fbpx Biennale Danza 2023 | Pontus Lidberg - On the Nature of Rabbits
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Danza

Pontus Lidberg - On the Nature of Rabbits

Anno/Durata:2023, 60’ (prima assoluta)
Coreografia:Pontus Lidberg
Drammaturgia:Adrian Guo Silver
Animazioni e proiezioni:Jason Carpenter
Musica originale:Stefan Levin
Luci:Keiron Johnson
Costume del coniglio:Rachel Quarmby-Spadaccini
Costumi e guardaroba:Karen Young
Assistente alla produzione:Grazie Schiavone
Assistente alla coreografia:Gamal Gouda con Pontus Lidberg e i danzatori
Danzatori e collaboratori artistici:Paulo Arrays, Damiano Artale, Jens Rosén, Nadja Sellrup, Oscar Salomonsson, Hussein Smko, Benjamin Stroman
Commissionato da:La Biennale di Venezia
Co-commissionato e co-prodotto da:Works & Process at the Guggenheim, Works & Process LaunchPAD, Stockholm 59 North
Supporto alla residenza di:Bethany Arts Community
Con il generoso supporto di:Orsolina 28 Art Foundation, Dalateatern Falun, Balettakademien Stockholm, The Charles and Joan Gross Family Foundation, The Barbro Osher Pro Suecia Foundation e di persone altrettanto generose

Descrizione

Coreografo, videomaker, danzatore. Le creazioni di Pontus Lidberg, spesso giocate sulla compresenza di danza e immagine in movimento, trasportano lo spettatore in universi paralleli. Classe ’77, formato all’Accademia del balletto reale svedese e al Conservatorio nazionale di musica e danza di Parigi, Lidberg è il nuovo astro della danza, chiamato a coreografare per le più importanti compagnie di danza del mondo: dal Balletto dell’Opéra di Parigi al New York City Ballet, dalla Martha Graham Dance Company al Beijing Dance Theatre.

Lidberg ha ricreato in maniera originale alcuni grandi classici, come Raymonda e Giselle, ma anche utilizzato le tecnologie più avanzate, come in Centaur. Alla Biennale Danza, presenta On the Nature of Rabbits, in collaborazione con il mago dell’animazione Jason Carpenter. Ispirato a una storia d’amore e sessualità negli anni Novanta, On the Nature of Rabbits è per Pontus Lidberg l’occasione di esplorare “la relazione tra i cimeli dell’infanzia e le sfumature del desiderio. La presenza di un coniglio di pannolenci diventa il veicolo di nostalgie e desideri inespressi. In una serie di scene oniriche, il lavoro contempla la persistenza degli attaccamenti dell’infanzia, il delicato equilibrio tra realtà e immaginazione, la complessità del desiderio e delle relazioni. Proiezioni animate aggiungono una dimensione interattiva e giocosa alla danza” (dalla presentazione).


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