesi ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Presenti per la prima volta Grenada, Mauritius, Mongolia, Repubblica del Mozambico, Repubblica delle Seychelles.
Mostre e iniziative allestite da Enti e Istituzioni internazionali in vari luoghi della città.