Le fotografie psicologicamente cariche di Joanna Piotrowska indagano il comportamento umano e le dinamiche che sottendono i rapporti famigliari, esplorandone intimità, violenza, controllo e autodifesa. L’artista cattura momenti di cura e attenzione unitamente a gerarchie di potere, ansia e convenzioni imposte all’interno dell’ambiente domestico. Nella serie Frantic (2016–2019), Piotrowska invita i soggetti ritratti a costruire rifugi di fortuna all’interno delle proprie case, avvalendosi degli oggetti domestici disponibili. Pur ricordando l’innocente costruzione dei fortini nella quale si cimentano i bambini, questa attività racconta la casa come uno spazio carico di memorie ed emozioni complesse. Untitled (2017) ritrae una coppia accovacciata a malapena riparata dalla struttura costruita, mentre un secondo Untitled (2017) cattura l’immagine di una giovane donna che giace sul pavimento circondata da cuscini e coperte – per antonomasia oggetti di conforto – con le braccia alzate in segno di resa e lo sguardo fisso nel vuoto. Le fotografie in bianco e nero della serie Self-Defense (2014–2015), raffigurano giovani donne, il più delle volte ritratte nella propria camera, nell’atto di compiere i gesti e le azioni illustrate nei manuali di autodifesa: richiamano la violenza strutturale nei confronti delle donne in una società patriarcale, ma anche la possibilità di ribellarsi a tale cultura. Attraverso immagini sconcertanti, Piotrowska sfida le narrazioni convenzionali costruite attorno alla famiglia e all’ambiente domestico, e la loro tensione inconciliabile rispetto alla realtà del più ampio contesto socio-politico.
Liv Cuniberti