fbpx Biennale Arte 2022 | Rosa Rosà
La Biennale di Venezia

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Rosa Rosà

1884, Austria – 1978, Italia


  • MAR - DOM
    23/04 > 25/09
    11.00 - 19.00

    27/09 > 27/11
    10.00 - 18.00
  • Padiglione Centrale
  • Ingresso con biglietto

Rosa Rosà è lo pseudonimo futurista che l’artista Edith von Haynau adotta intorno al 1908 quando, arrivata in Italia da Vienna, diviene contributor femminista per “L’Italia futurista”. Sulle pagine della rivista, pubblica testi e tavole parolibere sfidando la nota misoginia che caratterizza il movimento futurista, per promuovere una figura femminile fiera ed emancipata. Tra gli articoli più audaci, Le donne del posdomani (1917) esalta l’eroico coraggio con cui le donne sostengono il peso della guerra invitandole a conservare la stessa tempra anche quando i loro mariti saranno tornati dal fronte. In una versione aggiornata, Rosà auspica addirittura uno stravolgimento delle convenzioni di genere e invita le “donne del posdomani” ad assumere un atteggiamento metaforicamente più virile, che le aiuti a non cadere vittime di un’esperienza totalizzante come quella della maternità. Le sue argomentazioni sono accompagnate da un’illustrazione astratta: il titolo Conflagrazione geometrica, scritto in stampatello sul bordo destro del disegno, aiuta a leggere il contributo visivo come uno scenario di forze contrapposte che, formate da figure geometriche bianche e nere, sembrano rappresentare le tumultuose metamorfosi sociali, fisiche e psicologiche affrontate dalla donna futurista. Come le colleghe del gruppo fiorentino chiamato Pattuglia Azzurra, Rosà affronta l’avanguardia con posizioni ben lontane dall’impeto guerrafondaio dei colleghi uomini. 

Stefano Mudu

Padiglione Centrale
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