fbpx Biennale Architettura 2021 | La mostra nella Mostra: Future Assembly
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Biennale Architettura 2021

La mostra nella Mostra:
Future Assembly

Studio Other Spaces

Studio Other Spaces risponde alla Mostra del curatore Hashim Sarkis How will we live together? con Future Assembly, una collaborazione tra sei co-designers e cinquanta partecipanti della Biennale di Architettura 2021. Il gruppo eterogeneo di designer e professionisti della progettazione dello spazio immagina un’assemblea sovrumana per il futuro, ispirata dall’attuale paradigma per un’assemblea multilaterale - le Nazioni Unite.

Collocato nel mezzanino del Padiglione Centrale ai Giardini, Future Assembly comprende un’esposizione di cinquanta ‘stakeholders’ sovrumani da diverse parti del mondo, proposti dai partecipanti della Biennale di Architettura 2021. Questi stakeholders – che includono, tra le altre cose, funghi, estuari e gas effimeri – rappresentano quelle entità viventi o meno i cui diritti sono tradizionalmente esclusi dalla legislazione umana. Tutti i cinquanta stakeholders si radunano nel terreno comune della mappa mondiale della Future Assembly, un tappeto circolare, di dodici metri di diametro, realizzato con plastica oceanica riciclata. I tentativi umani di riconoscere e preservare i diritti della natura durante i 75 anni di storia dello Statuto delle Nazioni Unite sono presentati nello Statuto sovrumano, che si estende su tre pareti della mostra. I visitatori possono approfondire Future Assembly online su www.futureassembly.earth.

Messaggio dal Segretario Generale delle Nazioni Unite

“L’Organizzazione delle Nazioni Unite rappresenta le speranze di ognuno, in ogni parte del pianeta, di poter godere di una vita di pace e benessere. Sin dalla sua fondazione nel 1945, ci siamo impegnati costantemente e ovunque per promuovere la dignità e i diritti umani, e per tracciare la strada verso un mondo migliore. 

Oggi, mentre l'umanità affronta una pandemia devastante e una triplice crisi planetaria (il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e il grave deterioramento di aria, terra e acqua) è necessario porre fine a questa nostra guerra contro la natura e iniziare ad agire in modo più olistico per garantire la salute delle specie, degli ecosistemi e delle risorse con cui coesistiamo e da cui dipende la nostra sopravvivenza. 

Future Assembly esorta tutti noi a re-immaginare nuovi percorsi per l’architettura della nostra governance globale e a rafforzare il nostro approccio multilaterale, in modo che diventi ancor più interconnesso e inclusivo. In questo momento cruciale per le persone e per il pianeta, l’Organizzazione delle Nazioni Unite è determinata a unire le forze con i propri collaboratori per difendere i valori che condividiamo, per affrontare le nostre sfide comuni e per poter cogliere le opportunità del prossimo secolo.”

António Guterres, Segretario Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite

Che aspetto potrebbe avere un’assemblea multilaterale del futuro?

Gli otto co-designers fanno parte dello Studio Other Spaces (SOS) - rappresentato dai suoi fondatori, l'artista Olafur Eliasson e l'architetto Sebastian Behmann - con Caroline Jones, docente di Storia dell'Arte; Hadeel Ibrahim, attivista; Kumi Naidoo, ambasciatore di Africans Rising for Justice, Peace and Dignity; Mariana Mazzucato, docente e direttore fondatore dell'Institute for Innovation and Public Purpose presso lo University College di Londra; Mary Robinson, presidente The Elders e professore associato di Giustizia climatica presso il Trinity College di Dublino; Paola Antonelli, senior curator di Architettura e Design presso il Museum of Modern Art di New York.

Rispondendo alla domanda How will we live together?, posta da Hashim Sarkis, curatore della Biennale di Architettura 2021, i co-designer affermano:
“Dobbiamo immaginare un futuro insieme dalla prospettiva di un noi che include il sovrumano. Ma chi è il noi? Pronunciando la parola noi, puntiamo a guardare al di fuori del sè umano: verso il vivere, il non-vivere e tutti i sistemi e le mutualità in mezzo, che costituiscono l’esistenza terrena.”

Nel gennaio 2020 gli otto co-designers hanno invitato i partecipanti alla Biennale di Architettura 2021 a designare degli stakeholder sovrumani da ogni parte del mondo per esporli nella Future Assembly, chiedendo loro di trovare storie e modi immaginari di rappresentazione spaziale delle diverse azioni umane.

Future Assembly presenta cinquanta stakeholder sovrumani, rappresentati nello spazio attraverso una rete di proiezioni, immagini, film e registrazioni audio. Parlando e dibattendo per formare una diversa assemblea del futuro, gli stakeholder – come le colonie di pipistrelli e di funghi proposte da MAEID e Doxiadis+ - dichiarano la loro interdipendenza dalle infrastrutture e dalle rovine umane. Il ‘soggetto gassoso’ dell’atmosfera, presentato da ROJO / FERNÁNDEZ-SHAW, non ha forma, ma guida i sistemi planetari. L’anello di fuoco, presentato da BASE studio ricorda ai visitatori che vivere insieme è una rinegoziazione costante.

Gli stakeholder mettono insieme una Mappa Mondiale di Future Assembly – un ampio tappeto circolare intrecciato da plastica oceanica riciclata. Distintamente indistinguibile dalle mappe umane che tracciano la topografia, la distinzione tra terra e acqua, i biomi, le città e i confini politici, la Mappa Mondiale di Future Assembly è stata creata da Studio Other Spaces per immaginare come i sovrumani potrebbero vedere i loro mondi – per esempio, una corrente oceanica potrebbe essere significativa per alcune specie come una catena montuosa lo è per gli umani. Focalizzandosi su ritmi e percezioni del tempo diversi, la mappa traccia fantasiosamente gli elementi dinamici del pianeta – come le direzioni del vento, le correnti oceaniche, la salinità dell’acqua e le temperature medie.

“Le Nazioni Unite, il paradigma per un'assemblea multilaterale del ventesimo secolo, furono fondate nel 1945 in risposta a crisi politiche, sociali, economiche e umanitarie. Oggi è necessaria una risposta altrettanto radicale all'urgente crisi climatica provocata dall'uomo - hanno dichiarato i co-designer. Future Assembly si basa sui principi di reciprocità, collaborazione e coesistenza. Questo si estende al nostro approccio progettuale: immaginare futuri possibili ci richiede di trovare nuovi modi per rappresentare spazialmente diverse attività non umane, perché possano avere voce in capitolo.”  

Lo Statuto Sovrumano si congratula con i 75 anni di storia dello Statuto delle Nazioni Unite e forma una raccolta vivente di tentativi da parte degli umani di riconoscere e proteggere i diritti della natura. Ricoprendo tre pareti e incorniciando la mostra, esso delinea storie e prospettive da tutto il globo, riconoscendo la saggezza delle popolazioni indigene, rintracciando le storie registrate e tentando di riservare spazio per voci altrimenti escluse. Configurato dai co-designer con l’input dei partecipanti alla Biennale e di network più vasti, lo statuto usa la specificità e la molteplicità per costruire un’immagine non lineare del passato e del presente. Lo statuto incoraggia la domanda: che cosa porteranno i prossimi 75 anni?

“La crisi sanitaria, così come la crisi del riscaldamento globale, ci ha insegnato quanto noi umani siamo impreparati ad amare e sopportare tutte le nostre dipendenze planetary - affermano i co-designer. Così come non dobbiamo semplicemente elogiare i ‘lavoratori essenziali’ mentre falliamo nel valutare le strutture che li supportano, i nostri piani per il futuro devono includere i bisogni del sovraumano. Proponiamo un cambiamento radicale da ciò che mantiene in vita gli esseri umani a ciò che aiuta la vita a prosperare in tutta la sua diversità. Nel chiederci How will we live together? ci interroghiamo su cosa succederebbe se i valori alla base di questo concetto potessero essere estesi al sovrumano? Gli alberi e il fitoplancton sono gli ossigenatori del pianeta – operatori sanitari che in fondo permettono di respirare. Possiamo guardare ai fotosintetizzatori del pianeta come essenziali e aiutarli a sopravvivere?”

I co-designers su Future Assembly

“Come ci ricorda Donna Haraway, per essere un singolo devi essere una moltitudine. Future Assembly avrà bisogno di riconoscere il nostro status come assemblea, dal microbiotico intestino-cervello, alla dipendenza umana all’ospitalità del nostro pianeta condiviso. Come diamo adito a entità fittizie di società e all'entità protetta del bambino umano, non possiamo dare spazio alle forme di vita dalle quali noi umani siamo completamente dipendenti? Il fitoplancton oceanico che crea la nostra atmosfera; le pensiline arboree che respirano la nostra CO2; le micorrize che uniscono il terreno – io do loro voce e le sostengo. Con Future Assembly stiamo costruendo un luogo affinità con i compagni che sostengono il nostro pianeta come abitabile per tutte queste improbabili forme di energia che sono vive – minerali, animali, microbiotiche, giganti della fotosintesi. Queste entità hanno bisogno di protocolli di rispetto e relazioni sui quali contiamo per il superumano che rende la vita possibile.”

Caroline A. Jones, docente di storia dell’arte

 

“Come architetti, abbiamo bisogno di imparare come collaborare veramente con i tanti nostri compagni superumani. I nostri contratti e le nostre capacità spaziali devono essere estese per riflettere le nostre responsabilità planetarie in un modo migliore. Le inchieste scientifiche hanno approfondito la nostra conoscenza dei grovigli sovraumani. Permettiamoci di usare la nostra immaginazione per trasformare ciò che apprendiamo dalla scienza, in una strategia che lasci spazio a ogni specie su questo pianeta nel rispetto delle molte temporalità del mondo e forme dell’esistenza.”

Sebastian Behmann, architetto e co-fondatore di Studio Other Spaces

 

“Che cosa interessa agli alberi? Quali sono i bisogni di una pulcinella di mare? Che cosa vuole una cascata? E quali sono i loro diritti non umani, in un mondo definito da umani e dalle nostre ostinate credenze nell’eccezionalità umana? È urgente porsi tale domanda, dato che la crisi climatica colpisce qualsiasi cosa sul pianeta – umani, animali, piante e oggetti inanimati. Dobbiamo provare a distruggere le barriere delle nostre esistenze individuali e riconoscere i nostri molti intrecci con tutte le entità viventi e non. Nel fare questo, possiamo costituire uno spazio collettivo per esplorare futuri sostenibili, sovrumani – uno spazio per le assemblee del futuro.

Olafur Eliasson, artista e co-fondatore di Studio Other Spaces

 

“In un mondo sempre più multi-polare - e polarizzato - come adottiamo un pluralismo che vada oltre la cultura, la razza, la classe, la religione o la politica? Siamo sufficientemente coraggiosi da decentralizzare il potere, così che la dignità e i diritti della nostra famiglia sovrumana possano legittimamente soppiantare i nostri? Quando gli alberi hanno voce, siamo disposti a concedere loro la parola? Dato che le Nazioni Unite celebrano il loro compleanno, forse la questione centrale è se noi come specie siamo finalmente diventati maggiorenni.”

Hadeel Ibrahim, attivista

 

“Possiamo affrontare la crisi climatica, la crisi sanitaria, la crisi economica – e la sua vicina cugina, la crisi della povertà – solo se e quando accettiamo che anche un sistema costruito sulla disuguaglianza di razza, genere, classe sociale e specie non possa essere sostenuto, sempre se vogliamo sopravvivere e prosperare con i nostri vicini non-umani. Forse quando ci preoccuperemo di più per le forme di esistenza non-umane, accetteremo il nostro valore. O abbiamo tutti dei diritti o non li ha nessuno.”

Kumi Naidoo, global Ambassador per Africans Rising for Justice, Peace and Dignity

 

“Cinquanta anni fa abbiamo mandato un uomo sulla luna. Non c’è nessun motivo per cui non applicare lo stesso livello di investimento, di rischio e innovazione ai nostri più grandi problemi sociali. Ma prima dobbiamo trattarli con lo stesso livello di urgenza – facendolo “non perchè è facile, ma perchè è difficile.”

Mariana Mazzucato, docente e direttore fondatore dell’Institute for Innovation and Public Purpose all’University College London

 

“Ho trascorso tutta la mia vita adulta a difendere e proteggere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Ora, avendo sentito la saggezza degli amici indigeni, capisco che bisogna andare oltre e riconoscere la dignità e i diritti di tutte le specie. Questo non ci comprometterà in quanto umani; intensificherà il nostro ruolo di guardiani di un approccio olistico alla sostenibilità e al futuro del mondo.”

Mary Robinson, presidente di The Elders e professore associato di Giustizia climatica presso il Trinity College di Dublino

Grazie

I partecipanti della Biennale Architettura 2021 che hanno presentato cinquanta stakeholders sovrumani per essere parte della Future Assembly:

Kuarup – ACASA GRINGO CARDIA DESIGN | Hoplia Argentea, Leptinotarsa Decemlineata, Cassida Viridis and Chrysomela Vigintipunctata – Achim Menges / ICD University of Stuttgart and Jan Knippers / ITKE University of Stuttgart | Argyroneta aquatica – Aerocene Foundation | The Umbrella Islands – Alison Brooks Architects | Negev Desert – Allan Wexler Studio | Youra – Aristide Antonas | ROOTS – Atelier Marko Brajovic | Die Allmende (The Commons) – AWILDC-AWP london | Covid-19 Virus – Azra Aksamija | Rio de la Plata estuary – BAAG Buenos Aires Arquitectura Grupal | Ring of Fire – BASE studio | Murchison Meteorite – Bethany Rigby | Giant Mastiff Bat Cave_bureau |  Clipperton Fracture Zone – DESIGN EARTH | Fungi – Doxiadis+ | BIT.BIO.BOT with Spirulina – ecoLogicStudio | SEEDS – ELEMENTAL | Barrio La Palomera, Caracas Venezuela – Enlace Arquitectura | Unclassified Bacteria – FABER FUTURES | Axolotl (Ambystoma Mexicanum) – Fernanda Canales |The Antarctic – Giulia Foscari and UNLESS | Jerusalem Stone – Ifat Finkelman & Deborah Pinto Fdeda | Earth Crust – Igneous Tectonics | Snow in Tokyo – Kei Kaihoh Architects | The Quino Tree – La Minga/OPSYS | The Deep Lebanon Sea – Lina Ghotmeh — Architecture | Cauê – Mabe Betônico | Nectar-Feeding Bat (Glossophaga soricina) – MAEID | Undaria Pinnatifida – Matilde Cassani, Ignacio G. Galán, Ivan L. Munuera | Washington park system – MDP Michel Desvigne Paysagiste | Montserrat Mountain – Miralles Tagliabue EMBT | The Forest – MOLOARCHITEKTI | Globe Skimmer Dragonfly – Monsoon Assemblages and Office of Experiments | The Zayandeh-rud River Basin – NADAAA | Old Norse Sheep  – OPAFORM architects |Ash trees of North America  – Parsons & Charlesworth |Cradle – Philip Beesley & Living Architecture Systems Group / University of Waterloo School of Architecture | Moon – Plan B Architecture & Urbanism | The Guadalquivir River – PRÁCTICA |The gaseous subject / the gaseous state – ROJO / FERNÁNDEZ-SHAW, arquitectos | Mosquitoes – S.E.L | THE HAND OF A DEAD MAN – SKULL studio | Hedgerows – Smout Allen | Old Bridge in Mostar – studio L A | The Alexandrine Parakeet – Studio Ossidiana | Vulpes Vulpes – Superflux | Luna – THE OPEN WORKSHOP | Boll Weevil – TVK | Erratic Boulder / Rolling Stones – Vogt Landscape Architects| Leonmarcial Arquitectos | Weitzman School of Design

 

Supporter di Future Assembly:
Ege Carpets, www.egecarpets.com, Future Assembly World Map carpet fabrication
FlexMirror, www.flexmirror.com, Exhibition mirrors
Viabizzuno, www.viabizzuno.com, Exhibition lighting
E coloro che vogliono rimanere anonimi

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