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Registe alla Biennale Teatro 1934-2016

Una mostra-omaggio che nasce dalla concezione stessa del 45. Festival Internazionale del Teatro che il Direttore Antonio Latella ha focalizzato sulla regia, invitando tutte registe donne.

La mostra 

Da sabato 15 luglio 2017, il Portego di Ca’ Giustinian (San Marco) presenta Registe alla Biennale Teatro 1934 – 2016, mostra dalle collezioni ASAC (Archivio Storico delle Arti Contemporanee) organizzata dalla Biennale di Venezia. I materiali, esposti nel Portego di Ca’ Giustinian, documentano la presenza di tutte le registe donne che sono state ospiti del Festival del Teatro a partire dalla sua fondazione, nel 1934, fino ai giorni nostri. Un omaggio che nasce dalla concezione stessa del 45. Festival Internazionale del Teatro (25 luglio > 12 agosto 2017), che il Direttore Antonio Latella ha focalizzato sulla regia, invitando tutte registe donne. La mostra è il frutto di una selezione a cura di Antonio Latella che ha scelto dall’ASAC fotografie, video storici, locandine, manifesti, cataloghi degli spettacoli e carteggi con le compagnie delle passate edizioni del Festival del Teatro.

“Per quanto numerosi siano i documenti che riproducono scene di teatro – afferma il Presidente Baratta - essi non sono che frammenti. Essi attirano la nostra attenzione, possono generare emozioni, sollecitare ricordi, richiamare altri momenti, ma non sono che barlumi e quindi testimoni assai imperfetti di opere e di vita di teatro. E da un archivio non possono che venire frammenti, singolarmente fragili. Sta a noi per varie vie trarne motivi di interesse. Essi ci informano sulle diverse esperienze compiute alla Biennale, ci fanno intuire episodi artistici singolari e una storia fatta di pensieri, di scelte, di affinità e di contrasti lungo molti anni di vita della Biennale Teatro, che iniziò nel 1934. Che questa raccolta sia dedicata in particolare alle donne registe presenti nei programmi del passato non è che un'assonanza con il programma di quest'anno della Biennale Teatro 2017 che il direttore Antonio Latella ha voluto dedicare a registe donne oggi attive, molte delle quali non hanno ancora avuto la possibilità di essere conosciute in Italia. Una scelta, una scoperta, una nuova illuminazione sulla storia e sul presente del teatro”.

Il Direttore del Settore Teatro Antonio Latella spiega che la mostra intende “recuperare, attraverso adeguata documentazione, anche frammenti di esperienze forse cadute nell’oblio, passaggi di artiste che soltanto il necessario, fondamentale contributo offerto dal patrimonio dell’Archivio Storico può permettere di riportare alla luce, offrendoci la possibilità di comprendere che ciò che siamo e ciò che ci permettiamo di fare oggi  lo dobbiamo a chi ci ha preceduto. Un viaggio cronologico nella memoria, quindi, che non è solo ricordo ma testimonianza viva, racconto delle infinite possibilità di linguaggio che il teatro offre e che le artiste della storia della Biennale Teatro possono continuare a raccontarci nel loro silenzioso essere state ed essere di nuovo insieme”. La mostra è inaugurata in occasione della Festa del Redentore, un appuntamento che La Biennale di Venezia ha destinato alla raccolta fondi per lo stesso Archivio. L’iniziativa consolida il programma di mostre temporanee realizzate dal 2010 con documenti dell’ASAC dove vengono portati alla luce frammenti della storia della Biennale di Venezia.

REGISTE ALLA BIENNALE. Biennale Teatro 1934-2016

Introduzione di Paolo Baratta

Per quanto numerosi siano i documenti che riproducono scene di teatro essi non sono che frammenti. Attirano la nostra attenzione, possono generare emozioni, sollecitare ricordi, richiamare altri momenti, ma non sono che barlumi e quindi testimoni assai imperfetti di opere e di vita di teatro. E da un archivio non posson che venire frammenti, singolarmente fragili. Sta a noi per varie vie trarne motivi di interesse. Essi ci informano sulle diverse esperienze compiute alla Biennale, ci fanno intuire episodi artistici singolari e una storia fatta di pensieri, di scelte, di affinità e di contrasti lungo molti anni di vita della Biennale Teatro, che iniziò nel 1934.

Che questa raccolta sia dedicata in particolare alle donne registe presenti nei programmi del passato non è che un' assonanza con il programma di quest'anno della Biennale Teatro 2017, che il direttore Antonio Latella ha voluto dedicare a registe donne oggi attive, molte delle quali non hanno ancora avuto la possibilità di essere conosciute in Italia. Una scelta, una scoperta, una nuova illuminazione sulla storia e sul presente del teatro.

All'ASAC i nostri ringraziamenti.

Presentazione di Antonio Latella

L’idea di allestire una mostra al Portego è strettamente legata alla concezione della Biennale Teatro 2017, ideata come un percorso nel quale si possa assistere a piccole “personali”, o retrospettive, dedicate ad ogni singola artista. In linea con la direzione intrapresa dal Festival per quest’anno, la mostra si propone di segnalare, e in qualche modo omaggiare, le artiste donne, registe, che hanno presentato il proprio lavoro all’interno della Biennale Teatro. Spesso oggi ci sorprendiamo a esaltarci per spostamenti drammaturgici ed estetici che la nostra memoria ha già cancellato, mentre non è infrequente che tutto ciò che vediamo sia già stato egregiamente raccontato, come la storia della Biennale Teatro non smette di ricordarci.

La contemporaneità è figlia del nostro passato, che a sua volta si è fatto tradizione, risultando contemporaneo nel momento in cui ha creato nuovi linguaggi che il pubblico non sapeva codificare e che in qualche modo rifiutava, divenendo oggi normale alfabeto da seguire o a cui ispirarsi. La mostra intende peraltro recuperare, attraverso adeguata documentazione, anche frammenti di esperienze forse cadute nell’oblio, passaggi di artiste che soltanto il necessario, fondamentale contributo offerto dal patrimonio dell’Archivio Storico può permettere di riportare alla luce, offrendoci la possibilità di comprendere che ciò che siamo e ciò che ci permettiamo di fare oggi  lo dobbiamo a chi ci ha preceduto. Un viaggio cronologico nella memoria, quindi, che non è solo ricordo ma testimonianza viva, racconto delle infinite possibilità di linguaggio che il teatro offre e che le artiste della storia della Biennale Teatro possono continuare a raccontarci nel loro silenzioso essere state ed essere di nuovo insieme.

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