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Biennale College Musica - Cortés/Cenni

R I Z O M A (2022, 30’):Tania Cortés, prima esecuzione assoluta
Performer: Tania Cortés
HUNT (2022, 30’): Jacopo Cenni, prima esecuzione assoluta
Performer:Jacopo Cenni
Produzione:La Biennale di Venezia - CIMM, Centro di Informatica Musicale Multimediale

Tania Cortés - RIZOMA - 
per elettronica e video

R I Z O M A  è una composizione audiovisiva immersiva che utilizza elementi sonori registrati della vita quotidiana che la maggior parte delle persone può riconoscere, come mezzi pubblici, campane delle chiese, versi di gabbiano, conversazioni al telefono, il respiro, e simili.

Il brano suggerisce uno spazio in cui ogni spettatore può creare il proprio itinerario narrativo, basato sulle proprie esperienze, attraverso suoni e stimoli visivi. Una sequenza di piccoli eventi disposti in maniera non lineare, all’interno della quale ciascuno ha la possibilità di ritrovarsi in questi elementi quotidiani di solito trascurati, ma inconsciamente assorbiti.

Il pubblico interpreta le componenti di ogni scena in modo personale, riportandoli al proprio vissuto e dando così origine a infinite narrazioni. Questo approccio attiva una rete interconnessa di associazioni personali nella quale si creano legami invisibili tra gli spettatori.

Jacopo Cenni - HUNT - 
SOUND THEATRE PER ELETTRONICA E LAMPADE AD INCANDESCENZA

La specie umana ha sempre cercato di comprendere la complessità del mondo in cui vive. Creando strumenti d’analisi sempre più sofisticati, è arrivata a ottenere risposte più rigorose. Ma non è mai riuscita a catturare la luce che va cercando.

HUNT parla della ricerca umana della Verità. La performance prevede due personaggi sul palco: il performer, che impersona l’umanità, e una serie di lampade a incandescenza, che rappresentano il concetto di Verità.

Al centro del palco il performer sta in piedi, immobile, nell’oscurità quasi totale. Inizia a esplorare lo spazio che lo circonda, sperimentando con gli strumenti a sua disposizione. Acquisisce confidenza, ma presto perde il controllo delle sue azioni: questo eccesso innesca la luce, della quale inizialmente ha paura, ma che successivamente lo incuriosisce.

Poiché la specie umana vanta di avere uno speciale potere sulla realtà, il performer inizia a utilizzare gesti e movimenti del corpo sempre più articolati per soggiogare la luce. La luce resiste, mostrandogli che la sua arroganza e la sua avidità lo terranno lontano dal suo scopo. L’oscillazione tra il dominio dell’Uomo e la perdita di controllo della luce determina lo sviluppo della performance, mettendo in evidenza la caparbietà umana e la sua crescente frustrazione. Gli stati d’animo dell’Uomo, in cui si alternano egomania e stati di delusione, sono amplificati dal suono. Il suono, inoltre, rende evidente la relazione cacciatore-preda tra i due personaggi, delineando due identità sonore distinte, rispettivamente concreta e sintetica, materica e astratta. L’autore si propone di ricostruire l’inesauribile sete umana di conoscenza e di catarsi attraverso materiali teatrali e musicali, allestendo una performance di teatro sonoro sempre più tesa e disperata.


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