Anno e durata: | 2025 – 220’ (prima italiana) |
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Ideazione, testo e regia: | Carolina Bianchi |
Con: | Carolina Bianchi, Chico Lima, Flow Kountouriotis, José Artur, Kai Wido Meyer, Lucas Delfino, Rafael Limongelli, Rodrigo Andreolli, Tomás Decina |
Drammaturgia e partnership di ricerca: | Carolina Mendonça |
Dialogo su teoria e drammaturgia: | Silvia Bottiroli |
Direzione tecnica, suono, musica originale: | Miguel Caldas |
Assistenza alla regia: | Murillo Basso |
Scenografia: | Carolina Bianchi, Luisa Callegari |
Direzione artistica e costumi: | Luisa Callegari |
Luci: | Jo Rios |
Video e proiezioni: | Montserrat Fonseca Llach |
Ripresa coreografica del prologo e consulenza sul movimento: | Jimena Pérez Salerno |
Telecamera dal vivo e supporto artistico: | Larissa Ballarotti |
Fotografia: | Mayra Azzi |
Tirocinio: | Fernanda Libman |
Direzione di scena e supporto alla produzione: | AnaCris Medina |
Assistenza alla produzione: | Zuzanna Kubiak |
Produzione: | Metro Gestão Cultural, Brazil; Carolina Bianchi Y Cara de Cavalo |
Coproduzione: | KVS - Théâtre royal flamand, Brussels; Theater Utrecht; La Villette, Paris; Festival d’Automne, Paris; Comédie de Genève; Internationales Sommerfestival Kampnagel, Hamburg; Les Célestins, Théâtre de Lyon; Kunstenfestivaldesarts, Brussels; Wiener Festwochen Holland Festival, Amsterdam; Frascati Producties, Amsterdam; HAU Hebbel am Ufer, Berlin; Le Maillon, Théâtre de Strasbourg - Scène européenne |
Con il supporto di: | Tax Shelter da Belgische Federale Overheid The Ammodo Foundation, the Netherlands |
Carolina Bianchi / Cara de cavalo - Cadela Força Trilogy, Chapter II: The Brotherhood

Descrizione
Il secondo capitolo di TRILOGIA CADELA FORÇA si intitola The Brotherhood. L’autrice e regista teatrale brasiliana Carolina Bianchi, insieme al collettivo Cara de Cavalo, indaga la complessità dei patti maschili, le possibili origini della fratellanza e i suoi codici, molti dei quali sono inscritti nella violenza e perpetuano lo stupro e l’abuso sessuale. Bianchi inquadra quest’indagine nel contesto dell’arte contemporanea e, in particolare, del teatro. L’obiettivo dello spettacolo è lontano da ogni semplificazione del suo soggetto. Utilizzando i princìpi del teatro, Bianchi affronta ripetutamente la confusione tra avversione e fascinazione per le dinamiche di potere maschili, tessendo legami fra rappresentazione e trauma reale, strutture di potere nell’arte e poesia radicale, origini della misoginia e sessualità in crisi. Lo spettacolo stesso diventa una trappola, indebolendo il controllo autoriale man mano che subisce le conseguenze di un esame così approfondito di questa fratellanza, trasformandosi gradualmente in un fantasma perseguitato dai propri desideri.