fbpx Biennale Arte 2022 | Edith Rimmington
La Biennale di Venezia

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Edith Rimmington

1902 – 1986, Regno Unito


  • MAR - DOM
    23/04 > 25/09
    11.00 - 19.00

    27/09 > 27/11
    10.00 - 18.00
  • Padiglione Centrale
  • Ingresso con biglietto

Solo con la diaspora delle artiste e degli artisti surrealisti a cavallo tra le due guerre, il Surrealismo si diffonde geograficamente servendo da riferimento per le nuove generazioni. Edith Rimmington si avvicina alla tendenza nel 1936, in occasione della prima mostra internazionale surrealista presso le New Burlington Galleries a Londra; aderirà al movimento l’anno successivo. Rimmington si avvale di immaginari onirici e teorie freudiane: i suoi dipinti e collage trasformano sogni e fantasie in strumenti per redimere anche la realtà più respingente. Le sue figure antropomorfe o frammentate abitano architetture fatiscenti o derelitte; sono dotate di particolari capacità, come la lettura dei sogni (The Oneiroscopist, 1947); incarnano la possibilità di ribaltare il senso di qualsiasi esperienza traumatica. The Decoy (1948) rappresenta una mano macilenta che pende dal bordo superiore del dipinto ed è circondata da diverse, coloratissime farfalle. Queste, insieme ai bruchi e alle crisalidi che hanno colonizzato le viscere, sembrano addolcire l’esperienza. La brillantezza dei colori e la fedeltà scientifica con cui sono riprodotte le specie animali – tutte originarie della Gran Bretagna – prefigurano una rinascita della carne e offrono un’ottimistica prospettiva sull’orrore della sua putrefazione. La metamorfosi cui allude Rimmington è quella della natura: spettacolare, resiliente, decadente e affascinante, che fiorisce dalle paure più recondite dell’umanità o ripara i danni da esse causati. 

Stefano Mudu

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