Affrontiamo un tema che non è più architettonico, ma umanistico, sociale e politico. L’edilizia tradizionale deve ripulirsi dalla sua venalità e riscoprire il suo obiettivo primario, la sua vera necessità: dare un tetto a milioni di persone che non ne hanno. È urgente. L’era dell’edilizia tradizionale è ormai obsoleta. Al giorno d’oggi, la maggior parte delle costruzioni tradizionali si conclude con un fallimento. Questo sistema inaccettabile non funziona più e deve essere ripensato. Come per tutta la produzione democratica, la soluzione è l’industrializzazione. Invece di creare caverne con polvere di pietra e cemento, dovremmo applicare l’ingegneria automobilistica a tutti i componenti. Questo metodo ridurrebbe e controllerebbe notevolmente i costi e le tempistiche di costruzione, creando case di alta qualità, a prezzi accessibili e durevoli per il maggior numero di persone. L’obiettivo, e l’urgenza, è costruire una casa al prezzo di un’automobile. Non si tratta di essere particolarmente inclini alle automobili in sé, ma sono oggetti tecnologici straordinari, che rappresentano un’incredibile quantità di intelligenza e genio umano per un prezzo inversamente proporzionale. D’altra parte, una casa tradizionale sembra arcaica, con pochi servizi rispetto al costo esagerato della sua costruzione.
Siamo a un punto di svolta. Abbiamo l’opportunità e il dovere di smaterializzare le nostre case. Il mio slogan, il mio sogno: A House for the Price of a Car, una casa al prezzo di un’auto. Dobbiamo farlo; possiamo farlo, bene e velocemente, sempre con umorismo e poesia.
A House for the Price of a Car
Philippe Starck