fbpx Biennale Cinema 2017 | Elwira Niewiera, Piotr Rosołowski - The Prince and the Dybbuk
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Cinema

Elwira Niewiera, Piotr Rosołowski - The Prince and the Dybbuk

Polonia, Germania / 82’
lingue Italiano, Spagnolo, Inglese, Polacco, Ucraino, Ebarico, Yiddish, Tedesco
sceneggiatura Elwira Niewiera
, Piotr Rosołowski

fotografia Piotr Rosołowski
montaggio Andrzej Dąbrowski
musica Maciej Cieślak
suono Marcin Lenarczyk, Elwira Niewiera, Franciszek Kozłowski

 

SINOSSI

Chi era veramente Moshe Waks? Un ragazzo prodigio del cinema, uno scaltro impostore o un uomo che confondeva perennemente l’illusione filmica con la realtà? Figlio di un umile fabbro ebreo originario dell’Ucraina, morì in Italia come principe Michaeł Waszyński, produttore di Hollywood e aristocratico polacco in esilio. Al suo attivo oltre cinquanta film, tra cui alcuni grandi successi interpretati da Sofia Loren e Claudia Cardinale. Tuttavia, un solo, unico film fu la sua vera ossessione: Der Dibuk (Il Dibbuk, ovvero tra due mondi). Ispirato a un’antica leggenda ebrea, il film Yiddish più importante e mistico di tutti i tempi fu diretto da Waszyński poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Una volta Waszyński dichiarò alla rivista americana “Variety” di essere affascinato dal crollo delle grandi nazioni. I pogrom e le migrazioni sono le immagini e le scene che Waszyński aveva visto tanto di frequente nella sua vita. E nonostante sembri aver realizzato quasi tutto quello che avrebbe potuto desiderare, qualcosa sembrava turbarlo, lasciandolo in un perenne stato di irrequietezza. Waszyński ha continuato a cercare la stampa perduta del suo film Der Dibuk (Il Dibbuk, ovvero tra due mondi) che conteneva i suoi primi ricordi dello shtetl ebraico e del suo primo amore. Quali segreti si celano in questo vecchio capolavoro del cinema Yiddish?

COMMENTO DEI REGISTI

Chi di noi non ha mai desiderato almeno una volta nella vita essere un’altra persona? Raramente qualcuno ha saputo interpretare lo scambio di ruoli con altrettanta maestria di Mike Waszyński. È stato un ebreo a Kovel, un polacco a Varsavia e infine un principe nei circoli più esclusivi d’Europa. Ma che prezzo ha dovuto pagare per queste incredibili finzioni? Come è riuscito ad estirpare completamente le proprie radici? L’epoca in cui ha vissuto non gli ha consentito di essere se stesso. Quando la realtà diventa insopportabile, si inizia a vivere all’interno della propria immaginazione. Con l’aiuto del cinema, è riuscito perfettamente a mettere in atto questo stratagemma. È diventato un regista unico, capace non solo di realizzare film grandiosi ma di rendere la sua stessa vita un capolavoro.

Sala Pasinetti

LUNGOMARE MARCONI
30126 LIDO DI VENEZIA
TEL. 0415218711
info@labiennale.org

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