fbpx Biennale Danza 2023 | Rachid Ouramdane - Variation(s)
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Danza

Rachid Ouramdane - Variation(s)

Anno/Durata:2019, 60’ (prima italiana)
Design e coreografia:Rachid Ouramdane
Musica:Jean-Baptiste Julien
Luci:Stéphane Graillot
Direzione di scena:Jean-Marc L'Hostis
Scenografia:Sylvain Giraudeau
Con:Annie Hanauer, Ruben Sanchez
Prodotto da:Chaillot – Théâtre national de la Danse
Co-prodotto da:CCN2 – Centre chorégraphique national de Grenoble, Bonlieu scène nationale Annecy, Théâtre de la Ville – Paris
Creato il 9 ottobre 2019 presso:Bonlieu Scène nationale Annecy con il supporto di Dance Reflexions by Van Cleef & Arpels

Descrizione

L’alchimia della danza e della musica, fisiologicamente connesse. Il suono del movimento, una partitura organica che nasce dal semplice pulsare del corpo danzante, nel rapporto empirico con la musica. E la musica anche in funzione drammaturgica, riconoscibile come gesto, nel contatto diretto con una diversa espressione artistica come la danza.

Con Variation(s) il coreografo franco-algerino Rachid Ouramdane, fra i nomi di spicco del panorama francese e internazionale, torna al rapporto fondante tra danza e musica, alla risonanza fra gesto e suono, a quella “potenza del gesto che ci fa sentire la musica in modo diverso”. Per farlo Ouramdane si richiama alla lezione di Fernand Schirren - compositore, musicista, artigiano del ritmo che ha formato tanti giovani artisti al Mudra/Rudra di Béjart, al Parts di Anne-Teresa de Keersmaeker e al Cndc di Angers, dove Ouramdane lo incontra -, al suo invito a cercare la differenza nell’identico. “Per rendere visibile e tangibile la differenza nell’identico è importante mantenere sguardo e ascolto vigili, solo così potremo vedere in cosa sussiste la variazione, la differenza. Da qui l’idea di chiamare questo spettacolo Variation(s), vale a dire una variazione attorno alla medesima cosa, un tema musicale, e di farne un’esperienza diversa ogni volta. Abbastanza rapidamente, lo spettacolo è stato costruito in collaborazione con il compositore Jean-Baptiste Julien, a lungo al mio fianco. L’idea era di mostrare la struttura musicale in modo diverso attraverso il gesto, la danza”.

Ruben Sanchez e Annie Hanauer, a lungo complici del lavoro di Ouramdane, sono i due magistrali danzatori che condividono in successione ma senza soluzione di continuità lo stesso palcoscenico, muovono i loro passi e la loro personale coreografia sulla stessa musica, eppure offrono al pubblico un’esperienza completamente diversa, mostrando ognuno una faccia della musica di Julien, come “i due lati opposti del nastro di Möbius”, simbolo dell’infinito.


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